Pittore e architetto (Cortona 1596 - Roma 1669).Con G.L. Bernini e F. Borromini fu fra i massimi protagonisti del barocco a Roma. Ricco d'immaginazione, incastonando le sue scenografiche composizioni entro [...] di chiesa, mentre nel rifacimento di S. Maria della Pace (1656-59) costruì uno dei più suggestivi esempi di teatralità dell'architettura barocca. Vita e opere. Studiò a Firenze con A. Commodi, con il quale intorno al 1612 si recò a Roma; qui completò ...
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Scultore (Malta 1635 - Roma 1667), studiò con E. Ferrata a Roma. È uno dei più originali rappresentanti della seconda generazione del barocco romano, personale interprete dell'ultima maniera del Bernini [...] (Estasi di s. Caterina, Roma, S. Caterina a Magnanapoli; S. Tommaso da Villanova, Roma, S. Agostino; S. Rosa, Lima, S. Domenico) ...
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Scultore (Vicenza tra il 1680 e il 1686 - Dresda 1748). Uno dei più geniali scultori italiani attivi all'estero nel periodo barocco. A Vienna già nel 1712, divenne nel 1714 scultore di corte e vi lavorò [...] fino al 1737 (gruppi nella Hofburg; statue per il giardino degli Schwarzenberg e per i conventi di Melk, Klosterneuburg, ecc., caratterizzate da forme mosse e grandiose). Si trasferì a Dresda, dove eseguì ...
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Pittore (Aussig, Boemia, 1728 - Roma 1779). Ritenuto dai contemporanei il maggiore pittore d'Europa, il vero riformatore della pittura corrotta dal barocco, M. ha importanza soprattutto per il significato [...] polemico assunto dalla sua opera che apparve come una illustrazione delle teorie del suo amico J. J. Win ckelmann, anche se in realtà fu assai meno rivoluzionaria di esse. Venuto a Roma nel 1741, stabilitovisi ...
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Nome con cui firmò i suoi quadri il pittore polacco Tadeusz Konicz (Grünberg 1731 circa - Roma 1793). Seguì la maniera del tardo barocco romano (quadri per le chiese di Cracovia, di Varsavia, ecc.; in [...] S. Stanislao dei Polacchi e nel Museo Borghese a Roma, ecc.). Tra le sue cose migliori, scene popolari romane ...
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Architetto (Dolzago 1747 - Rotterdam 1819). Costruì a Rotterdam la chiesa di S. Rosalìa (1776), interessante all'interno per l'adattamento del tardo barocco italiano a un ambiente nordico. Eresse la borsa [...] di Schiedam ed eseguì disegni per varî edifici. Nel 1807 fu preposto da Luigi Bonaparte alla ricostruzione della città di Leida ...
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Famiglia di architetti lombardi, attivi (secc. 16º e 17º) prevalentemente a Roma, che documentano il passaggio dal linguaggio tardo manierista al nuovo gusto barocco. Su Martino il Vecchio (Viggiù prima [...] 1619), lavorò a Rieti, a Bologna, a Ferrara, in Toscana e soprattutto a Roma dove, inserendo nel contesto del barocco romano la tradizione iconografica lombarda, progettò la cappella Altemps in S. Maria in Trastevere (in collaborazione con il padre ...
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Scultore (Verona 1739 - Thiene 1812). Formatosi a Venezia nella bottega di Giuseppe Torretti (il Torrettino), fu artista dall'estro vivace fra tardo-barocco e rococò; amico del Canova, si adeguò, negli [...] ultimi anni, al gusto neoclassico. Opere principali: statuine di nani a villa Valmarana (1765 circa), decorazione della facciata della chiesa di S. Faustino a Vicenza (1774 circa) ...
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Scultore (Presburgo 1814 - Vienna 1896). Eseguì numerose statue e busti per edifici monumentali di Vienna e monumenti commemorativi, in uno stile tendente al barocco, tipico della scultura austriaca della [...] seconda metà del sec. 19º ...
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Scultore (Bracciano 1556 - Roma 1619). È uno dei più notevoli scultori attivi a Roma nel momento che segna il trapasso dal tardo manierismo al barocco. Opere principali: un rilievo nel monumento a Paolo [...] V in S. Maria Maggiore e la statua della Maddalena nella cappella Barberini in S. Andrea della Valle ...
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barocco2
baròcco2 s. m. e agg. [prob. incrocio del fr. baroque (dal port. barroco «perla scaramazza») e di baroco, nome scolastico d’un tipo di sillogismo] (pl. m. -chi). – 1. a. Termine che, usato dapprima (fin dal sec. 16°) per significare...
barocchio
baròcchio (o baròcco o baròccolo) s. m. [forse der. di baro], ant. – Usura, dissimulata col vendere una cosa facendosi dare o promettere per corrispettivo un prezzo esagerato: l’inverso di scrocchio.