Termine usato per designare, criticamente e cronologicamente, una produzione artistica e architettonica sviluppatasi in Italia e nel resto d’Europa nel corso del sec. 17°.
Arte e architettura
Dalla fine [...] spaziali, in organismi monumentali e in sistemazioni urbane, che contribuirono in primo luogo alla creazione del volto di Roma barocca.
La cappella Cornaro in S. Maria della Vittoria di Bernini è opera esemplare di tale concezione, che ritorna nelle ...
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Pseudonimo del poeta barocco svedese Lars Johansson (Stoccolma 1638 - ivi 1674). Figura di poeta bohémien, studiò a Uppsala e viaggiò molto in Germania, Inghilterra, Francia, Italia. Fu, in numerosi versi [...] d'occasione (scritti anche in italiano), il poeta dell'ebbrezza e del pentimento, della gioia di vivere e del terrore della morte; la raccolta postuma Helicons blomster ("I fiori d'Elicona", 1689) lo rese ...
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Teatro del Seicento – Introduzione
Luigi Fassò
Chi dice Seicento dice barocco; ma chi dice teatro del Seicento non dice propriamente teatro barocco. Il barocco, nel senso deteriore della parola, non [...] della giustizia, e ancora una volta per merito del Croce, il quale, prima in alcune pagine della sua Storia dell'età barocca in Italia, e poi nell'introduzione a una sua accurata ristampa dell'Aristodemo (1948), ne assunse le difese proponendosi di ...
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Letterato (Firenze 1579 - ivi 1649). Poeta incline alle stravaganze del barocco, intitolò ai nomi delle Muse sei raccolte (1637-42) di cinquanta sonetti ognuna. Notevole la sua traduzione delle Odi di [...] Pindaro (1631) ...
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Poeta (Amburgo 1680 - ivi 1747). Liberatosi lentamente dagli eccessi del manierismo barocco, scrisse Irdisches Vergnügen in Gott (9 voll., 1721-48), che è la sua opera principale: una raccolta di poesie [...] in lode della natura, nella quale l'uomo riconosce e adora Dio ...
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Scrittore peruviano (Calcauso 1632 - Cuzco 1688) tra i migliori rappresentanti del barocco nell'America Meridionale. Di lui si ricordano varî poemi, tra i quali il più importante è Apologético en favor [...] de don Luis de Góngora (1662), in cui dimostra affinità concettuali con il poeta cordovese e un'acuta comprensione della sua opera. La novena maravilla (post., 1695) riunisce trenta sermoni. Gli sono state ...
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Scrittore portoghese (1570 circa - 1634), della scuola di Gil Vicente, ma con iniziale gusto barocco. Francescano, autore, fra l'altro, di due commedie notevoli, Cêrco de Dio e Pastora Alfea. ...
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Storico e scrittore ceco (Nové Benátky 1900 - Praga 1982). Ha dedicato numerosi studî al barocco ceco, specie nei suoi rapporti con l'Italia (České baroko, 1941); dell'Italia tratta anche il suo Italský [...] skicář ("Taccuino italiano", 1928) ...
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Poeta portoghese (Vidigueira, Alentejo, 1631 - Varatojo, Lisbona, 1682). Tra i più significativi rappresentanti del barocco lusitano, fu autore di glosas, madrigali, romances, satire e sonetti che si ispirano, [...] per lo stile, ora a Camões ora a Góngora. Dopo aver condotto vita avventurosa, nel 1663 prese l'abito francescano e iniziò un periodo di intenso ascetismo, di cui ha lasciato ampia testimonianza letteraria: ...
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Scrittore tedesco (Wandersheim, Turingia, 1680 - Halle 1721). Noto sotto lo pseudonimo di Menantes, rappresentò anche polemicamente lo spirito barocco in epoca già altrimenti orientata. Scrisse romanzi [...] galanti (Die verliebte und galante Welt, 1700; Satirischer Roman, 1705), una programmatica Galante Poetik (1706), libretti d'opera e varie poesie d'occasione ...
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barocco2
baròcco2 s. m. e agg. [prob. incrocio del fr. baroque (dal port. barroco «perla scaramazza») e di baroco, nome scolastico d’un tipo di sillogismo] (pl. m. -chi). – 1. a. Termine che, usato dapprima (fin dal sec. 16°) per significare...
barocchio
baròcchio (o baròcco o baròccolo) s. m. [forse der. di baro], ant. – Usura, dissimulata col vendere una cosa facendosi dare o promettere per corrispettivo un prezzo esagerato: l’inverso di scrocchio.