Scultore (n. forse a Londra 1630 circa - m. 1701). Trascorse un decennio circa sul continente: nel 1663 era a Venezia, dove scolpì il monumento a Alvise Mocenigo nella chiesa di S. Lazzaro dei Mendicanti. [...] delle sue opere successive (statue di reali inglesi per Temple Bar, a Londra, 1670; tomba di Lord Mordaunt nella chiesa di Fulham; tombe di W. e J. Ashburnham, ad Ashburnham, Sussex). Il B. è stato il primo scultore inglese dichiaratamente barocco. ...
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FOGGINI, Giovanni Battista
Morena Costantini
Figlio di Agnolo e Isabella Sercetti, nacque a Firenze il 25 apr. 1652 (Baldinucci [1725-1730], 1975, p. 373; Lankheit, 1962, p. 268). Secondo la biografia [...] XVIII (1974), ad Ind.; A. González-Palacios, Fogginerie, in Arte illustrata, VII (1974), 59, pp. 321-330; Gli ultimi Medici. Il tardo barocco a Firenze. 1670-1743 (catal.), Firenze 1974, pp. 27-32, 48-78, 326, 328, 344-377, 416, 443, 446-450 e passim ...
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BRUNELLI, Gabriele (Gabriello)
Annamaria Alessandretti
Scultore, nato a Bologna il 22 marzo 1615. Non si hanno notizie di una sua precoce educazione artistica in patria. All'età di ventun anni mosse [...] rigorosamente classicheggiante del maestro e sembrano piuttosto aderire, con tecnica raffinata e scioltezza stilistica, ai ritmi di un barocco superficiale e generico.
Non sappiamo in quale data il B. tornò a Bologna, dove operò principalmente e dove ...
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Architettura
Apparato e. Struttura architettonica o decorativa provvisoria, realizzata a scala urbana o entro palazzi o luoghi di culto, in occasione di particolari avvenimenti o di funzioni liturgiche [...] e ricchissime decorazioni. In uso fin dall’antichità, tali apparati ebbero notevole fastosità nel periodo rinascimentale e barocco; grande importanza vi assumono dal 18° sec. gli interventi pirotecnici. Arte e. Termine riferito dalla critica a ...
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GIGANTE (Giganti), Andrea
Maria Giuffrè
Figlio di Sebastiano e di Antonia Borduela, nacque il 18 sett. 1731 a Trapani, dove studiò filosofia e teologia presso la Compagnia di Gesù, divenendo sacerdote, [...] Atti dell'Accademia di scienze lettere e arti di Palermo, s. 4, XXXVII (1977-78), pp. 40 s.; M. Giuffrè, Dal barocco al neoclassicismo: A. G. architetto di frontiera, in Le arti in Sicilia nel Settecento. Studi in memoria di Maria Accascina, Palermo ...
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Pittore (Parigi 1616 - ivi 1655). Allievo di S. Vouet, è uno degli artisti più rappresentativi del suo tempo. Dedicatosi inizialmente alla decorazione dei libri (vignette, iniziali, ecc.), nel 1644 ottenne [...] otto composizioni da cui furono tratti arazzi) che risentono di un gusto ancora sensibile all'ideale di gran decoro barocco. Le opere successive, attente alle soluzioni di N. Poussin e dei maestri italiani, sono caratterizzate da un colorito delicato ...
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Architetto (Orvieto 1539 - Torino 1615); dal 1584 visse in Piemonte, svolgendovi una vasta attività come architetto militare e civile. Ideò i progetti per le chiese del Monte dei Cappuccini, del Corpus [...] e l'inizio della via Nuova (ora via Roma), secondo le idee urbanistiche propugnate da Carlo Emanuele I. Il Santuario di Vicoforte (Mondovì) da lui cominciato, fu poi compiuto da F. Gallo. V. ebbe grande importanza per l'inizio del barocco piemontese. ...
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Vedi PERGAMO dell'anno: 1965 - 1973 - 1996
PERGAMO (Περγαμον, Pergamum)
L. Laurenzi
A. Bisi
Capitale del regno degli Attalidi nell'Asia Minore, uno dei maggiori centri culturali ed artistici dell'ellenismo.
Fino [...] figura di danzatrice (Alt. v. Perg., vii, 1, p. 23). Ritornarono in quel tempo gli schemi di figure appoggiate scomparsi durante il barocco. Così è ad esempio l'Ermafrodito. Fra le copie di opere d'età classica ritrovate a P. vanno ricordate l'Hermes ...
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CASTELLAMONTE, Amedeo di
Luciano Tamburini
Figlio del conte Carlo e d'Ippolita Maria Fiocchetto, nato a Castellamonte (Torino) nel 1618, si addottorò in legge. Sulle orme paterne si dedicò all'architettura; [...] . di studi d'architettura A. Palladio, XI (1969), pp. 206 s.; Id., Guarini ed il Piemonte, in G. Guarini e l'internazionalità del Barocco, Torino 1970, II, pp. 348-355; L. Mallé, Palazzo Madama in Torino, Torino 1970, I, pp. 110, 118, 122, 264-266; L ...
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Pittore (Anversa 1597 - Firenze 1681). Studiò ad Anversa con W. de Vos e a Parigi (1617-19) con F. Pourbus il Giovane. A Firenze (dal 1620) per l'ammirazione destata dal ritratto dell'Arazziere Pietro [...] , tratta da Pourbus, fu rinnovata da S. prima a contatto con i fiorentini (C. Allori, Passignano), poi in senso decisamente barocco, per influsso di Rubens, del quale fu amico, di A. van Dyck e Pietro da Cortona (Francesco e Mattias de' Medici ...
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barocco2
baròcco2 s. m. e agg. [prob. incrocio del fr. baroque (dal port. barroco «perla scaramazza») e di baroco, nome scolastico d’un tipo di sillogismo] (pl. m. -chi). – 1. a. Termine che, usato dapprima (fin dal sec. 16°) per significare...
barocchio
baròcchio (o baròcco o baròccolo) s. m. [forse der. di baro], ant. – Usura, dissimulata col vendere una cosa facendosi dare o promettere per corrispettivo un prezzo esagerato: l’inverso di scrocchio.