BARTOLOMEO da Brescia (Ulmus Lulmus)
Alfredo Petrucci
Nacque a Brescia nel 1506. Si diede all'arte dell'incisione, trattando non solo il rame, ma anche, a servizio dell'editoria locale, il legno. Sono [...] del tipografo Vincenzo da Sabbío. Ci sono poi due rami incisi, un Lamento sul corpo di Gesù morto e un Cristo in croce vegliato da Maria, Giovanni, Nicodemo e Maddalena, firmati "Bart. Brix. 1. 65" e "Bartolomeus Lulmus Brix. 1576".
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GIOVANNI da Baiso (o Abaisi)
R. Grandi
Intagliatore e maestro lignario modenese, originario di Baiso (prov. di Reggio Emilia) e figlio del muratore reggiano Benedetto. Attivo lungamente tra Ferrara e [...] Bartolomeo), G. appare distaccarsi dalle esperienze della scultura lignea bolognese, benché non manchino segnali di Emilia [1959], pp. 54-64; A. Ghidiglia Quintavalle, s.v. Baiso, Giovanni da, in DBI, V, 1963, pp. 300-301; N. Rondelli, Jacopo ...
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Comune dell’Emilia (140,86 km2 con 395.416 ab. nel 2020, detti Bolognesi), città metropolitana e capoluogo della regione Emilia-Romagna. È posta sulla Via Emilia, a 54 m s.l.m., allo sbocco della valle [...] diGiovanni da Modena, dipinti di Francesco Francia e di Lorenzo di Niccolò dell’Arca, la Madonna di Galliera, di Giuseppe Antonio Torri, S. Bartolomeo.
Nel 1605 fu rifatta la chiesa Metropolitana (S. Pietro), su disegno di Floriano Ambrosini. Di ...
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Pittore (Pratovecchio, Casentino, 1397 - Firenze 1475). P. U. fu della generazione di Masaccio e di Brunelleschi; il rigore prospettico e la potenza plastica delle loro opere impressionarono il suo spirito, [...] nel duomo, lavorò al monumento equestre diGiovanni Acuto, affrescato nella navata sinistra ( di P. U. sono raggruppate sotto il cosiddetto maestro di Karlsruhe o di Quarata (Adorazione del Bambino a Karlsruhe, Adorazione dei Magi, già a S. Bartolomeo ...
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Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] , si distaccava dal gusto tradizionale (Alvise risentì di Antonello, Bartolomeo della prima fase diGiovanni Bellini, e di Mantegna), interprete massimo di questo momento dell’arte veneta fu Giovanni Bellini, che ne riassume ogni precedente conquista ...
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Pittore e architetto (Urbino 1483 - Roma 1520). Figlio diGiovanni Santi R. poté ricevere dal padre, morto nel 1494, solo un primo indirizzo alla pittura. Grande importanza ebbero invece per la sua formazione [...] , si dedicò a studiare e ad aggiornare il proprio linguaggio sugli esempî di Leonardo, Michelangelo e di fra Bartolomeo, non trascurando però di risalire alle origini del movimento rinascimentale fiorentino. Vanno probabilmente datati ai primi ...
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Pittore e incisore (Norimberga 1471 - ivi 1528). È il più alto rappresentante dell'arte e della cultura del Rinascimento del Nord e il carattere nordico del suo temperamento si rivela potentemente nel [...] , Národní Galerie, Praga), per l'altar maggiore di S. Bartolomeo. Altre opere dello stesso anno sono il Gesù di Girolamo Holzschucher (Staatliche Museen, Berlino, 1526) e diGiovanni Kleberger (1526, Vienna), e le incisioni di Federico il Savio e di ...
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Nome con cui è noto il pittore Piero di Lorenzo di Chimenti (n. Firenze 1462 circa - m. 1521). Allievo di Cosimo Rosselli, lo aiutò negli affreschi della Sistina. Impressionato tecnicamente dal Pollaiolo, [...] suggestioni dall'arte di Filippino Lippi, dal Ghirlandaio, da Leonardo e infine da Fra Bartolomeo. Nella tecnica raffinata i pannelli di soggetto mitologico, spesso enigmatico, che dipinse per le case di Francesco del Pugliese e diGiovanni Vespucci, ...
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Scultore (Siena 1644 - Roma 1725). Allievo del fratello Giovanni Antonio (n. forse a Volterra prima del 1644 - m. dopo il 1706), si perfezionò successivamente a Roma dove collaborò anche con M. Caffà e [...] Cleopatra, Lisbona, giardini dell'Ospedale) in parte ripresi dal nipote Bartolomeo (n. Siena - m. 1749) figlio diGiovanni Antonio, che scolpì statue di mostri e di eremiti (Siena, villa Cetinale), alcune terrecotte (Siena, palazzo Chigi Saracini) e ...
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Pittore (Siena 1458 - ivi 1496). Formatosi con Matteo diGiovanni, fu influenzato poi da D. Ghirlandaio (Madonna con Bambino e due angeli e i ss. Onofrio e Bartolomeo, 1480 circa, Siena, Pinacoteca Nazionale); [...] 1490 circa, San Casciano ai Bagni, S. Leonardo) e le Prospettive illusionistiche (1492, Siena, Palazzo Pubblico). Con Francesco di Giorgio collaborò a Siena agli affreschi della cappella Bichi in S. Agostino e alle tavole degli eroi antichi (Sulpizia ...
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