Psichiatra e neuropatologo italiano, nato a S. Bartolomeo in Galdo (Benevento) il 5 aprile 1848, morto a Napoli il 13 febbraio 1927. Laureato in medicina nel 1871, frequentò gl'istituti dello Schrön e [...] Napoli della cattedra di psichiatria e neuropatologia; contemporaneamente fu nominato direttore del manicomio, ma, come fecero tutti i cattedratici italiani, abbandonò questa carica per dedicarsi interamente alla clinica. Il B. è autore d'indagini di ...
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PAOLINI, Pietro
Matteo Marangoni
Pittore, nato a Lucca nel 1605, morto ivi nel 1681. Nel 1619 fu inviato a Roma a studiare presso il caravaggesco Angelo Caroselli, che lo ebbe carissimo, e gli fece [...] sempre però nell'ambito romano, sono il Martirio di S. Bartolomeo, e il Martirio di S. Ponziano del museo di Lucca, Magno che accoglie i pellegrini della pinacoteca di Lucca, che è l'opera concordemente più celebrata da tutti i vecchi scrittori. ...
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Uomo d'arme nei primi decennî del Cinquecento, acquistò larga fama, allora e presso i posteri, per la sua partecipazione alla disfida di Barletta del 13 febbraio 1503.
Di Lodi lo fa originario il Giovio; [...] Giovenale, Giovanni Fanfulla e Giovanni Bartolomeo Fanfulla. Sotto questo nome è ricordato varie volte nelle Cedole della Tesoreria di Napoli, che costituiscono i soli documenti probanti della sua esistenza e della sua attività. Si può seguire ...
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Terzo fratello di Cristoforo, nato a Genova circa il 1460, morto nel 1514 a S. Domingo. Nel 1480 era ancora a Genova e seguì a qualche anno di distanza il fratello in Portogallo. Non conosciamo con certezza [...] , che egli accompagnò anche nei viaggi successivi; e fu tra i suoi collaboratori di gran lunga il più attivo e il più a sbarcare per riconoscere e prender possesso dei luoghi scoperti. Bartolomeo passò rude e risoluto in mezzo agli odî dei nemici ...
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Pittore, miniatore e architetto. Nacque nel 1448 a Firenze, morì ad Arezzo nel 1502 o 1503. Entrato giovanissimo nel monastero camaldolese degli Angioli, dove cominciò a lavorare di minio, si trasferì [...] Da lui, in Arezzo, ebbe origine una modesta, ma interessante scuola pittorica locale, che fiorì nei primi del Cinquecento, e i cui principali campioni furono gli aretini Matteo Lappoli, Domenico Pecori e Angelo di Lorentino.
Bibl.: G. Vasari, le Vite ...
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Pittore nato a Bergamo il 4 dicembre 1617 e ivi morto il 15 marzo 1677, figlio di Pietro, ultimo di un lignaggio di pittori, oriundi di Averara in Val Brembana, che risale fino al 1451. Dal suo stato fu [...] tele, specie quelle di cotal genere, sono pregiatissime. Furono suoi imitatori, e in parte copiatori, Bartolomeo e Bonaventura Bettera, anch'essi bergamaschi. I quadri rappresentanti strumenti, firmati "B. B." o "B + B" si debbono credere o dell'uno ...
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Milanese. Non sappiamo quando sia nato: ma sarebbe stato figlio di tal Andrea Pellanda e di Maddalena Caimi, e, pare, nipote di Bartolomeo (v. sopra). Fu alla scuola di Giorgio Merula, e diventò poi persona [...] di Milano fu lasciata incompiuta dal Calco al XXII libro. I primi venti libri, sotto il titolo Rerum patriae seu Milano nel 1627, da G. P. Puricelli che pubblicò anche nel 1644 i libri XXI e XXII (dal 1314 al 1322). L'opera completa apparve ...
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RUINI, Bartolomeo (Meuccio)
Uomo politico, nato a Reggio Emilia il 14 dicembre 1877. Entrato nell'amministrazione dei Lavori pubblici, fu nominato consigliere di stato nel 1913. Nello stesso anno, candidato [...] dei 75 per la compilazione della costituzione.
Compiuto tale incarico e messo a riposo quale presidente del Consiglio di stato per i raggiunti limiti di età, il R. è tornato agli studî storici (Breve storia della Svizzera come nazione e società di ...
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Bartolomeo, pittore e architetto, nacque nel 1560 a Firenze, morì a Madrid nel 1608 o 1610.
Scolaro di Bartolomeo Ammannati, a Roma, aiutò Federico Zuccari, insieme col quale lavorò anche alla cupola del [...] e scolaro di Bartolomeo che lo condusse seco, come aiuto, a Madrid. Dopo la morte di Bartolomeo divenne pittore di corte los más ilustres profesores de las bellas artes en España, Madrid 1800, I, pp. 239-256; M. v. Boehn, in Thieme-Becker, Künstler ...
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Congiunto forse della nobile famiglia dei S. Basilio di Lentini e di Giacomo (v.), fu di parte guelfa e proscritto da Manfredi. Tornato con Carlo d'Angiò e creato (1275) consigliere e familiare del re, [...] a partire per Barcellona, col pretesto di sollecitare da Pietro I gli aiuti richiesti dall'infante Giacomo. Si aggiunse anche l 1287).
Bibl.: Bartolomeo di Nicastro, Historia sicula, in Rer. ital. script., n. ed., Bologna 1921-1923, fasc. I-II; Saba ...
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bartolomita
s. m. (pl. -i). – 1. Religioso appartenente alla congregazione di monaci armeni (chiamati anche «fratelli armeni») che, profughi in Italia, si stabilirono nel 1307 a Genova, con sede nella chiesa di S. Bartolomeo. 2. Religioso...
notte
nòtte s. f. [lat. nox noctis, da una radice conservatasi nella maggior parte delle lingue indoeuropee]. – 1. a. L’intervallo di tempo che corre fra il tramontare e il successivo sorgere del sole, la cui durata varia con la latitudine...