Romanziere francese, nato a Parigi il 16 marzo 1821 e morto il 29 settembre 1873. Archeologo (Histoire génerale des usages funèbres et des sepultures des peuples anciens, 1857-61), giornalista, uomo d'affari [...] , 1867, ecc.). Ne nacque una polemica sulla morale nell'arte, a cui s'appassionarono anche J. Champfleury, Ch. Baudelaire, SainteBeuve. E interessante materiale storico-aneddotico per quei primi albori del naturalismo offre anche il libro che il F ...
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GUERRINI, Olindo
Umberto Bosco
Poeta, nato a Forlì, da famiglia originaria da S. Alberto di Romagna, il 4 ottobre 1845, morto a Bologna, dove aveva passato quasi tutta la sua vita come impiegato e poi [...] Polemica e di Nova polemica (1878), in cui confermò ed esagerò il suo atteggiamento "veristico". Il De Musset, il Béranger, il Baudelaire avevano offerto al G. più d'uno spunto; e del resto la sua poesia, che passò per innovatrice, seguiva in realtà ...
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Critico letterario francese (Saint-Rémy-de-Provence, Arles, 1899 - ivi 1966). Dopo aver compiuto studî di chimica e ingegneria, insegnò alla facoltà di lettere di Aix-en-Provence. Fondò, ispirandosi alla [...] dans l'ceuvre et la vie de Racine (1954); Des métaphores obsédantes au mythe personnel (1963; trad. it. 1966); Psychocritique du genre comique (1964); Le dernier Baudelaire (1966); Les personnages de Victor Hugo (post., 1967); Phèdre (post., 1968). ...
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Poeta, romanziere e saggista francese (n. Limoges 1914 - m. 2018). È autore di un'importante quadrilogia narrativa che richiama l'opera di L. Guilloux e J. Chardonne, piccola epopea popolare ispirata da [...] Le paysan céleste, 1943; Une voix, 1956; Terres de mémoire, 1965; Oscillante parole, 1978; Chansons sur porcelaine, 1984; Passagers du temps, 1991) e contributi critici (le antologie De Rimbaud au surréalisme, 1955, e De Chénier à Baudelaire, 1964). ...
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Cantautore e poeta belga, nato a Bruxelles l'8 aprile 1929, morto a Parigi il 9 ottobre 1978.
"Le plat pays qui est le mien", il Belgio, soggetto di una delle più celebri e belle canzoni di B. (1962), [...] sua vita con un'invincibile aspirazione alla quête di un ''paradiso'' che non incontrerà mai.
Nella tradizione dei poeti maudits, da Baudelaire a Rimbaud, da Verlaine a Mallarmé, B. pone al centro della sua ricerca il ''suo Far West'' ("Il faut que l ...
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Scrittore francese, nato di madre italiana a Ceva (Cuneo), dove suo padre era di guarnigione come ufficiale napoleonico, nel 1807; morto di miseria e di tisi a Parigi, nell'ospedale Necker, il 28 aprile [...] , un non so che di tormentato e di allucinato nella visione sono le più singolari caratteristiche di questo libro, da cui Baudelaire confessò di aver avuto la prima idea dei suoi Petits poèmes en prose, del resto differentissimi da quelli di B. Nel ...
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Poeta, nato a Lima l'8 luglio I874 e ivi morto il 19 aprile 1942. Ebbe una vita quieta e modesta.
Considerato da alcuni come il primo esponente della nuova letteratura peruviana, l'E. personifica la reazione [...] ricercato, tenui miniature che hanno talvolta un fascino singolare, e in cui si rinvengono tracce dell'influenza di Poe, Baudelaire e soprattutto di Verlaine. L'E. con le sue poche composizioni aprì una nuova via alle lettere peruviane, seguita ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Roberto Gamberini
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La poetica che domina le forme liriche ottocentesche in Europa è senza dubbio quella [...] con la storia e opporsi agli eccessi del lirismo soggettivo, spesso praticati anche da Hugo. Tuttavia, è il capolavoro di Charles Baudelaire, I fiori del male (1857), a creare la connessione davvero vitale tra la stagione romantica, con il suo gusto ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Elisabetta Bartoli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La riduzione del reale alla pura datità materiale predicata dal naturalismo prelude [...] pubblico rimane scandalizzata dalla musica wagneriana, un ristretto numero di artisti quali Gounod, Saint-Saëns, Doré e Baudelaire, intuiscono la carica innovativa delle opere del compositore tedesco. La "Revue wagnérienne" che Dujardin pubblica tra ...
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tardomodernista
(tardo-modernista, tardo modernista), agg. Che si attarda su posizioni moderniste.
• Se i re del ’900 avevano provato a portare a Bagdad Le Corbusier e Gio Ponti, Saddam [Hussein] (che [...] . Si smaglia. Precipita: «Città aperta» è il regno della digressione. Sulla scia di altre flânerie moderniste (Charles Baudelaire, James Joyce) e tardo moderniste (Thomas Pynchon e, soprattutto, W. B. Sebald), Teju Cole ha costruito un romanzo ...
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baudelairiano
‹bodler-› agg. e s. m. (f. -a). – Del poeta e critico francese Charles Baudelaire (1821-1867): la poesia b.; o che concerne Baudelaire e la sua opera: rassegna di studî b.; e con riferimento ai caratteri specifici della sua poesia,...
maledettismo
s. m. [der. di maledetto, nel sign. 1 e]. – Atteggiamento di ostentato anticonformismo, di plateale superamento dei canoni morali, sociali, estetici proprî di un gruppo o di un ambiente, adottato da artisti del periodo romantico...