Poeta italiano (San Lazzaro, Parma, 1911 - Roma 2000). Allievo di R. Longhi, le sue opere poetiche (Sirio, 1929; Capanna indiana, 1951; Viaggio d'inverno, 1971) sono il risultato di una felice contaminazione [...] quindi apparso un volume di Opere (1997), comprendente poesie, traduzioni e saggi. La raccolta saggistica Ho rubato due versi a Baudelaire: prose e divagazioni (a cura di G. Palli Baroni, 2000), è apparsa poco prima della sua morte, mentre sono state ...
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Romanziere francese (Monsen-Baroeul 1926 - Contamine-sur-Arve 2016). Nella sua opera la "poetica dell'oggetto", che è al fondo delle teorie dell'école du regard e del cosiddetto nouveau roman, trova la [...] nella serie di Répertoires (I-V: 1960-82), situano B. fra i più originali critici francesi contemporanei. Sono anche da ricordare i saggi: Histoire extraordinaire (1961, su Baudelaire); Essai sur les modernes (1964); Essai sur les essais (1968). ...
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scapigliatura letteratura Termine tratto dal titolo del romanzo di Cletto Arrighi (pseudonimo anagrammatico dello scrittore Carlo Righetti) La scapigliatura e il 6 febbraio (1861), con cui si designa un [...] al vecchio mito romantico dell’immediatezza, complicato ed esasperato in alcuni dall’insegnamento di C. Baudelaire e da una suggestione del fiabesco germanico percepito soprattutto attraverso riecheggiamenti francesi. Mentre si proponevano come ...
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Pittore e litograf0, nato a Grenoble il 14 gennaio 1836, morto a Buré (Orne) il 25 agosto 1904. Venuto a Parigi fu allievo di Lecoq de Boisbaudran. Col suo amico Whistler si recò poi a Londra (1859) dove [...] del Hals e del Rembrandt. Questi quadri non hanno valore solamente per la scelta dei modelli insigni (Baudelaire, Champfleury, Zola, Verlaine, Rimbaud, Manet, Whistler, Bracquemond, Bazille, Monet, Renoir, Chabrier e Vincent d'Indy), ma sono ...
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RAGUSA MOLETI, Gerolamo
Guido MAZZONI
Letterato, nato il 14 gennaio 1851 a Palermo, dove morì il 18 luglio 1917. Fu uomo d'ingegno vivo, artista duttile, che cercò di volta in volta di servirsi della [...] facoltà dottrinali e critiche. Non altrimenti, discorrendo di Pitrè e le tradizioni popolari (Palermo 1878) e di Carlo Baudelaire (Palermo 1878), ecc., diede prova di cultura, ma non di adeguata preparazione. Come giornalista ebbe un'azione giovevole ...
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ROUIÈRE, Philibert-Alphonse
Alberto Manzi
Pittore e attore francese, nato a Nîmes il 19 marzo 1809, morto a Parigi il 19 ottobre 1865. Abbandonato il notariato, si mise a dipingere con vivo successo, [...] Comédie, tornò ai teatri popolari e al dramma romantico, dando una vivace interpretazione di Mefistofele nel Faust. C. Baudelaire scrisse di lui che era di una maestosità soggiogante; di una grandezza poetica. Attore molto discusso, ebbe ammiratori ...
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Critico letterario (Ginevra 1920 - Morges 2019). Psichiatra e professore di storia delle idee e di letteratura francese nell'univ. di Ginevra (1958-85), s'inserisce in quella illustre tradizione [...] ); Montaigne en mouvement (1982; trad. it. Montaigne. Il paradosso dell'apparenza, 1984); La mélancolie au miroir: trois lectures de Baudelaire (1989; trad. it. 1990); Le remède dans le mal: critique et légitimation de l'artifice à l'âge des lumières ...
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Poeta e critico italiano (Milano 1932 - Parma 2004). Nel solco della tradizione lombarda, elaborò sin dalla prima raccolta (Le case della Vetra, 1966) una poetica d'intonazione civile ma anche esistenziale. [...] (critico teatrale del Corriere della sera dal 1987), R. svolse anche un'importante attività di traduttore (da Baudelaire, Mallarmé, Flaubert, Apollinaire, ecc.); di particolare rilievo la sua traduzione dell'opera di M. Proust, Alla ricerca ...
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Pittore, nato in Bologna l'8 settembre 1852, morto a Venezia il 18 marzo 1924. Attese dapprima alla musica e solo più tardi si dedicò alla pittura, tanto che a venticinque anni era ancora studente nell'Accademia [...] e silenziosa. Si è parlato, a proposito delle sue opere, di romanticismo e di classicismo, di Hoffmann, di Pöe, di Baudelaire. Ricerche inutili, perché, se influenze vi sono state, esse non procedettero da letterati e da poeti, ma da pittori a lui ...
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SAMAIN, Albert
Diego Valeri
Scrittore francese, nato a Lilla il 4 aprile 1858, morto a Magny-les-Hameaux, presso Parigi, il 18 agosto 1900. Visse, fin dalla fanciullezza, assai miseramente; costretto [...] tutta l'opera sua quella chiarezza psicologica e d'espressione ch'è caratteristica della maggior tradizione francese. Subì l'influenza di Baudelaire e di Verlaine, ma anche quella di André Chénier e del Parnasse; né ciò gl'impedì di dare a molte sue ...
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baudelairiano
‹bodler-› agg. e s. m. (f. -a). – Del poeta e critico francese Charles Baudelaire (1821-1867): la poesia b.; o che concerne Baudelaire e la sua opera: rassegna di studî b.; e con riferimento ai caratteri specifici della sua poesia,...
maledettismo
s. m. [der. di maledetto, nel sign. 1 e]. – Atteggiamento di ostentato anticonformismo, di plateale superamento dei canoni morali, sociali, estetici proprî di un gruppo o di un ambiente, adottato da artisti del periodo romantico...