(ceco poetismus) Movimento letterario e artistico fiorito a Praga tra il 1924 e il 1930. Preceduto nel 1922 dalla fondazione del gruppo Devětsil («Il farfaraccio»), il p. raccolse intorno al teorico K. [...] il cubofuturismo russo, il dadaismo e la poesia di G. Apollinaire e B. Cendrars, il costruttivismo russo e il Bauhaus), riscoprirono arti considerate minori, si entusiasmarono per gli eroi del cinema e del circo, trasformando l’arte in una girandola ...
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Pittore tedesco (Münchenbuchsee, Berna, 1879 - Muralto, Locarno, 1940). Tra i maggiori artisti della prima metà del 20° sec., nel 1911 conobbe A. Macke, F. Marc e V.V. Kandinskij ed entrò in contatto con [...] Nel 1918 Der Sturm gli dedicò una monografia, che segnò l'inizio della sua fama anche all'estero. Dal 1921 insegnò al Bauhaus (a Weimar e poi a Dessau) e in questo periodo le sue ricerche si concentrarono sulla teoria della forma e della figurazione ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Alessandra Acconci
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel panorama delle avanguardie della prima metà del XX secolo, l’opera di Paul Klee [...] forme geometriche (cerchi, triangoli, archi) per arrivare a determinare colori e forme.
Nel 1920 è chiamato da Walter Gropius alla Bauhaus di Weimar, dove dirige la legatoria, i laboratori di pittura su vetro e, dal 1927, un corso di pittura. Durante ...
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Arte e architettura
Movimento d’avanguardia che si sviluppò in Russia nel complesso clima d’impegno ideologico e culturale degli anni successivi alla Rivoluzione del 1917. Sulla base di stimoli e suggestioni [...] correnti analitiche e razionaliste, accanto al suprematismo di Malevič, al neoplasticismo di De Stijl e al funzionalismo del Bauhaus. Oltre che nelle esperienze polacche (W. Strzeminsky, K. Kobro, H. Stażewski), ungheresi (L. Kassák, L. Moholy-Nagy ...
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LINGUAGGI VISIVI
Sebastiano Porretta
Rossella Caruso
Silvia Bordini
Ricerca e sperimentazione nel linguaggio fotografico (1945-93). − La ripresa economica e industriale seguita alla seconda guerra [...] quali E. Keller (1891-1968), Th. Ballmer (1902-1965) e M. Bill (n. 1908), ebbe le sue radici nel De Stijl, nel Bauhaus e nella nuova tipografia tra gli anni Venti e Trenta. In quell'ambito l'attività del grafico fu valutata come utile dal punto di ...
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STILL, Clyfford
Giovanna Casadei
Pittore, nato a Grandin (North Dakota) il 30 novembre 1904 e morto a Baltimora il 23 giugno 1980. Conseguì il titolo di Master of arts presso la Washington State University [...] , insofferente a qualsiasi definizione preconcetta, attento alla cultura d'avanguardia europea (i suoi primissimi quadri risentono del Bauhaus, del Dada, del Cubismo e del Surrealismo), che tuttavia nell'età più matura rifiuta con fermezza, quasi ...
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Scrittore statunitense (Richmond, Virginia, 1931 - New York 2018), collaboratore di vari giornali, tra cui il Washington Post. Tra gli esponenti del "new journalism", genere che si fonda sulla provocatoria [...] da cui è stato tratto, nel 1990, l'omonimo film diretto da B. De Palma. Sono ancora da ricordare il pamphlet From Bauhaus to our house (1981; trad. it. 1982), la raccolta di saggi e fictions intitolata Hooking up (2000; trad. it. 2002), il pamphlet ...
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REGIA (XXIII, p. 9; App. II, 11, p. 678)
Luigi Squarzina
Paolo Puppa
Dai tardi anni Cinquanta ai tardi anni Settanta la r. teatrale, se sotto un aspetto ha visto la sua inarrestabile affermazione, sotto [...] strade dal Bread and Puppet creato dallo slesiano P. Schumann pantografando e politicizzando i pupi siciliani e richiamandosi d'altronde al Bauhaus e al dada; o come la clamorosa San Francisco Mime Troupe, formata nel 1963 da R. Davis che ha studiato ...
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Kitsch
AAbraham A. Moles
di Abraham A. Moles
Kitsch
sommario: 1. Definizioni. 2. Kitsch ed estetica sociale. 3. I caratteri oggettivabili del Kitsch. 4. Cenni storici. 5. La comparsa del neo-Kitsch. [...] in Inghilterra, più timide e incerte in Francia e in Italia (dove soltanto più tardi, trent'anni dopo la sua scomparsa, il Bauhaus di Weimar, di Dessau, di Berlino farà sentire la sua influenza).
5. La comparsa del neo-Kitsch
Si è verificato così un ...
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Architetto tedesco (Mechermich, Renania Settentr., 1881 - is. di Baltrum, Frisone orientali, 1929), influì in maniera determinante nella definizione dell'architettura razionalista. Le Officine Fagus ad [...] in collab. con W. Gropius): Wittemberg, quartiere di trenta case unifamiliari (1913-14); Jena, facciata del Teatro Municipale (1922); Chicago, palazzo del Chicago Tribune (1922); Dessau, partecipazione al progetto per il nuovo Bauhaus (1925-26). ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
deco
déco 〈dekò〉 agg. e s. m., fr., invar. – Forma abbreviata di décoratif («decorativo»), usata spesso in luogo della locuz. art déco 〈àar dekò〉, che designa lo stile diffusosi in Europa e in America a partire dagli anni ’20 del Novecento,...