Termine gergale, di origine onomatopeica, indicante lo stile jazzistico sorto a New York nei primi anni 1940 a opera di C. Parker, D. Gillespie, K. Clarke, T. Monk e B. Powell. Rinnovò radicalmente gli elementi formali dell’improvvisazione jazzistica, contrapponendosi alla banalizzazione commerciale degli anni dello swing, e diede l’avvio al jazz moderno, di cui ha influenzato ogni ulteriore sviluppo ...
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Genere musicale sorto negli USA intorno all’inizio del 20° sec., frutto di un lungo processo di sincretismo tra forme musicali occidentali e poetiche africane, che risalivano alla memoria culturale degli [...] Reinhardt) per la chitarra.
In realtà lo stile di Christian, pur essendo un prodotto dello swing, già preludeva allo stile be-bop, i cui precursori (in particolare D. Gillespie e poi C. Parker) si trovarono a improvvisare liberamente assieme a lui in ...
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Termine utilizzato nel jazz dopo il 1950 per indicare uno stile basato su convenzioni comunemente accettate, in cui confluiscono contributi di quasi tutte le varie scuole.
Modern m. Maniera jazzistica [...] ricavata da lessico e sintassi del jazz moderno, tra il bebop e le tendenze modali. ...
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be-bop
‹bi bòp› (o re-bop; anche bop) s. ingl., usato in ital. al masch. – Particolare stile jazzistico caratterizzato da impiego sistematico di accordi dissonanti, tendenza al linguaggio politonale, libertà degli strumenti ritmici maggiore...
hard bop
〈hàad bòp〉 locuz. ingl. [tratto da be-bop, con sostituzione di hard «duro» a be], usata in ital. come s. m. – Stile jazzistico, nato intorno agli anni ’50 del Novecento come reazione al manierismo estetizzante del cool jazz e che...