Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Angelo Rusconi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel Novecento, con l’imporsi nelle città italiane di forme di svago connesse all’industria [...] si diffonde una certa disaffezione per il jazz, che ha visto l’esaurirsi dello swing e l’affermarsi del be-bop. In generale, però, in questo periodo la canzone italiana preferisce ripensare alla propria storia e tornare ai modelli belcantistici ...
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Coltrane, John William
Leo Izzo
Una guida carismatica dell'improvvisazione jazzistica
Coltrane è stato uno dei più grandi innovatori del linguaggio jazzistico. Ha ampliato le potenzialità espressive [...] nel celebre quintetto di Miles Davis. In questo ruolo perfeziona le tecniche di improvvisazione introdotte dai musicisti del be-bop (come Charlie Parker), consistenti nell'invenzione estemporanea di nuove melodie a partire da temi e da sequenze di ...
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Davis, Miles
Ernesto Assante
Un genio nella storia del jazz
Figura centrale nella storia della musica jazz del 20° secolo, l'afroamericano Miles Davis ha realizzato coraggiose sperimentazioni, contribuendo [...] session verranno pubblicate per esteso solo nel 1957 dalla Capitol. Con esso nasce il cool jazz, variante del bebop di cui attenua dissonanze e intemperanze ritmiche, ponendo in risalto gli arrangiamenti.
Il trionfo degli anni Cinquanta
Gli anni ...
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GETZ, Stanley, detto Stan
Antonio Lanza
Tenorsassofonista statunitense di jazz, nato a Filadelfia il 2 febbraio 1927, morto a Malibu il 6 giugno 1991. Iniziato da giovanissimo lo studio del fagotto [...] militò nel 1944 nell'orchestra di Kenton e quindi in quelle di J. Dorsey e B. Goodman. Nel 1945 si accostò al bebop e incise con il sestetto del trombonista Kai Winding, comprendente il trombettista Sh. Rogers e il batterista Sh. Manne, alcuni tra i ...
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ROACH, Maxwell, detto Max
Antonio Lanza
Batterista statunitense di jazz, nato a New York il 1° gennaio 1925. Dopo aver iniziato a suonare il flicorno, passò a studiare la batteria e si diplomò in percussioni [...] , con cui (1945-49) registrò i più alti esempi del bebop. Quindi, sempre nel 1949, partecipò alle sedute d'incisione della Messengers di Art Blakey, rappresenta il miglior gruppo dell'hard bop. Nel giugno Brown e il pianista Powell perivano in un ...
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GORDON, Dexter Keith
Antonio Lanza
Tenorsassofonista statunitense di jazz, nato a Los Angeles il 27 febbraio 1923, morto a Filadelfia il 25 aprile 1990. Nato da agiata famiglia della borghesia nera [...] nuovo stile, da Parker a Navarro, da McGhee a Jay Jay Johnson, da Powell a Roach.
Impostosi come il miglior tenorsassofonista bebop assieme a W. Gray, G. realizzò, in modo personale, una fusione tra lo stile di Young (di cui maggiormente risente) e ...
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VAUGHAN, Sarah Lois, detta Sassy
Antonio Lanza
Cantante statunitense di jazz, nata a Newark (New Jersey) il 27 marzo 1924, morta a Hidden Hills (California) il 3 aprile 1990. Compì i primi studi di [...] nella sua orchestra e quindi la scritturò nella propria (1944). Tra la fine del 1944 e il 1946 incise con formazioni di puro stile be-bop, di cui facevano parte Ch. Parker, D. Gillespie, T. Dameron, M. Roach e T. Scott. Si affermò come la voce più ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Angelo Rusconi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Django Reinhardt, chitarrista zigano attivo tra gli anni Trenta e i primi anni Cinquanta, [...] e batteria. La musica di Reinhardt, pur rimanendo di altissimo livello, si sposta in parte verso il più moderno be-bop. L’adozione della chitarra elettrica non comporta sostanziali mutamenti di stile, ma il suono meno flessibile del nuovo strumento ...
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URBANI, Massimo
Stefano Zenni
URBANI, Massimo. – Nacque a Roma l’8 maggio 1957 da Ugo e da Maria Teresa Tamantini, primogenito di cinque fratelli: seguirono Maurizio (musicista anch’egli), Marco, Gianni [...] a intervenire.
Urbani si dibatteva tra due indirizzi stilistici opposti. Da un lato dominava l’adesione al be-bop di Parker, anche nella scelta del repertorio (e finanche nella tossicodipendenza), tutto circoscritto ai classici ‘standard’ della ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Angelo Rusconi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel jazz europeo dagli anni Sessanta a oggi si possono individuare la presenza e la rielaborazione [...] Settanta, cimentandosi anche come vocalist, e tornare a un approccio post-bop con il quartetto con gli italiani Franco D’Andrea, Paolo Fresu e Furio Di Castri (To Be Ornette To Be, 1989).
La cultura francese può vantare una Orchestre National de Jazz ...
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be-bop
‹bi bòp› (o re-bop; anche bop) s. ingl., usato in ital. al masch. – Particolare stile jazzistico caratterizzato da impiego sistematico di accordi dissonanti, tendenza al linguaggio politonale, libertà degli strumenti ritmici maggiore...
hard bop
〈hàad bòp〉 locuz. ingl. [tratto da be-bop, con sostituzione di hard «duro» a be], usata in ital. come s. m. – Stile jazzistico, nato intorno agli anni ’50 del Novecento come reazione al manierismo estetizzante del cool jazz e che...