Regista e attore libanese (n. Beirut 1941). Di padre francese e madre libanese, si è avvicinato al teatro durante gli studi in Medicina (Università di Saint Joseph). Ha debuttato nel 1962 nel ruolo di [...] essersi ritirato dalle scene per un periodo - tra il 1973 e il 1977 ha vissuto nei campi profughi della periferia di Beirut e ha partecipato alla creazione della comune al-Marayjah -, nel 1977 ha fondato la compagnia al-Hakawati. Grazie a spettacoli ...
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Ecclesiastico cattolico melchita (Aleppo 1878 - Beirut 1967). Sacerdote nel 1905, entrò nella Società dei missionarî di s. Paolo, della quale fu poi superiore. Metropolita di Tiro (1919), quindi (1933) [...] di Beirut, nel 1947 fu designato dal sinodo dei vescovi melchiti e nel 1948 confermato da Pio XII patriarca di Antiochia dei Melchiti; nel 1965 fu creato cardinale da Paolo VI. Svolse una parte di rilievo nel concilio Vaticano II. ...
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Storico dell'islamismo (Gand 1862 - Beirut 1937), gesuita. Insegnò arabo nell'univ. St. Joseph di Beirut dal 1882 fino alla morte, salvo il periodo 1908-19 (nel 1911-14 insegnò arabo al Pontificio istituto [...] biblico di Roma). Nello studio delle origini e della formazione dell'Impero arabo, a una erudizione immensa unì una vivace critica della tradizione storiografica indigena, con un giudizio in genere sfavorevole ...
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Uomo politico libanese (Bikfaya 1905 - Beirut 1984). Fondatore (1936) e leader dal 1937 della Falange libanese, deputato dal 1960, ricoprì tra il 1958 e il 1970 numerosi incarichi ministeriali. Fautore [...] della destra maronita, in particolare dopo lo scoppio della guerra civile (1975). Il figlio Bashir (Bikfaya 1947 - Beirut 1982), comandante militare della Falange, fu eletto presidente della repubblica nell'ag. 1982 (durante l'occupazione israeliana ...
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Poligrafo e giornalista arabo-cristiano (Beirut 1861 - Il Cairo 1914). In Egitto, ove trascorse la maggior parte della vita, svolse una intensa attività culturale, divulgando i risultati della scienza [...] occidentale nel campo dell'antichità e della letteratura araba, e della storia culturale dell'Islam, il cui gusto egli promuoveva contemporaneamente anche con romanzi, drammi, novelle. Fu il creatore del ...
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Uomo politico libanese (Tripoli 1921 - Beirut 1987). Esponente della comunità musulmana sunnita, leader del Fronte democratico parlamentare (moderatamente progressista), primo ministro dal 1955, guidò [...] la maggior parte dei governi nei vent'anni successivi. Durante la guerra civile esplosa nel 1975 mantenne una posizione moderata e nel 1984 costituì un gabinetto di unità nazionale con l'obiettivo di porre ...
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Uomo politico siriano (Damasco 1891 - Beirut 1967). Ministro nel primo governo siriano, nel 1919, l'anno dopo fu esiliato. Si stabilì allora in Egitto dove continuò la sua attività nazionalista. Ritornato [...] in Siria nel 1931, fu uno dei fondatori del blocco nazionalista. Nuovamente esiliato (1940), tornò in patria nel 1943 e fu eletto presidente della Repubblica, carica dalla quale fu estromesso agli inizî ...
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Scrittore arabo palestinese (῾Akkā 1936 - Beirut 1972). Fuggito in Libano in seguito alla guerra del 1948, trascorse alcuni anni a Damasco, in Kuwait (1956-60); tornato in Libano approfondì i contatti [...] con la resistenza palestinese e iniziò a collaborare con alcune riviste progressiste. Fu ucciso in un attentato attribuito ai servizî segreti israeliani. Tutta la sua attività letteraria verte sulla questione ...
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Biologo libanese naturalizzato statunitense (n. Beirut 1967). Laureato presso l'università della California a Los Angeles, ha conseguito il PhD al California Institute of Technology di Pasadena ed è stato [...] borsista post-dottorato all’università della California di San Francisco. Attualmente insegna allo Scripps Research Institute di La Jolla ed è ricercatore dell’Howard Hughes Medical Institute. Le sue ricerche ...
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Filologo latino (n. Berito, od. Beirut, nella seconda metà del sec. 1º d. C.). Si dedicò specialmente allo studio della letteratura latina arcaica rimettendola in onore, in contrasto con le tendenze grammaticali [...] modernistiche avviate da Remmio Palemone. Pubblicò poco; fu tenuto in gran conto da Aulo Gellio e da Marziale fu detto critico temuto. Fu grammatico e critico del testo: Svetonio c'informa di una messe ...
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prosiriano
(pro-siriano), s. m. e agg. Chi o che è favorevole alla causa siriana. ◆ Fonti giordane hanno denunciato l’infiltrazione di palestinesi pro-siriani legati ad Ahmed Jibril: «Vogliono estendere l’incendio al nostro paese». (Guido...
odiocrazia
s. f. (spreg.) L’odio, l’avversione e l’ostilità eretti a sistema di scontro politico e di conquista del potere. ◆ le frange di quella che è stata definita «l’odiocrazia militante» di sinistra sono pur sempre residui di un ideologismo...