(arabo Bēğa) Gruppo etnico dell’Africa nord-orientale. I B. sono prevalentemente dediti all’allevamento (cammelli, ovini) e al commercio carovaniero. L’Islam ne ha modificato in senso patriarcale l’antica struttura sociale ...
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Il territorio in cui sorge appartenne nell'antichità ai Celtici secondo Strabone (III, 151) e ai Turdetani secondo Tolomeo (II, 5, 5). Posta sulla grande strada che da Ebora (Evora) portava ad Onoba (Huelva) [...] ancora i resti di un acquedotto romano.
Bibl.: K. Miller, Itineraria romana, Stoccarda 1916, p. 161; J. Leite de Vasconcellos, Arco Rom. de Beja, in O Archeol. Port., 1903, pp. 165-67; id. e B. de Sá, Necrop. rom. de Pax Julia, ibid., 1905, pp. 165 ...
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BEJA (Pax Iulia)
Centro nella regione meridionale del Portogallo, borgata celtica occupata poi dai Romani e divenuta colonia civium Romanorum (C. I. L., II, 47) sotto Cesare con il nome di Pax Iulia. [...] frequenti nella penisola iberica.
Bibl.: A. Schulten, in Pauly-Wissowa, XVIII, 2, 1949, c. 2436, s. v. Pax Iulia; A. Viana, in Arquivo de Beja, III, 1946, pp. 161-226; 278-305; IV, 1947, pp. 77-88; VI, 1949, pp. 37-85; XI, 1954, pp. 3-31; id., in ...
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Filosofo e letterato portoghese (Beja, Portogallo, 1505 - Torino 1566). Insegnò giurisprudenza a Tolosa e Avignone, e filosofia a Parigi. Difese la filosofia aristotelica nella Pro Aristotele responsio [...] adversus Petri Rami calumnias (1543), scrisse Epigrammatum libri duo (1539) e Epistolae quatuor (1540). Tradusse l'Isagoge di Porfirio e diede un'edizione di Virgilio e di Terenzio, Virgilius et Terentius ...
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Missionario e storico gesuita (Beja, Portogallo, 1528 o 1532 - Nagasaki 1597); studente a Goa (1548), fu poi in Malacca (1554-56) e nel Giappone (definitivamente dal 1563). Le sue lettere, la História [...] do Japão (per gli anni 1549-56, ritrovata in due tempi: due parti nel 1894-95, l'ultima nel 1933) e la Relación in spagnolo sui 26 martiri giapponesi (pubblicata nel 1930), sono fonti storiche di primissimo ...
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Poligrafo (Beja 1761 - Pedrouços, Lisbona, 1831). Agostiniano (1778), nel 1792 uscì dall'ordine rimanendo prete secolare. Satirico e polemista (contro i poeti contemporanei scrisse il poema Os burros, [...] 1814), traduttore di Anacreonte e di Orazio, tentò di contrapporre al poema di Camões, largamente attaccato nella Censura dos Lusíadas (1812), il gelido e classico poema O Oriente (1814) a cui si accompagnano ...
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(o Cassala; beja Kàsala o Kàssala; tigrè Käsälā) Città del Sudan (234.622 ab. circa), capoluogo dello Stato omonimo (36.710 km2 con 1.789.806 ab. nel 2008); sorge a 530 m s.l.m. ai piedi del monte omonimo, [...] sulla destra del fiume Gash (irrigazione). È centro commerciale e agricolo di una regione coltivata intensamente a cotone (grandi piantagioni), cereali e frutta.
Fondata dagli Egiziani nel 1834, durante ...
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begia (beja)
begia
(beja) Popolazione stanziata in Egitto, Sudan ed Eritrea, fra i fiumi Nilo e Atbara e il Mar Rosso. Eredi di gruppi presenti in area già nel 4° millennio a.C., nell’era volgare furono [...] pastori nomadi e carovanieri. A partire dal 7° sec. le loro migrazioni contribuirono al progressivo spostamento verso S del regno di Aksum, mentre i b. creavano propri regni nell’odierna Eritrea. Islamizzati ...
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Vescovo di Pax Iulia (od. Beja, in Portogallo) al tempo del re visigoto Teudi (531-548); autore di un commento all'Apocalisse, largamente sfruttato da Beato di Libana (v.) come mostrano i frammenti di [...] un codice di Copenaghen, già appartenente ad Arias Montano ...
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