Più di un secolo fa, nel 1905, William Stead scriveva nella rivista The Review of Reviews:
«Vi è almeno una possibilità che l’inglese, il francese, il tedesco, lo spagnolo o il russo possano essere adottati [...] , sono quelle che, pur non conoscendo la stessa diffusione, possono comunque vantare un gran numero di parlanti: bengali, giapponese, tedesco, urdu, hindi, ecc. [Enciclopedia Treccani]
Qual è, dunque, il ruolo di queste lingue maggioritarie all ...
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bengali
(anche bengalése o bengàlico) s. m. e agg., invar. [dal bengalese bengāli, propr. agg. f., sottinteso bhāṣā «lingua»]. – Lingua neoindiana del ramo indoario, viva e in uso nel delta gangetico, con notevoli differenze tra la varietà...
bengala
s. m. [dal nome della regione indiana del Bengala, dove si usavano un tempo fuochi colorati, come segnali nella caccia alla tigre], invar. (plur. raro, -i). – Fuoco d’artificio costituito da un cannello di carta resistente, caricato...
Lingua neo-indiana (bengālī; anche bengalese o bengalico) del ramo indoario, in uso nel delta del Gange. Tra la lingua parlata e quella letteraria esistono notevoli differenze: nella seconda si rileva un influsso del sanscrito, mentre la prima...
Scrittore indiano di lingua bengali (Ghoshpara-Muraripur 1894 - Ghatshila 1950). Nelle sue pagine ha rappresentato e celebrato la vita rurale del Bengala. La sua opera più conosciuta, anche per l'adattamento cinematografico, è Pather panchali...