AQUINO, Tommaso d'
Silvano Borsari
Figlio di Atenolfo e nipote di Tommaso (I) di Acerra, nacque probabilmente nel 1226. La posizione del nonno presso Federico II gli rese facile l'accesso alla corte [...] in Acaia ed in Romania.
Morì il 15 marzo 1273, lasciando erede della contea di Acerra e di tutti gli altri suoi beni il figlio Atenolfo.
Fonti e Bibl.: Chronicon Suessanum, in Raccolta di varie Croniche, a cura di A. Pelliccia, I, Napoli 1780, pp ...
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FOLCO
Carluccio Frison
Figlio di Alberto Azzo (II) della stirpe degli Obertenghi, e di Gersenda, figlia di Erberto conte del Maine, sua seconda moglie, nacque probabilmente poco dopo la metà dell'XI [...] Con questa, in particolare, i contatti erano divenuti sempre più intensi: nel 1117 e nel 1122 il marchese, infatti, aveva donato beni e diritti di decima al monastero cittadino di S Romano, del quale erano avvocati i Marchesella (famiglia con cui, a ...
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BARDI, Boniforte
Rossana Bossaglia
Fratello di Donato, e molto probabilmente più giovane di costui, come argomenta l'Alizeri (p. 249) sulla base di un documento di cui non fornisce gli estremi. Nativo [...] lui stesso dichiara (documento 20 apr. 1450, in Maiocchi, I, p. 69), in seguito alle guerre che lo avevano privato dei suoi beni. Lo troviamo ricordato per la prima volta a Genova, insieme con Donato, nel 1434 (Alizori, p. 249), e a Genova rimase, a ...
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Riformatore sociale e religioso persiano, vissuto tra la seconda metà del sec. 5º e la prima del 6º d. C. La sua dottrina, che alcuni ritengono una riforma dell'ortodossia mazdea o del manicheismo, mirava [...] da premesse ed esigenze schiettamente religiose (come quasi ogni movimento comunistico antico), questa teoria arrivava a predicare la comunanza dei beni e delle donne. Vittorioso in un primo tempo, per l'adesione datagli dal re sasanide Kawādh I, il ...
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Abate di Cluny (n. circa 962 - m. Souvigny 1049). Di nobile famiglia, fu prima canonico: fattosi poi monaco a Cluny (991) vi fu abate dal 994. Dotato di grandi capacità organizzative e di infaticabile [...] , ostile all'esenzione papale di cui godeva Cluny, e con la feudalità laica, desiderosa d'appropriarsi dei grandi beni che costituivano la base della ricchezza e della potenza cluniacense. O. fu perciò costretto a resistere a Gauzelino, vescovo ...
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Segretario di stato aggiunto (Parigi 1635 - Château-Landon 1698) con il Mazzarino, dopo aver compiuto lunghi viaggi nell'Europa centrale e settentr. (1652-56), lasciò la carica nel 1663. Lo stesso anno [...] per ordine del sovrano, fu rinchiuso come alienato di mente, mentre i familiari, dopo averlo interdetto, ne dividevano i beni. Morì dimenticato in un'abbazia di provincia. Fu tra i più eminenti collezionisti francesi: raccolse pitture, libri, stampe ...
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CANDIANO, Pietro
Margherita Giuliana Bertolini
Doge di Venezia, quarto di questo nome, figlio dell'omonimo doge suo predecessore, che se lo era associato al governo "suggerente populo", certo prima [...] fatta nello stesso giorno a favore di Vitale Candiano "Veneticus, noster fidelis", identificato con il fratello del doge. Tali beni erano posti nei comitati trevisano e padovano, il primo di speciale importanza per le comunicazioni a nord delle Alpi ...
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BELENZANI, Rodolfo
Giorgio Cracco
Appartenente a un nobile casato di Trento che aveva costruito la sua fortuna economica amministrando e sfruttando i feudi del vescovo-principe (un suo ascendente, Guglielmo, [...] il 5. maggio 1391 dal nuovo vescovo di Trento, il moravo Giorgio I di Liechtenstein. Il B. godeva anche di cospicui beni allodiali, come il castello di Pietrapiana, nonché di altre terre e case.
Il buon patrimonio e una certa inclinazione agli studi ...
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MALVICINI, Dondaccio
Giuliana Albini
Nacque presumibilmente agli inizi del XIV secolo da Alberico, giureconsulto e cavaliere. Il nonno, Dondaccio, è attestato nel 1283 al servizio di Ottone Visconti.
Il [...] nel 1349, quando apparve chiaro che il favore accordato dai Visconti alle famiglie piacentine era subordinato alla necessità di utilizzare beni e diritti per favorire i propri fedeli. Il M., nel 1349, abbandonò i Visconti per accettare l'incarico di ...
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LAMBERTINI, Egano
Giorgio Tamba
Nacque a Bologna nel 1282 da Lambertino di Iacopino e da Villana di Scotto da Castel de' Britti. Ebbe due sorelle, Tiberga e Tommasina. Nel 1302 sposò Tommasina (Misina) [...] erede e ancora minorenne, si affiancò quale curatore lo zio Guido, che aveva sempre collaborato con Lambertino nella gestione dei beni familiari da loro ereditati nel 1240.
Il patrimonio era costituito da alcune case in città e da un'estesa proprietà ...
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catasto (ant. anche catastro e, a Venezia, catàstico) s. m. [dal gr. biz. κατάστιχον «registro», da κατά στίχον «riga per riga»]. – In origine, qualsiasi rassegna di beni, anche mobili, e di possessori, allo scopo di ripartire il carico fiscale;...
ricchezza
ricchézza s. f. [der. di ricco]. – 1. L’essere ricco, la condizione di chi è ricco, di chi cioè ha abbondanza di beni materiali: la sua r. è immensa; la r. di una nazione; aspirare alla r.; salire in grande r.; le fonti della r.;...