. Il gruppo delle lingue camitiche è uno dei più importanti dell'Africa, estendendosi per circa la quinta parte di essa, almeno se si ammettono le inclusioni che molti glottologi vi fanno. E diffuso, [...] cui esso appartiene è detto nigero-ciadiano, e va dal Niger al sud-est del Ciad, confinando a nord col territorio linguistico berbero. Vi si attribuiscono, oltre il hausa, altre trenta lingue, fra le quali quelle parlate sui monti dell'Adamaua e del ...
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MORI
Giorgio Levi Della Vida
. Con questo nome (derivato dal latino Mauri) gli Spagnoli designarono gl'invasori musulmani che a partire dal 711 occuparono la maggior parte della penisola iberica, rimanendovi [...] , altre ancora in pieno possesso del loro carattere nazionale. Se il contrasto, talvolta degenerato in lotta aperta, tra Arabi e Berberi passati in Spagna, non venne mai meno, e se anzi con le successive invasioni degli Almoràvidi (v.) nel sec. XI ...
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SĀMARRĀ
Ernst KUHNEL
F. G.
Ā Città medievale della Mesopotamia, sulla riva sinistra del Tigri, a mezza via tra Baghdād e Takrīt. Ebbe una effimera esistenza di circa mezzo secolo, dalla fondazione [...] indicato nel desiderio di sottrarsi ai continui minacciosi torbidi dell'elemento militare mercenario, composto soprattutto di Turchi e di Berberi, che spadroneggiava ormai nella capitale. Se tale veramente fu il loro scopo, non si può dire che lo ...
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Poeta catalano della prima metà del secolo XV. Della sua vita sappiamo soltanto che visse alla corte di Alfonso V il Magnanimo (1416-58), in un ambiente saturo di spiriti umanistici, e che gli dedicò, [...] dantesche e petrarchesche, il poeta non si risolleva a grande volo, neppur quando lo sprona l'ansia della crociata nel sirventese contro i Berberi infedeli.
Bibl.: M. de Montoliu, Las poesías líricas de A. F., in Revue hispanique, LVII, p. 36 segg. ...
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segnale Genericamente, indicazione di tipo ottico o acustico, per lo più stabilita d’intesa o convenzionale, con cui si dà una comunicazione, un avvertimento, un ordine a una o più persone. Concretamente, [...] di tenere una conversazione anche a 2 o 3 km di distanza, è stato in uso, fino a tempi recenti, tra i Berberi. Quello ottenuto per mezzo di un tamburo, percosso con le sole mani o con bacchette, è utilizzato prevalentemente in Melanesia e Polinesia ...
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SOCNA (A. T., 113-114)
Attilio Mori
Città del Fezzan (Libia), già capoluogo dell'oasi di el-Giofra. La città occupa il centro della conca pianeggiante che si apre sul versante settentrionale del Gebel [...] 1914 di 1500 ab. qualificati quasi tutti Arabi. Il censimento del 1931 la fissò in 883 ab., dei quali 293 Arabi, 562 Berberi e 28 negri. L'importanza di Socna, notevole in passato per le sue funzioni amministrative e per la sua posizione sulla via ...
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palio
Margherita Zizi
La corsa equestre di origine medievale
In molte città italiane sin dal Duecento si disputavano gare di vario tipo, soprattutto di cavalli, che avevano come premio un drappo di [...] in varie città italiane. Vari metri di stoffa pregiata costituivano il premio anche nei palii dei berberi (cavalli da corsa provenienti dal paese dei Berberi, una regione corrispondente all’attuale Maghreb), in cui i cavalli correvano senza sella né ...
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(arabo Fazzān) Regione della Libia (circa 550.000 km2), a S della Tripolitania. Confina a N con la desolata Hamada al-Hamra, a E con i rilievi dell’Haruj e con quelli che si ricollegano al Tibesti; a [...] . I gruppi sedentari, a cultura agricola ( Fazazna), hanno varia provenienza, Sudan, Egitto, Tibesti. I nomadi sono rappresentati dai Tuareg, puri Berberi, e dai Tibbu o Tebu. Il sottosuolo è ricco di petrolio e di minerali di ferro.
Nel F. l’uomo è ...
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Deformazioni e mutilazioni del corpo. - Quasi tutti i popoli della terra tendono a modificare la forma naturale del corpo: a questo fine si praticano deformazioni e mutilazioni alle quali l'uomo si sottopone [...] lunghi e folti (Australiani). Nell'Africa del nord (Arabo-Berberi) si ottiene lo stesso scopo applicando polveri o speciali presso gli Arabi di Siene, è certo che gli arabo-berberi dell'Africa settentrionale e gli Arabi d'Arabia non usano di ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Reinos de Taifas: gli Stati musulmani nella penisola iberica
Claudio Lo Jacono
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La quarantina di staterelli [...] lessicale dello spagnolo).
Siviglia, diventata dopo il crollo omayyade la città egemone di al-Andalus, è nel 1091 occupata dai berberi almoravidi venuti dal Nord Africa che la dotano d’una cinta muraria con sette porte (una delle quali sormontata da ...
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berbero1
bèrbero1 agg. e s. m. (f. -a) [dall’arabo al-Barbar, prob. dal gr. βάρβαροι «barbari»]. – 1. Appartenente alle popolazioni dei Bèrberi, autoctone dell’Africa settentr., cioè Marocco, Algeria, Tunisia e Tripolitania (riunite nella...