creazione
Concetto caratterizzato dalla nota dell’assoluta novità che quanto si presenta come ‘creato’ manifesta rispetto alla situazione in cui esso ancora non sussisteva. Il semplice fare presuppone [...] si è voluto sottolineare nell’evoluzione i caratteri di libertà, novità, imprevedibilità, come nel caso dell’«evoluzione creatrice» di Bergson o in quello dell’«evoluzione emergente» di C. Lloyd Morgan. Per la storia delle religioni, e i miti della ...
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Concetto filosofico opposto a quello di essere, quando questo ultimo sia concepito come eternamente immobile e sottratto a ogni mutazione. A tale concezione dell’essere, sostenuta già nella prima fase [...] la natura dell’Io e della storia.
Un posto di notevole rilievo assume il concetto di d. anche nella filosofia di H. Bergson il d. si presenta come «durata», «slancio vitale» che sorregge la realtà e condiziona i suoi modi di apprendimento. ...
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Politzer, Georges
Filosofo ungherese, naturalizzato francese (Nagyvárad, od. Romania, 1903 - Mont-Valérien 1942). Costretto all’esilio per aver preso parte all’insurrezione ungherese del 1919, P. si [...] ; Revue de psychologie concrète nel 1929; La pensée nel 1939), diede vita a un circolo di filosofi critici verso il bergsonismo (di cui fece parte anche Lefebvre) e contribuì all’istituzione dell’Università operaia (1929-39), dove tenne i suoi corsi ...
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Storico (Roma 1881 - ivi 1946), uno dei capi del modernismo italiano che, specialmente dopo la prima guerra mondiale, apparve quasi impersonato in lui. Sacerdote (1903), fu insegnante nel Seminario romano, [...] di dottrine diverse (J. H. Newman, G. Tyrrell, M. Blondel e l'"apologetica dell'immanenza", pragmatismo religioso e H. Bergson; nel campo della critica biblica, "escatologismo" e influenza del primo Loisy), poi di tendenze nuove (specialmente R. Otto ...
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Psicologo svizzero (Neuchâtel 1896 - Ginevra 1980), creatore della psicologia e dell'epistemologia «genetiche». Uno dei più importanti studiosi della psicologia infantile, P. elaborò una teoria sistematica [...] periodico, la Revue suisse de psychologie, dagli anni Quaranta. Dal 1951 socio straniero dei Lincei.
Opere e pensiero
Attraverso Bergson giunse a intuire la possibilità di un nuovo rapporto tra biologia e psicologia, in termini di «sviluppo». Alcune ...
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OLGIATI, Francesco
Vito A. BELLEZZA
Filosofo neoscolastico, nato a Busto Arsizio il 1° gennaio 1886. Dal 1912 uno dei principali collaboratori di A. Gemelli nella direzione della Rivista di filosofia [...] si è occupato anche di estetica, di filosofia del diritto e di questioni religiose e sociali. Opere principali: La filosofia di Bergson, Torino 1914; Un pensatore americano: J. Royce, Milano 1917; Carlo Marx, ivi 1918, 5ª ed. rifatta 1950; L'anima di ...
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Filosofo indiano, nato nell'ottobre 1887. Discendente da una famiglia di conservatori delle antiche tradizioni culturali indiane, fondatrice di un istituto di studî superiori sanscritici (Kavindra Sanskrit [...] Philosophy of The Vijñaptimātra-Siddhi, The Dogmas of Indian Philosophy, ecc.), a problemi del pensiero occidentale (Browning and Bergson), e a interessanti raffronti fra la filosofia indiana e la filosofia europea (Croce and Buddhism). La sua opera ...
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Il complesso delle attività che si riferiscono alla ‘vita pubblica’ e agli ‘affari pubblici’ di una determinata comunità di uomini. Il termine deriva dal greco pòlis («città-Stato») e sulla scia dell’opera [...] di benessere sociale (concetto successivamente approfondito da altri economisti quali P. Samuelson e K. Arrow). Secondo Bergson si può desumere l’aspetto distributivo desiderabile dalle stesse preferenze degli individui di una collettività. In altri ...
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È il carattere di ciò che può essere o non essere, o essere diverso da quello che è: l'opposto, quindi, della necessità, nei diversi modi in cui questa si può intendere. Per le dottrine filosofiche che [...] , sia alle ricerche contemporanee di critica delle scienze) hanno per iniziatore E. Boutroux e per loro maggiori fautori E. Bergson e G. Milhaud.
Bibl.: F. Masci, L'ideal. indeterm., Napoli 1898; A. Levi, L'indeterm. nella filos. franc. contemp ...
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CARDILE, Enrico
Francesco Del Beccaro
Nacque a Messina il 19 marzo 1884 da Salvatore, impiegato, e da Santa Barbera. Ultimo di sette figli, fece studi tecnici, di ragioneria, sebbene la sua vocazione [...] ed entusiasti la cui concezione dell'arte era fondata su principi non lontani da quelli dei filosofi francesi contemporanei, Bergson e Boutroux. In relazione a questo tirocinio, il C. venne in seguito considerato il fondatore della scuola simbolista ...
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slancio
slàncio s. m. [der. di slanciare; l’uso fig. è modellato sul fr. élan]. – 1. Atto di slanciarsi, rapido movimento del corpo per balzare in avanti, in alto o in basso: con uno s. saltò sulla moto e partì; con uno s. improvviso il cane...
irrazionalismo
s. m. [der. di irrazionale]. – Atteggiamento di pensiero o dottrina filosofica secondo cui la ragione – intesa come facoltà che procede per distinzioni, definizioni e deduzioni logiche – è incapace di dare una spiegazione esauriente...