Società primitive
Adam Kuper
Introduzione
Il termine 'primitivo' deriva dal latino primitivus, che significa 'primo in ordine di tempo'. In questa accezione è usato in varie lingue europee per indicare [...] sacrificata nel corso dei rituali più solenni della comunità. L'amico e collega di McLennan, nonché studioso della Bibbia, Robertson Smith avanzò l'ipotesi che lo stesso cristianesimo non fosse che una forma estremamente sofisticata di totemismo ...
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(A. T., 53-54-55; 56-57).
Geografia: Nome (p. 667); La moderna conoscenza geografica (p. 667); Situazione e confini (p. 668); Composizione litologica del suolo (p. 668); Struttura e forme del terreno [...] di Lutero basterà ricordare che la cancelleria di Meclemburgo lo adotta nel 1548 e che l'ultima traduzione basso-tedesca della Bibbia è del 1621.
Il nuovo tipo linguistico si sostenne in tempi estremamente difficili. Sull'esempio di Carlo V le corti ...
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Vedi CODICE dell'anno: 1959 - 1994
CODICE (Codex)
Red.
Come forma di libro, il c. si può definire una collezione di fogli piegati e riuniti insieme e protetti, generalmente, da una copertina. Il c. cominciò [...] a proposito di un c. del Vecchio e del Nuovo Testamento, il Syr. 341 della Bibl. Nationale di Parigi, v. bibbia). Elemento invece del tutto nuovo del c. fu, naturalmente, la legatura.
Legatura. - Probabilmente nessuno degli esempî a noi pervenuti è ...
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VISIGOTI
Giovanni Battista Picotti
. Erano una parte della grande gente dei Goti (v.), divisi dagli Ostrogoti prima ancora che quella gente passasse, nella seconda metà del sec. II d. C., dalla Scandinavia [...] e predicato ora alla sua gente dal vescovo Ulfila (v.) che tradusse in lingua gotica e scrisse nel nuovo alfabeto gotico la Bibbia. E poiché l'impero d'Oriente in prevalenza era ariano e nell'arianesimo era stato educato Ulfila, la maggior parte dei ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Scolastica
Oreste Bazzichi
Questa trattazione può considerarsi un tentativo conoscitivo, analitico e sintetico di dar conto di quel complesso sistema o metodo culturale medievale che va sotto il nome [...] , si assistette a un altro progresso rispetto al periodo precedente.
Il testo principale per le lezioni di teologia era la Bibbia glossata, che veniva spiegata in commenti e note riportati sulla stessa pagina: i primi vergati in caratteri più grandi ...
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Vedi PALMIRA dell'anno: 1963 - 1973 - 1996
PALMIRA (Παλμύρα, Palmyra)
K. Michalowski
Oasi con città nel deserto siro-arabico, circa a metà strada fra il mare e l'Eufrate. P. è il nome della città e dell'oasi [...] (8, 1-6) invece di Tamar, nomina Tadmōr, nel deserto. Il fatto che Tadmōr fosse stata menzionata nella Bibbia, diede origine, nel periodo greco-romano, mentre a P. risiedeva una forte colonia ebraica, ad una leggenda particolarmente importante ...
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. Nella storia politica e della civiltà dell'Asia anteriore antica nessuna nazione ha lasciato orma sì profonda e durevole come quella tracciata dai Babilonesi e dagli Assiri. La civiltà babilonese - in [...] sul paese. Un po' a N. di Eridu giaceva Uru, la città del dio della luna, Sin, l'"Ur dei Caldei" della Bibbia, donde emigrò Abramo. Essa ebbe in tempi antichi varie dinastie e per un certo tempo fu una delle città più importanti della Babilonia. Era ...
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CITTÀ
P. Cuneo
La definizione di Isidoro di Siviglia (Etym., XV, 2, 1), identificando la civitas nel vincolo associativo che lega gli abitanti e l'urbs entro le mura che circondano lo spazio abitato, [...] convenzionale della raffigurazione si presta a marcare la partenza o l'arrivo di un viaggio - come per es. nella miniatura della Prima Bibbia di Carlo il Calvo, dell'846 ca., con il Viaggio di s. Girolamo da Roma a Gerusalemme (Parigi, BN, lat. 1, c ...
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CARCASSONA, Antonio Angelo
Giampaolo Pisu
Primogenito di quattro figli di Bernardo, discendente da antica famiglia ebraica, ma convertitosi per sfuggire ai rigori del bando di espulsione degli ebrei [...] accuse al C.: affermazione del privilegio e della nobiltà del popolo ebraico rispetto agli altri popoli; interpretazione della Bibbia non conforme a quella cattolica per la parte relativa alla vicenda del popolo ebraico; tentativo di divulgazione di ...
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LIBRO
Domenico FAVA
Giovanni BITELLI
Raffaele CORSO
Lello BONIN-LONGARE
Giannetto LONGO
(dal lat. liber, propriamente "corteccia secondaria" dell'albero; v. Caule, IX, p. 502; fr. livre; sp. libro; [...] per qualche tempo anche dopo l'invenzione della stampa. L'opera più comunemente stampata con tale sistema fu la cosiddetta Bibbia dei poveri (Biblia pauperum), specie di riassunto dei fatti più salienti dell'Antico e del Nuovo Testamento, resi con l ...
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bibbia
bìbbia s. f. [dal lat. tardo Biblia, gr. τὰ βιβλία «i libri»]. – 1. Il complesso delle Scritture sacre dell’ebraismo e del cristianesimo comprendente cioè i libri dell’Antico e del Nuovo Testamento (scritto in genere con iniziale maiuscola):...
bibbio
bìbbio s. m. [lat. vipio (-onis), la gru minore]. – 1. Uccello della famiglia delle anatre, più noto col nome di fischione. 2. Nome dato nell’Italia centr. al gabbiano comune.