Orientalista e teologo tedesco (Halle 1717 - Gottinga 1791). Esperto di esegesi biblica e lingue semitiche; scrisse numerosi saggi di filosofia e di grammatica: Hebraische Sprachlehre (1745); Grammatica [...] Chaldaica (1771); Arabische Grammatik (1771); Grammatica Syriaca (1784). L'opera più nota è Recueil de questions, proposées à une société de savans qui par ordre de Sa Majesté Danoise font le voyage de ...
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Filologo e apologeta ebreo (sec. 15º), nato in Provenza. Compilò la prima concordanza biblica ebraica dal titolo Mē'īr nātīb ("Rischiaratore del sentiero") e raccolse le varianti del testo biblico. ...
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Semitista statunitense (New Concord, Ohio, 1856 - Chicago 1906); insegnò ebraico, lingue semitiche e letteratura biblica in varie università e dal 1891 fu presidente dell'univ. di Chicago; fondò varî periodici [...] di studî ebraici e semitici. Assirologo fu invece il fratello Robert Francis (New Concord 1864 - Chicago 1914), prof. alla Yale University e a Chicago, che, tra l'altro, curò una buona edizione del Codice ...
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Teologo e filologo presbiteriano (Kilconquhar, Scozia, 1860 - Glasgow 1934), prof. di teologia e critica biblica a Glasgow (1910-32), fu moderatore della General Assembly della Chiesa scozzese (1923); [...] particolarmente importanti i suoi contributi all'esegesi e alla storia del testo del Nuovo Testamento, di cui studiò la lingua soprattutto attraverso la documentazione offerta dai papiri. Sua opera maggiore ...
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Ebraista ungherese (Liptó-Szent-Miklós 1850 - Budapest 1913), prof. nel seminario rabbinico di Budapest. Scrisse opere fondamentali sulla storia dell'esegesi biblica, sulla storia degli studî linguistici [...] ebraici nel Medioevo e sulla Hāggādah. Fondò e diresse la rivista Magyar Zsidó Szemle ...
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Biblista (Strasburgo 1804 - ivi 1891); prof. nel seminario protestante di Strasburgo, quindi (1838) nella facoltà protestante; è un esponente della critica biblica della sinistra protestante, ma i suoi [...] lavori sono orientati prevalentemente verso l'esegesi e non verso l'analisi filologica del testo. Tra i suoi numerosi scritti: Die Geschichte der heiligen Schriften des Neuen Testaments (1842); Histoire ...
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Teologo luterano e filologo (Stoccarda 1851 - ivi 1913), prof. a Ulm (1883-90 e 1893-98), a Tubinga (1890-93) e nel seminario di Maulbronn (dal 1898); autore di numerose opere di filologia biblica e di [...] orientalistica e curatore di una diffusissima edizione critica manuale (1898) del Nuovo Testamento greco (9a ed. 1912), ripresa e sviluppata dal figlio Erwin (Münsingen, Baden-Württemberg, 1883 - Ulm 1972) ...
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Filologo e teologo anglicano (Stoke-upon-Trent 1602 - Ely 1675), prof. a Cambridge, dotto ebraista. Durante la guerra civile sostenne il parlamento e aderì a Cromwell, ma non fu destituito con la Restaurazione. [...] Si occupò di critica biblica, della tradizione talmudica, di esegesi neotestamentaria e collaborò alla pubblicazione della Bibbia poliglotta di Londra. ...
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Ebraista (Marcellinara 1849 - Roma 1927); sacerdote nel 1873, allievo di D. Castelli nell'Istituto superiore di Firenze, dove fu poi (1903-24) prof. di letteratura ebraica. Scrisse una Grammatica ebraica [...] e un Dizionario ebraico e caldaico, e inoltre opere di critica biblica, di linguistica generale e anche di letteratura italiana e di filosofia. ...
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Esegeta biblico e orientalista (Bastida de' Dossi 1875 - Roma 1965), dal 1892 nella Compagnia di Gesù; si diede agli studî biblici e orientalistici nell'univ. di S. Giuseppe a Beirut e nel Pontificio istituto [...] prof. di esegesi dall'Antico Testamento nello stesso istituto; dal 1929 consultore della Pontificia commissione biblica. Ha pubblicato numerosissimi studî di esegesi biblica e versioni dei libri dell'Antico Testamento. Tra le sue opere: Un commento a ...
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biblicismo
s. m. [dal ted. Biblicismus]. – 1. In teologia, stretta aderenza alla Bibbia. 2. Tendenza di alcuni teologi luterani a interpretare la Bibbia in senso realistico o letterale, soprattutto relativamente all’escatologia.