Religione del popolo ebraico e insieme della sua cultura. Il termine è usato dagli studiosi per definire l'ebraismo a partire dal 6° sec. a.C., cioè dal tempo dell'esilio babilonese e della restaurazione [...] 613 fra regole positive (di obbligo) e negative (di divieto) che la tradizione ebraica ha ricavato e formulato dalla legge biblica. Il culto ebraico è essenzialmente preghiera. Il giorno festivo è il sabato, consacrato alla memoria e al rispetto del ...
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Teologo svizzero (Sursee, Svizzera, 1928 - Tubinga 2021). Il suo nome è legato all'impegno ecumenico e agli studi sull'ecclesiologia biblica, ma anche allo sviluppo della cooperazione tra le religioni [...] attraverso il riconoscimento dei loro valori comuni. Professore all'univ. di Tubinga dal 1960, nel 1979 è stato privato della cattedra di teologia dogmatica a causa delle sue posizioni antitradizionali. ...
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Ebraista (Southampton 1846 - Oxford 1914), prof. all'univ. di Oxford. Divulgò in forma moderata nei paesi di lingua inglese la critica biblica diffusa in Germania (Introduction to the literature of the [...] Old Testament, 1891, 9a ed. 1913) ...
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Teologo e scrittore arminiano (Ginevra 1657 - Amsterdam 1736). Prof. di ebraico e di filosofia ad Amsterdam (1684); si dedicò alla critica biblica (commentò parecchi libri della Bibbia e negò l'attribuzione [...] del Pentateuco a Mosè) e storica, curando anche importanti edizioni delle opere di Erasmo, U. Grozio, D. Petau, ecc ...
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Biblista (Sulzbach, Baviera, 1793 - Augusta 1873), appartenente a famiglia d'origine piemontese. Sacerdote nel 1816, insegnò lingue orientali, esegesi e archeologia biblica a Landshut (1821) e Monaco (1826-35); [...] fu poi canonico a Ratisbona e prevosto della cattedrale di Augusta (1838); deputato al Landtag bavarese (1850 e 1852-1853). La sua traduzione tedesca della Bibbia (dalla Volgata) ebbe larghissima diffusione ...
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Il complesso delle Scritture sacre dell’ebraismo e del cristianesimo (dal lat. tardo Biblia, gr. τὰ βιβλία «i libri»).
Religione
Nelle comunioni e confessioni religiose che riconoscono il carattere sacro [...] da ebrei in concorrenza con la LXX (Aquila, Teodozione, Simmaco, sec. 2° d.C.), con le versioni aramaiche, o targūmīm, e con i testi biblici del Mar Morto assicura dell’esistenza, già verso il sec. 2° d.C. (e forse anche un secolo o due prima), di un ...
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Ecclesiastico (Nijkerk 1900 - Utrecht 1987); sacerdote dal 1924, prof. di sacra scrittura al seminario maggiore di Utrecht (1933) e di esegesi biblica nell'univ. cattolica di Nimega (1945). Arcivescovo [...] poi arcivescovo (1955-75) di Utrecht, cardinale dal 1960. Autore di studî veterotestamentarî e di versioni di libri biblici, A. è stato tra i porporati più impegnati nei lavori del Concilio Vaticano II per promuovere posizioni largamente innovatrici ...
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Pedagogista (San Martino dell'Argine, Mantova, 1791 - Torino 1858); sacerdote nel 1815, fu dapprima prof. di storia della Chiesa ed esegesi biblica nel seminario di Cremona (1819), poi (1821) direttore [...] delle scuole elementari della provincia. Designato nel 1848 dal governo piemontese per la sede arcivescovile di Genova, la sua nomina non ottenne la conferma pontificia. Esule in Piemonte dal luglio 1848, ...
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Manasse
Personaggio biblico, figlio di Giuseppe e di Asenet, da cui prende nome una delle tribù d’Israele. Secondo la tradizione biblica, essa occupava a occidente del Giordano la zona mediana della [...] Palestina, confinando a Sud con la tribù di Efraim e a Nord con quella di Issacar; a oriente del Giordano occupava una zona ancora più ampia, estendentesi da Mahanaim a Sud fino al Monte Hermon a Nord ...
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Ecclesiastico tedesco (Riedböhringen 1881 - Roma 1968). Gesuita, prof. all'Univ. Gregoriana e al Pontificio Istituto Biblico (1924) di esegesi, introduzione e storia del Vecchio Testamento, metodologia [...] ed ermeneutica; rettore dell'Istituto Biblico (1930-49) e direttore di Biblica. Tra i suoi studî: De Pentateucho (2 voll., 1928-33), De inspiratione S. Scripturae (1930), Il nuovo salterio latino (1946), Liber Ecclesiastae (1950), Canticum ...
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biblicismo
s. m. [dal ted. Biblicismus]. – 1. In teologia, stretta aderenza alla Bibbia. 2. Tendenza di alcuni teologi luterani a interpretare la Bibbia in senso realistico o letterale, soprattutto relativamente all’escatologia.