cocreazione
(co-creazione), s. f. Il combinare e mettere insieme risorse e capacità per ottenere nuove forme di interazione e servizi.
• Cocreazione. È uno dei termini che il mondo delle imprese va usando [...] ’universo da parte dell’uomo. [Josef] Pieper ‒ come annota Raffaele Iannuzzi nella prefazione ‒ muove da questo nucleo originario, biblico-cristiano-occidentale. (Tempo, 16 gennaio 2011, p. 16, Omnibus) • Il comitato [«Milano per Civati»] è «pronto a ...
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miro
Freya Anceschi
. Il latinismo occorre quattro volte nel Paradiso, col valore di " meraviglioso ", come attributo di altrettanti latinismi astratti o con uso metaforico: li santi cerchi mostrar [...] il sostantivo templo può avere il significato di " spazio celeste ", " cielo ", come nell'antichità classica e spesso anche nell'uso biblico: cfr. ad esempio Ter. Eun. 590 " Qui templa caeli summa sonitu concutit ", e Ps. 10, 5 " Dominus in templo ...
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. Col nome di Ambrosiaster Erasmo di Rotterdam indicò l'anonimo autore di un commento all'epistolario paolino, generalmente attribuito a S. Ambrogio, ma da qualche codice e in una citazione di S. Agostino [...] di I Cor. e il prineipio di II Cor. con il commento di Pelagio. La terza edizione, sola col testo biblico pregeronimiano, ha un nuovo rifacimento del Commento a Rom., e altre caratteristiche. Né meno interessante è la storia critica delle Quaestiones ...
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LUDWIGSLIED
Bruno Vignola
. Titolo di una breve canzone in antico tedesco, dialetto franco-renano, composta verso la fine del sec. IX in lode di Ludovico III, figlio di Ludovico II il Balbuziente, nipote [...] , di fierezza e d'orgoglio nazionale, nel quale non mancano quà e là digressioni teologiche. Essa ci presenta in un quadro di sapore biblico, l'intera vita del re, il quale, dopo la precoce morte del padre, fu educato da Dio stesso che poi lo volle ...
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LEMENE, Francesco de, conte
Guido MAZZONI
Nato a Lodi nel 1634, morto ivi nel 1704. La sua commedia in vernacolo lodigiano La sposa Francesca è insieme un documento curioso nella storia del nostro teatro [...] lirico, distinto in sette trattati, nel giudicare il quale non si è forse tenuto abbastanza in conto il frasario teologico-biblico che in quella materia s'imponeva facilmente all'autore. Il falso gusto vi guasta spesso lo stile: ma non mancano ...
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Filosofo giudeo-ellenistico, anteriore a Filone e vissuto tra il sec. Il e il I a. C. Scrisse un ampio commento al Pentateuco, facendo largo uso dell'interpretazione allegorica e preoccupandosi specialmente [...] (egli è considerato anche, da Eusebio, come un peripatetico) non fu privo di influenze sulla sua opera di commentatore biblico; e da esso deriva, in generale, la sua preoccupazione d'interpretare allegoricamente ogni passo in cui la divinità sia ...
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Nato nel Perù nel 1835, morto a Parigi, pazzo, nel 1881. "Il più accademico di tutti i poeti peruviani", lo dice Riccardo Palma; e Carlo Augusto Salaverry scrive di lui: "La sua ispirazione è incatenata [...] il re Seleuco e suo figlio Antioco) è tratto da A buen padre mejor hijo; e infine fra Luis de León in Canto biblico, che con le odi El dos de Mayo e A America, rappresenta il miglior frutto della sua ispirazione poetica.
Bibl.: Obras poéticas, Lima ...
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Le espressioni d'arte: le sculture
Chiara Frugoni
Intanto il corpo del santo giaceva qui, composto in pace: e questo suo requiem sulla filattera dorata era già scritto sin da allora in ebraico, in [...] rigoroso alla presenza - sul nostro arco - di leone e vitello: ma non v'è dubbio che almeno la 'lettera' del testo biblico deve avervi agito, e così come si vollero rappresentare i due poli di uomo e donna, non si rinunziò all'altra opportuna ...
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anagogico
Francesco Tateo
. Il termine a. (cfr. il latino anagogicus, adattamento del greco ἀναγωγιχός) indica ciò che " conduce su ", " solleva ", e applicato all'ermeneutica biblica, della quale è [...] allegorico (§ 23 ss.). È probabile che D. non ritenesse in definitiva di poter attribuire alla sua opera il più tipico dei sensi biblici.
Bibl. - B. Nardi, I sensi delle Scritture, in Il mondo di D., Roma 1944, 55-61; H. De Lubac, Exégèse Médiévale ...
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SCHENDEL, Arthur van
Johannes Lodewijk Walch
Scrittore olandese, nato nel 1874; è uno dei più eminenti rappresentanti della reazione contro il realismo e il naturalismo. Cominciò con un racconto medievale [...] (Il monte dei sogni), nel 1916 De mensch van Nazareth (L'uomo di Nazareth) in cui si riconnette al tipo del racconto biblico, nel 1919 Pandorra, nel 1921 Der Liefde Bloesems e nel 1923 Rose Angelique e De droomers der liefde (I sognatori d'amore ...
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biblico
bìblico agg. [der. del lat. tardo Biblia «Bibbia»] (pl. m. -ci). – 1. a. Della Bibbia, contenuto nella Bibbia; testo b.; racconti, soggetti biblici. b. Attinente alla Bibbia, utile all’intelligenza, alla conoscenza, alla diffusione...
biblicismo
s. m. [dal ted. Biblicismus]. – 1. In teologia, stretta aderenza alla Bibbia. 2. Tendenza di alcuni teologi luterani a interpretare la Bibbia in senso realistico o letterale, soprattutto relativamente all’escatologia.