targūm Parola aramaica, poi entrata anche nell’ebraico post-biblico, che significa «traduzione» e con la quale si designano alcune versioni della Bibbia in lingua aramaica giudaica. Si ignora quando furono [...] altre sono parafrasi più che traduzioni vere e proprie. La lingua è un aramaico molto artificiale, dato che i Targūmīm furono redatti in epoca tarda, quando già l’aramaico era una lingua morta; sensibili sono anche le influenze dell’ebraico biblico. ...
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Nome di un profeta ebreo e di un libro biblico che da lui prende nome. Del profeta sappiamo che esercitò il suo ministero nel regno d'Israele durante la seconda metà del sec. 8º a. C. Reagì alla crisi [...] politica e alla profonda decadenza morale del suo tempo, richiamandosi al patto stretto tra Yahweh e il suo popolo e condannando i capi politici e religiosi che a esso venivano meno. Il libro, primo nella ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Gioacchino da Fiore
Gian Luca Potestà
Esegeta del testo biblico, Gioacchino dette forma ed espressione a una simbolica teologica e a un’ermeneutica storica complesse, con ampio ricorso a figure e diagrammi. [...] di Geremia e spiega perché Dio elogi la transmigratio di Ieconia e condanni quella di Sedecia, ricavando dal testo biblico un insegnamento applicabile alla dinamica dei rapporti fra Chiesa romana e impero e, in particolare, alla situazione della ...
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Secondo il libro biblico di Tobia (v.) è il nome del demonio che impediva a Sara, figlia di Raguel, di vivere in matrimonio, avendole uccisi fin nelle prime notti sette mariti (Tobia, III, 8; cfr. VI, [...] 14); ma fu ridotto all'impotenza dal giovane Tobia, ottavo marito, che aveva messo in pratica i consigli dell'angelo Raffaele (VI, 5 segg.), cosicché A. fu relegato avvinto nel deserto dell'alto Egitto.
Gli ...
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Orientalista ed esegeta biblico, nato a Gottinga il 16 novembre 1803, morto ivi il 4 maggio 1875. Professore straordinario di lingue orientali in quell'università nel 1827, ordinario nel 1831, ne fu espulso [...] sua richiesta nel 1867. Fu scrittore fecondissimo e lasciò una traccia assai profonda nel campo degli studî semitici, particolarmente biblici; fu, in questo campo, il più noto rappresentante della cosiddetta scuola di Gottinga.
Fra le moltissime sue ...
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Adhaesit pavimento anima mea
. Parte iniziale di un versetto biblico (" Adhaesit pavimento anima mea; vivifica me secundum verbum tuum ", Ps. 118, 25) che gli avari pronunciano (Pg XIX 73) con voce sopraffatta [...] dal pianto e dai sospiri, a commento della pena fisica (vidi gente... che piangea, / giacendo a terra tutta volta in giuso), e a confessione del loro peccato di eccessivo attaccamento ai beni della terra ...
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Ebraista ed esegeta (Brody, Leopoli, 1881 - Roma 1956). Mutò il cognome Zoller in Zolli nel 1934 e assunse il nome Eugenio all'atto della sua conversione al cattolicesimo nel 1945. Nel 1922 aveva assunto [...] Roma (1945-51); inoltre, dal 1946 al 1955, insegnò lingua e letteratura ebraica e aramaica postbiblica nel Pontificio istituto biblico. Tra le sue opere: Israele (1935); Il Nazareno (1938); L'educazione presso gli Ebrei (1952); Il Salterio, documento ...
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piaghe d’Egitto Insieme di calamità che, secondo il racconto biblico, si abbatterono per volontà divina sul faraone e sugli Egizi a causa del loro rifiuto alla partenza degli Ebrei. Furono: acqua mutata [...] in sangue, rane, zanzare, mosche velenose, mortalità del bestiame, ulcerazioni, grandine, locuste, tenebre, morte dei primogeniti. L’ultima p. vinse definitivamente la resistenza degli Egizi e gli Ebrei ...
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Benedettino (Ménilla-Horgne 1672 - Senones, Vosgi, 1757), storico ed esegeta biblico, abate di S. Leopoldo a Nancy (1718), poi di Senones (1728). I risultati del Commentaire littéral sur tous les livres [...] de l'Ancien et du Nouveau Testament (1707-16) e della Histoire Sainte de l'Ancien et du Nouveau Testament, et des Juifs (1718) confluirono nel Dictionnaire de la Bible (1722), il contributo più importante ...
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biblico
bìblico agg. [der. del lat. tardo Biblia «Bibbia»] (pl. m. -ci). – 1. a. Della Bibbia, contenuto nella Bibbia; testo b.; racconti, soggetti biblici. b. Attinente alla Bibbia, utile all’intelligenza, alla conoscenza, alla diffusione...
biblicismo
s. m. [dal ted. Biblicismus]. – 1. In teologia, stretta aderenza alla Bibbia. 2. Tendenza di alcuni teologi luterani a interpretare la Bibbia in senso realistico o letterale, soprattutto relativamente all’escatologia.