VITRINGA, Campegius
Teologo ed esegeta biblico riformato, olandese, nato a Leeuwarden nel 1659, morto nel 1722. Studiò teologia e lingue orientali prima a Franeker poi a Leida. Di lingue orientali divenne [...] professore a Franeker nel 1680, passando due anni dopo all'insegnamento della teologia nella stessa università, dove tenne questa cattedra fino alla morte.
Opere: Commentarius in librum prophetiarum Isaiae ...
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Assalonne
Terzo figlio del re biblico David. Il suo primo atto ricordato è l’uccisione di Amnon, primogenito di David e suo fratellastro. A. tentò di usurpare il trono di David, ma fu sconfitto. ...
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(gr. ᾿Ασσούηρος) Nome di un personaggio biblico menzionato in Ester, Esdra, Tobia e Daniele. Nell’A. di Ester ed Esdra è da ravvisare forse Serse I di Persia, i cui rapporti con gli Ebrei sono descritti [...] nel libro di Ester. L’A. di Tobia è Ciassare di Media, incerta è l’identità di quello di Daniele ...
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Giosue
Giosuè
Secondo l’omonimo libro biblico, fu il capo della lega tribale d’Israele che conquistò la Palestina con procedura di «guerra santa» (ca. 1220 a.C., nella cronologia tradizionale) e la [...] spartì tra le 12 tribù. Oggi prevale l’idea che la conquista sia mito di fondazione dell’epoca del rientro degli esuli (tardo 6° sec. a.C.), negando quindi storicità alla figura di Giosuè ...
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Rastafari
Movimento religioso millenarista a base biblico-cristiana. Deriva il nome da Tafari Makonnen, reggente il trono etiopico dal 1916 e imperatore dal 1930 col nome di Haile Selassie I. Ha le sue [...] radici nel movimento etiopista, diffuso tra la diaspora africana in America dal 19° sec., che guardava all’Etiopia come simbolo di resistenza e riscatto da oppressione e razzismo per l’intera Africa. Influenzati ...
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Profeta ebreo, dal quale prende nome un libro biblico, il secondo nella serie ebraica dei Profeti minori. Sul personaggio non si hanno altre notizie che quelle fornite dal libro: era figlio di Pethuel [...] e svolse la sua predicazione in Giudea ...
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(gr. Σουσαννά) In una parte deuterocanonica del libro biblico di Daniele, che manca nel testo ebraico ma è conservata in quello greco e negli altri che ne derivano, giovane donna virtuosa, che due anziani [...] ebrei cercano di piegare ai loro desideri; non riuscendovi, la accusano pubblicamente di adulterio; ma Daniele interviene, scopre l’inganno e libera S. da ogni sospetto, mentre i due calunniatori vengono ...
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Ebraista (Trieste 1800 - Padova 1865), poeta ed esegeta biblico. Professore dal 1829 al Collegio rabbinico di Padova. Notevole fu il suo interesse per la poesia medievale, di cui rese note le liriche di [...] Giuda Levita, Bĕtūlat bat Yĕhūdāh ("La vergine figlia di Yehudah", 1840) e il Diwan Rabbi Yĕhūdāh ha-Lēwī ("Il divano di Rabbi Yehudah ha-Lewi", 1864). Pubblicò inoltre in italiano Il giudaismo illustrato ...
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Yūsuf Forma araba del nome ebraico Yōsēf. Il personaggio biblico fu noto a Maometto, che rinarrò la sua storia, con numerose varianti rispetto al racconto biblico, nella 12ª sura del Corano. Il nome si [...] diffuse quindi nell’onomastica arabo-musulmana ...
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targūm Parola aramaica, poi entrata anche nell’ebraico post-biblico, che significa «traduzione» e con la quale si designano alcune versioni della Bibbia in lingua aramaica giudaica. Si ignora quando furono [...] altre sono parafrasi più che traduzioni vere e proprie. La lingua è un aramaico molto artificiale, dato che i Targūmīm furono redatti in epoca tarda, quando già l’aramaico era una lingua morta; sensibili sono anche le influenze dell’ebraico biblico. ...
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biblico
bìblico agg. [der. del lat. tardo Biblia «Bibbia»] (pl. m. -ci). – 1. a. Della Bibbia, contenuto nella Bibbia; testo b.; racconti, soggetti biblici. b. Attinente alla Bibbia, utile all’intelligenza, alla conoscenza, alla diffusione...
biblicismo
s. m. [dal ted. Biblicismus]. – 1. In teologia, stretta aderenza alla Bibbia. 2. Tendenza di alcuni teologi luterani a interpretare la Bibbia in senso realistico o letterale, soprattutto relativamente all’escatologia.