Moi, un noir
Vincent Pinel
(Francia 1957-59, 1959, colore, 70m); regia: Jean Rouch; produzione: Pierre Braunberger per Films de la Pléiade; fotografia: Jean Rouch; montaggio: Marie-Josèphe Yoyotte, [...] Catherine Dourgnon; suono: Radio-Abidjan, André Lubin; musica: Yapi Joseph Degré.
Nella gigantesca bidonville di Treichville, sobborgo di Abidjan, in Costa d'Avorio, il 'mondo ricco' ‒ l'Europa e gli Stati Uniti ‒ è rappresentato da un pacchiano ...
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Hashimoto, Shinobu
Dario Tomasi
Sceneggiatore cinematografico giapponese, nato nella provincia di Hyōgo il 18 aprile 1918. Il nome di H. è legato soprattutto alla sua collaborazione con il regista Kurosawa [...] del Macbeth shakespeariano; Dodesukaden (1970), una cupa favola da lividi toni espressionistici ambientata in un'immaginaria bidonville. Il successo internazionale di Rashōmon e Shichinin no samurai, lo portò a collaborare con Kobayashi Masaki per ...
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Kurosawa, Akira
Dario Tomasi
Regista e sceneggiatore cinematografico giapponese, nato a Tokyo il 23 marzo 1910 e morto ivi il 6 settembre 1998. A K. spetta innanzi tutto il merito di aver aperto al [...] cavalieri), che portò alla realizzazione di Dodesukaden (1970; Dodes'ka-den), un film corale ambientato in una bidonville, in cui lividi toni espressionistici, ma anche vivaci e fiabeschi colori, danno vita a una grottesca rappresentazione del ...
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Pasolini, Pier Paolo
Sandro Bernardi
Scrittore e regista cinematografico, nato a Bologna il 5 marzo 1922 e morto a Ostia (Roma) il 2 novembre 1975. Poeta, narratore, filosofo, intellettuale impegnato [...] Le streghe, 1967) la morte e la resurrezione di Assurdina (Silvana Mangano), perfetta donna di casa nelle oscure e colorate bidonville di una Roma fumettistica, si concludono con la morale che "essere vivi o essere morti è la stessa cosa". Il breve ...
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Giappone
Donatello Fumarola
CinematografiaDalle origini alla Seconda guerra mondiale
di Dario Tomasi
Il cinetoscopio di Thomas A. Edison fu introdotto in G. nel novembre del 1896. Nel febbraio dell'anno [...] ; Dodes' ka- den), il cui titolo richiama onomatopeicamente lo sferragliare di un immaginario tram che passa attraverso la bidonville popolata di emarginati dove l'azione è ambientata. Il film fu un fallimento, eppure era una desolata metafora della ...
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bidonville
‹bidõvìl› s. f., fr. [comp. di bidon «bidone» e ville «città»]. – Nome usato dapprima nel Nord Africa e poi a Parigi, ed esteso anche ad altre grandi città, per indicare quartieri di periferia formati di baracche e catapecchie messe...