VELENI (fr. poisons, vénins; sp. venenos; ted. Gifte; ingl. poisons, venoms)
Efisio MAMELI
Antonio MORDINI
In senso esteso, si comprendono tra i veleni quelle sostanze che, per la composizione chimica, [...] lo stato colloidale del protoplasma (acidi e basi forti); sali dei metalli pesanti e ioni tossici di azione biochimica sconosciuta (sali di potassio; di calcio; ac. ossalico).
I veleni specifici si dividono in basi organiche (alcaloidi, ptomaine ...
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SOLARE, ENERGIA
Ugo Facchini
. Le società umane stanno prendendo coscienza del fatto che il grande consumo di combustibili fossili, fatto in questo secolo, porterà rapidamente a esaurirsi la disponibilità [...] fotovoltaiche e a un corrispondente ridursi dei costi. Esse appaiono tuttavia molto promettenti.
Conversione biochimica. - Sebbene la conversione biochimica della luce solare, processo di base utilizzato nelle piante verdi, per mezzo della funzione ...
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Vedi Novita in tema di dibattimento dell'anno: 2012 - 2013
Novità in tema di dibattimento
Carlotta Conti
Il giudice e le neuroscienze forensi
Negli ultimi anni l’evoluzione della ricerca scientifica [...] unità, giacché hanno ad oggetto lo studio del cervello e del sistema nervoso degli organismi viventi a livello molecolare, biochimico e genetico. Lo scopo delle predette discipline è quello di analizzare la base biologica delle espressioni mentali e ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giovanni Di Pasquale
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Forme di organizzazione centralizzata della ricerca, anche piuttosto complesse, [...] la penicillina, l’analisi del ruolo che hanno le vitamine nel corretto sviluppo dell’organismo, lo studio genetico e biochimico di importanti malattie ereditarie e infettive hanno contribuito all’allungamento della vita media in tutto il mondo, anche ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giorgio Strano
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La biologia cellulare affonda le sue radici nella citologia e nell’istologia del XIX [...] . Tra il 1948 e il 1952 Rita Levi Montalcini ipotizza e dimostra l’esistenza in alcuni tumori di un fattore biochimico in grado di stimolare la crescita dei nervi. La scoperta del cosiddetto nerve growth factor apre la strada alla comprensione ...
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DE MARTINI (De Martino), Antonio
Giuseppe Armocida
Nacque a Palma Campania (Napoli) il 26 febbr. 1815, da Giuseppe e da Girolama Manfredonia. Seguì gli studi medici a Napoli, dove si laureò nel 1836. [...] dalle scuole di Berlino e di Parigi, aveva improntato i propri studi allo sperimentalismo, all'orientamento biofisico e biochimico, all'interesse metodologico. Il D. colse questi stimoli di rinnovamento nella ricerca e mantenne i collegamenti con i ...
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Assuefazione
Alfonso Troisi
Gabriele Schino
Derivato di assuefare, dal latino adsuefacere (composto da adsuescere, "abituare, avvezzare", e facere, "fare"), il termine indica il prendere l'abitudine [...] quali l'alcol, gli ipnotici e gli oppiacei (eroina e morfina). È causata da cambiamenti adattativi a livello biochimico, come per es. una degradazione più rapida da induzione enzimatica. Tali cambiamenti avvengono più rapidamente per effetti che ...
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proteasi
Fabrizio Mainiero
Enzimi di origine animale e vegetale in grado di catalizzare la rottura del legame peptidico tra amminoacidi nelle proteine, mediante un meccanismo che utilizza una molecola [...] opera delle proteasi S catepsine; (c) la degradazione citoplasmatica di proteine nei proteosomi, che costituiscono un sistema biochimico complesso in grado di riconoscere in maniera selettiva proteine modificate dall’attacco di copie multiple di uno ...
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Accrescimento nelle piante. - L'a. si può studiare nelle piante da varî punti di vista, secondo che si prendano in considerazione i suoi aspetti anatomici e morfologici, o fisiologici. Nessun carattere [...] .
Negli ultimi anni importanti contributi allo sviluppo delle conoscenze sull'a. sono state date, oltre che dai moderni metodi biochimici, dalla tecnica della coltura dei tessuti in vitro (sviluppata, dopo il 1939, dal Gautheret) e da quelle per il ...
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neurodegenerazione
Fabrizio Chiti
Roberto Sitia
Con l’aumento dell’età media della popolazione, più frequenti si fanno le malattie neurodegenerative. Pur se assai diverse dal punto di vista clinico, [...] con modalità molto diverse dando luogo a patologie ben distinte tra loro dal punto di vista clinico, istologico e biochimico. Tra queste ricordiamo la malattia di Alzheimer, il morbo di Parkinson, la corea di Huntington, le atassie, la sclerosi ...
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biochimico
biochìmico agg. e s. m. [comp. di bio- e chimico] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Relativo alla biochimica: indagini b., studî b.; processo biochimico. b. In petrografia, relativo a depositi sedimentarî prodotti dall’azione di organismi...
biochimica
biochìmica s. f. [comp. di bio- e chimica]. – Disciplina che studia, dal punto di vista chimico e chimico-fisico, la costituzione degli esseri viventi e le trasformazioni che in essi hanno luogo; sinon., chimica biologica.