triploidia In biologia, la condizione di un individuo, detto triploide, che presenta un corredo cromosomico con un triplo assetto cromosomico (3n) invece di quello normale diploide (2n); è pure condizione [...] dell’albume nel seme delle Angiosperme, originato dalla fecondazione del nucleo secondario (2n) da parte di uno dei due nuclei spermatici (n) (➔ poliploidia; mutazione) ...
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diplòide In biologia, il numero d. è il numero di cromosomi presenti nel nucleo cellulare in doppia serie (si indica con 2n). Analogamente, vengono definiti individuo d. e generazione d. rispettivamente [...] un individuo o una generazione con doppia serie di cromosomi. È contrapposto ad aploide (con una sola serie di cromosomi). (➔ anche diploidia ...
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In biologia, fenomeno (detto anche ibridazione introgressiva) al quale si deve il passaggio di geni da una specie all’altra attraverso una barriera interspecifica incompleta. Per es., dall’incrocio tra [...] le piante Iris fulva e Iris hexagona, americane, si ottengono degli ibridi che hanno un alto grado di sterilità. Dal reincrocio tra gli ibridi e le specie parentali si formano altri ibridi che, incrociati ...
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In biologia, teoria proposta da C. Darwin nel 1886 per spiegare il meccanismo dell’eredità. Secondo la p. da ogni cellula dell’organismo si distaccano piccole particelle materiali (gemmule) che conservano [...] i caratteri delle cellule da cui provengono e li portano alle cellule sessuali, dove le gemmule si localizzano, così che tali caratteri sono trasmessi ai discendenti. P. intracellulare Teoria di H. De ...
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In biologia, il risultato della fusione, mediante ausilio di un agente chimico o virale, di una linea o clone di cellule (per es., linfociti sensibilizzati da un solo antigene) con una linea cancerosa [...] che presenta il vantaggio di moltiplicarsi indefinitamente. L’i. così ottenuto eredita le informazioni per la funzione desiderata dalla cellula normale e la capacità di riprodursi dalla cellula cancerosa ...
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variabilità In biologia, la proprietà per cui un carattere (colore della livrea, numero delle vertebre ecc.) può assumere variazioni quantitative o qualitative nei vari individui di una popolazione (quando [...] la presenza di uno o più caratteri variabili in una popolazione raggiunge determinate frequenze, si parla di polimorfismo ➔). V. genetica La parte della v. che è determinata dalla presenza di differenti ...
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In biologia, a. genica: fenomeno per cui una cellula può moltiplicare più volte un gruppo di geni e cioè produrre un gran numero di copie di segmenti di DNA. Ciò avviene generalmente quando le cellule [...] debbono far fronte all’aumento di esigenze che possono determinarsi in particolari momenti del ciclo cellulare.
Esempi di a. genica non programmata sono l’a. di particolari geni dovuta all’esposizione ...
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deriva genètica In biologia, variazione (ingl. genetic drift) delle frequenze geniche di una popolazione, dovuta unicamente al caso. Detta anche effetto di Sewall Wright, dallo studioso statunitense [...] (1889-1998) che più se ne è occupato, si ha quando una popolazione, prima estesa su una vasta area, viene frammentata in tante piccole popolazioni che hanno casualmente frequenze geniche molto differenti; ...
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In biologia, gene che può potenzialmente indurre trasformazione neoplastica nelle cellule che lo contengono o nelle cellule dove viene introdotto (➔ tumore).
Alcuni retrovirus, implicati in molti tumori [...] animali ma in pochi tumori umani, in aggiunta o in sostituzione dei propri geni normali, contengono un o. che non è necessario ai virus stessi ma è in grado di trasformare le cellule ospiti normali in ...
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variante biologia Individuo che presenta, per un dato carattere, una differenza rispetto al tipo o alla media o alla norma; la comparsa di v. in popolazioni naturali è generalmente legata all’insorgenza [...] di una mutazione (➔). linguistica Ciascuno dei diversi aspetti con cui si può presentare un medesimo vocabolo, quando in esso vi siano uno o più elementi modificabili; il rapporto tra i vari aspetti può ...
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biologia
biologìa s. f. [comp. di bio- e -logia; il termine è stato coniato dal naturalista ted. G. R. Treviranus (ted. Biologie) nel 1802, e nello stesso anno, forse indipendentemente da lui, usato anche dal naturalista fr. J.-B. Lamarck...
biologico
biològico agg. [der. di biologia] (pl. m. -ci). – Che si riferisce alla biologia o agli esseri viventi: discipline b., le varie discipline e materie di studio che hanno attinenza con la biologia generale; razza b., razza di animali...