Espressione ingiuriosa e irriverente contro Dio, i santi e le cose sacre. Sebbene si distingua la b. cordis («di pensiero»), operis (consistente, per es., in un gesto) e oris (verbale), teologicamente la b., definita da s. Agostino mala verba de Deo dicere, è quella consistente in parole, pronunciate o scritte. È peccato grave, punito nell’Antico Testamento con la morte (Levitico 24, 16), ma la gravità ...
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PONTOPPIDAN, Henrik
Giuseppe GABETTI
Romanziere danese, nato a Fredericia il 24 luglio 1857. In giovinezza, dopo avere studiato ingegneria, fu giornalista - processato nel 1880 per blasfemia - poi divenne [...] insegnante, in seguito eminente teologo, infine libero scrittore. Nel 1917 divise con Gjellerup il premio Nobel. È il più rappresentativo interprete delle tendenze naturalistiche nel romanzo danese.
Avendo ...
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Sennacherib
Giuseppe Mazzotta
Re degli Assiri, celebre per la sua folle superbia; succedette al padre Salmanassar V, e regnò a Ninive dal 704 al 681 a. Cristo.
Dopo aver depredato e ridotto in suo potere [...] . 32, 1-21). Lottò a lungo per conquistare Gerusalemme e, nella sua empietà, bestemmiò contro il Dio d'Israele. Fu appunto la blasfemia di S. che Dio, esaudendo le preghiere di Ezechia e del profeta Isaia (Is. 36, 1-37; 38), volle punire. L'angelo ...
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‘sogno’ di Machiavelli
Cecilia Castellani
Sul letto di morte, il 20 o 21 giugno 1527 – aggravata la malattia corporale dalla pena per l’emarginazione politica e il generale naufragio delle cose d’Italia [...] . In quel «tanto celebrato sogno», M. preferiva unirsi agli ospiti dell’inferno piuttosto che alle anime del paradiso. La blasfemia dell’ultimo discorso di M. perfezionava, nell’empietà ateistica, pagana, epicurea, libertina, la già dubbia fama dell ...
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Scrittore indiano di lingua inglese (n. Bombay 1947). Di cultura islamica, completò gli studî in Inghilterra, prendendo la cittadinanza britannica nel 1964. Dopo il breve romanzo d'esordio Grimus (1975; [...] ), satirica rivisitazione dell'islamismo, R. si trovò al centro dell'attenzione mondiale a causa della condanna a morte per blasfemia emanata contro di lui dall'ayatollah R. Khumainī (la fatwa fu successivamente sospesa nel 1998). Dopo Harun and the ...
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Giancarlo Bosetti
Essere o non essere Charlie
L’attacco terroristico del 7 gennaio 2015 al giornale satirico ha prodotto un eccezionale momento di solidarietà globale contro la violenza ma anche riaperto [...] di espressione. In questo l’Europa si è avvicinata agli Stati Uniti, dove l’introduzione di una pena contro la blasfemia sarebbe decisamente in conflitto con il Primo emendamento. Ma proprio la discussione seguita al massacro parigino di gennaio ha ...
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Scrittore egiziano (Il Cairo 1911 - ivi 2006), tra i rappresentanti della letteratura realista. La sua approfondita analisi della società egiziana viene espressa in una lingua classica ma semplice, facendo [...] caffè", 1988). M. oltre alla narrativa si è dedicato al teatro, al giornalismo e alla sceneggiatura cinematografica. Premio Nobel per la letteratura nel 1988. Censurato, per blasfemia, nel 1995 subì un attentato da parte di fondamentalisti islamici. ...
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fatto
Domenico Consoli
Ha tre significati principali: " ciò che è accaduto o che accadrà ", " evento ", " avvenimento ": il sonno... sovente, / anzi che 'l fatto sia, sa le novelle (Pg XXVII 93); ma [...] la pianta dell'Eden, creata da Dio solo a l'uso suo): cfr. Alb. Magno Sum. theol. II 23 140 3 2 " proprie loquendo blasfemia est in verbis, aliquando tamen refertur ad facta "; " impresa ": Fa che tu trovi / alcun ch'al fatto o al nome si conosca (If ...
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Mahfuz, Nagib
Mahfuz, Nagib (Maḥfūẓ, Nāğīb). – Scrittore egiziano (Il Cairo 1911 - ivi 2006). A consacrarlo all’interno del mondo arabo per la capacità di descrivere la vita tradizionale del suo Paese [...] si è fatto portatore di un islam moderato e fortemente contrario all’integralismo. Per queste posizioni è stato accusato di blasfemia dagli integralisti islamici al punto da attirare su di sé una condanna a morte e subire un tentato omicidio nel 1994 ...
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Dei delitti e delle pene
Opera di C. Beccaria; pubblicata anonima nel 1764 e, rivista dall’autore, nel 1766. Il testo circolò ampiamente in tutta Europa ed esercitò grande influsso sulla legislazione [...] come misura del delitto («errarono coloro che credettero vera misura dei delitti l’intenzione di chi gli commette»), che comporterebbe il derubricamento di crimini quali la lesa maestà divina, la blasfemia, l’eresia, il suicidio, l’omosessualità. ...
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blasfema
blasfèma (o blasfèmia; anche blasfemìa) s. f. [dal lat. tardo blasphemia, gr. βλασϕημία], ant. o letter. – Bestemmia, linguaggio blasfemo, irriverente.