In embriologia, ciascuno dei blastomeri centrali del blastoderma o blastodisco dei Pesci, Rettili e Uccelli che non partecipano alla formazione dell’embrione. ...
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Sviluppo di embrioni compositi, costituiti dall’unione di blastomeri provenienti da embrioni diversi. Questa tecnica sperimentale (➔ chimera) è stata estesa ai mammiferi (topi) per indagare problemi del [...] differenziamento embrionale ...
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Zoologo (Waldo, Ohio, 1863 - Princeton 1952); prof. all'univ. di Princeton, autore di ricerche di embriologia: sulla genealogia cellulare, sull'organizzazione dell'uovo e sulla potenza dei primi blastomeri. [...] Socio straniero dei Lincei (1951) ...
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Il termine a. venne coniato dalla ricercatrice statunitense B. Mintz, intorno agli anni Sessanta, per indicare quegli animali che si possono far sviluppare da embrioni ''sintetici'', cioè formati dall'aggregazione [...] denudati vengono messi in contatto a 37 °C: a questa temperatura si crea una stretta adesione tra i loro blastomeri, che origina una blastocisti più grossa, all'incirca doppia rispetto a quelle di partenza, e geneticamente ibrida. È possibile ...
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Botanica
La presenza nelle Angiosperme di più embrioni derivati da un’unica oosfera fecondata; meno precisamente il termine è usato per indicare pluralità di embrioni in un seme, senza riguardo alla loro [...] negli stadi precoci dello sviluppo, e si può ottenere anche sperimentalmente inducendo, per es., lo sviluppo separato di singoli blastomeri dell’uovo in segmentazione, con il risultato di parecchi embrioni più piccoli del normale, ma completi. La p ...
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Stadio dello sviluppo embrionale che attraversano gran parte dei Metazoi, successivamente a quello di blastula, e che consiste tipicamente in una piccola coppa, a parete bistratificata (ectoderma ed endoderma) [...] del tuorlo nell’uovo e consiste, per opera di processi di accrescimento e di differenziamento, nella separazione dei blastomeri della blastula in due strati epiteliali o foglietti embrionali, l’ectoderma e l’endoderma.
Si considera tipica la ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Giuseppe Montalenti
Giovanni Chieffi
Giuseppe Montalenti è stato uno degli eredi più rappresentativi della tradizione naturalistica italiana, sviluppando grandi interessi che spaziano dalla zoologia [...] ne studiò separatamente lo sviluppo, e osservò che nel 64% dei casi si ottengono due embrioni normali, cioè uno da ciascun blastomero, mentre nel 36% dei casi uno dei due produce un embrione normale, mentre dall’altro si sviluppano mostruosità, cioè ...
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Anatomia
Termine riferito a formazioni anatomiche o di elementi istologici disposti a s.: ganglio s. o ganglio di Corti, il ganglio situato nel canale s. dell’orecchio interno e in rapporto col ramo cocleare [...] della segmentazione radiale, si compiono obliquamente rispetto all’asse polare e all’equatore dell’uovo. Ne deriva che i blastomeri non si sovrappongono gli uni sugli altri regolarmente, ma si alternano gli uni agli altri (come avessero subito una ...
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Momento fondamentale della riproduzione sessuale, consistente nell’unione di due gameti di sesso diverso allo scopo di produrre un uovo fecondato, o zigote, da cui si svilupperà un nuovo individuo.
F. [...] mitosi (➔) dello zigote, che ripristina il numero normale di cromosomi. La cellula uovo si divide in due cellule ( blastomeri) iniziando così lo sviluppo embrionale. La copulazione dei pronuclei, o cariogamia è il fenomeno fondamentale della f.; con ...
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blastomero
blastòmero s. m. [comp. di blasto- e -mero]. – In embriologia, ciascuna delle cellule in cui si divide l’uovo durante il processo di segmentazione; i blastomeri possono essere della stessa grandezza, oppure di dimensioni differenti...
totipotente
totipotènte agg. [comp. del lat. totus «intero» e di potente inteso nel suo valore participiale («che può, che ha la capacità di»)]. – 1. In embriologia animale, riferito a certi blastomeri (come quelli delle uova dei ricci di...