Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] i numerosi trattati De modis significandi scritti nel 13° e 14° sec., tra cui notevoli quelli di Martino di Dacia, Boezio di Dacia, Tomaso Occam, fino alla Summa modorum significandi di Sigieri di Courtrai e alla Grammatica speculativa di Tommaso di ...
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Letterato ed editore (Padova 1686 - ivi 1766). Insegnò filosofia dapprima (1727-36), poi (fino al 1760) lettere greche e latine all'univ. di Padova. Scrisse Carminun libri tres (1725; 2a ed. 1742); De [...] , nitidezza di tipi, ampiezza di margini), sia per correttezza tipografica e filologica: tra le edizioni, per lo più letterarie, ricordiamo il Boezio (1721); l'Aminta di Tasso (1722); Le Vite di Dante e del Petrarca di L. Bruni (1727); le Rime di ...
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Uomo di stato e umanista olandese (Amsterdam 1522 - Gouda 1590); per aver favorito la rivolta contro il regime spagnolo, fu arrestato (1567) e l'anno dopo costretto all'esilio. Tornato in patria dopo la [...] stoico-cristiano. Tradusse il De officiis di Cicerone (1561), il De beneficiis di Seneca (1561), il De consolatione philosophiae di Boezio (1585) e, da una versione latina, i primi 12 libri dell'Odissea (De Dolinge van Ulysse, "La peregrinazione di U ...
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GAUTERI, Giovanni
Alessandro Vitale Brovarone
Nacque nel XV secolo, in data imprecisata, a Demonte, presso Cuneo. Di lui si hanno pochissime notizie: fu maestro (rector scolarum) a Saluzzo nel 1480 [...] , Festo, Pomponio Mela e Aristotele.
Certamente opera del G. è una sottoscrizione in esametri posta alla fine della trascrizione di Boezio. Il testo non è certamente elegante o brillante, ma ha consentito di risalire al luogo d'origine dell'autore e ...
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ENNODIO, Magno Felice (Magnus Felix Ennodius)
Marc Reydellet
Originario della Gallia, nacque nel 473 o 474, probabilmente ad Arles.
La sua famiglia apparteneva all'aristocrazia ed era imparentata con [...] nella quale si alternano prosa e versi secondo un procedimento caro ad E. e che si ritroverà più tardi nella Consolatio di Boezio. All'introduzione, in cui si ricorda il dovere d'amare-Dio e il prossimo, segue un elogio della poesia, in endecasillabi ...
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Poeta francese (n. Meung-sur-Loire 1240 circa - m. 1305 circa); continuò il Roman de la Rose lasciato incompiuto da Guillaume de Lorris. In tale continuazione, che ai 4058 versi ottosillabi della prima [...] Francia e fuori. G. scrisse inoltre il Testament, poemetto di 550 versi, col suo Codicille, e tradusse in francese varie opere latine, le lettere di Abelardo ed Eloisa, la Consolatio philosophiae di Boezio e la Chevalerie, volgarizzamento di Vegezio. ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Vita Nuova - Introduzione
Domenico De Robertis
È tra i caratteri certo più significativi dell'opera dantesca, ed elemento costitutivo di essa, la prepotente forza di autoaffermazione [...] di Marziano Capella, proprio «quello» non poi «troppo non conosciuto da molti» perché non fosse immediatamente riconoscibile «libro di Boezio n, ossia la Consolatio Philosophiae, il primo libro letto da Dante a suo conforto dopo la morte di Beatrice ...
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ANGELUCCIO, Francesco d'
Francesco Sabatini
Figlio di Cicco Mancino, originario di Bazzano, uno dei castelli del contado di Aquila, nacque intorno al 1430. Scarse sono le notizie sulla sua vita e sulla [...] a quella, anche in prosa, di Niccolò da Borbona, ultimo continuatore delle narrazioni di Buccio di Ranallo e di Antonio di Boezio. Con molta rozzezza, e a volte con disordine, egli espone gli avvenimenti locali dal 1436 al 1485: la narrazione è più ...
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Uomo politico, cronista e poeta spagnolo (Vitoria 1332 - Calahorra 1407). Di famiglia nobile e potente, fu introdotto dal padre a corte, dove svolse con alterne vicende incarichi di prestigio, pur nell'avvicendarsi [...] ambasciatore, congiunse una notevole attività letteraria.
Opere
Tradusse in castigliano, ma dal francese, Tito Livio, il De consolatione di Boezio, i Moralia di s. Gregorio, ecc. Notevoli più di ogni altra fra le sue opere, le Crónicas, riguardanti ...
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Latinista francese, nato a Orléans il 16 marzo 1912, morto a Parigi il 25 luglio 1980. Dopo aver studiato presso l'Ecole des Chartes, divenne professore alla Sorbona e alla iv sezione dell'Ecole Pratique [...] C. si orientarono su due personaggi che al tempo stesso chiudono la latinità e aprono la scena culturale del Medioevo cristiano, Boezio e Cassiodoro, cui C. dedicò vari articoli (Boèce et l'école d'Alexandrie, Le site du monastère de Cassiodore) e un ...
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retòrica (ant. o raro rettòrica) s. f. [dal lat. rhetorica (ars), gr. ῥητορική (τέχνη)]. – 1. a. L’arte del parlare e dello scrivere in modo ornato ed efficace; sorta nella Grecia antica con i sofisti, con finalità prevalentemente pragmatiche,...
adastare
(o adastiare) v. tr. [dal provenz. adastar, cfr. fr. ant. haster (mod. hâter), con gli stessi sign., der. di haste «fretta», dal franco haifst «violenza»], ant. – Affrettare, e anche stimolare, incitare, incalzare: la vita non me...