legittimismo
Atteggiamento e dottrina politica che, in contrasto con i principi della Rivoluzione francese e contro i mutamenti intervenuti in Europa come conseguenza dell’azione napoleonica, rivendicò [...] dal politico francese C.-M. de Talleyrand al Congresso di Vienna (1815) per riaffermare la «legittimità» del ritorno dei Borbone, e quindi degli altri sovrani, sui troni europei. Di l. si è parlato in conseguenza dei vari mutamenti verificatisi in ...
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Meridionale, questione
Francesco Barbagallo
Il Mezzogiorno prima dell'unità italiana
La questione meridionale si pone come problema fondamentale non appena si costituisce in unità lo Stato italiano, [...] ), Roma-Bari 1988.
Croce, B., Storia del Regno di Napoli, Bari 1925.
Davis, J., Società e imprenditori nel Regno borbonico 1815-1860, Roma-Bari 1979.
De Rosa, L., Iniziativa e capitale straniero nell'industria metalmeccanica del Mezzogiorno 1840-1904 ...
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POLSINELLI, Giuseppe
Silvio de Majo
POLSINELLI, Giuseppe. – Nacque ad Arpino (nella provincia di Caserta, oggi in provincia di Frosinone) il 2 gennaio 1783 – e non il 17 luglio 1787 come riportato nei [...] , benché molto anziano partecipò nei primi giorni dell’ottobre 1860 agli scontri nel Sorano e nella Marsica fra le truppe borboniche di Klitsche La Grange e tre squadre di volontari filogaribaldini, di cui una composta da 120 uomini al suo comando ...
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ABATEMARCO, Domenico
Pasquale Villani
Nato a Lagonegro (Potenza) nel 1796, esercitò per un breve periodo l'avvocatura a Napoli. Esponente della carboneria, fondò la vendita dei "Figli di Filangeri" [...] Memorie sulle società segrete dell'Italia meridionale e specialmente sui Carbonari, Roma 1904, pp. 208-216; M. Mazziotti, La reazione borbonica nel Regno di Napoli, Milano 1912, pp. 3, 14; Id., La rivoluzione del 1820 in provincia di Salerno, in Arch ...
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Generale (Arbois, Giura, 1761 - Parigi 1804). Ufficiale d'artiglieria, prese parte alla Rivoluzione; segnalato da Saint-Just a Robespierre, ottenne il comando dell'armata della Mosella e del Reno (1793). [...] 'anno seguente riuscì a fuggire e riparò in Inghilterra. Ivi prese decisa posizione contro Bonaparte e lavorò per una restaurazione borbonica. Partecipò tra l'altro alla congiura di G. Cadoudal (1803); recatosi a Parigi per concertarsi con Moreau, fu ...
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GRECO, Antonio
Giuseppe Masi
Nacque a Catanzaro il 3 sett. 1816 da Salvatore, proprietario terriero, e Barbara Gregoraci. Avviato in giovane età agli studi teologici, subì il richiamo del nascente patriottismo [...] in extremis della costituzione da parte di Francesco II di Borbone (25 giugno 1859) il G. entrò in rapporto con armamento della guardia nazionale, fu provveduto al nutrimento dei soldati borbonici sbandati e pronti a darsi al saccheggio, e furono ...
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Famiglia genovese, forse discendente da uno dei figli del visconte Ido, che a metà del sec. 10º rappresentava l'autorità dei marchesi Obertenghi. Nel 1159 un membro della famiglia, Corso, fu console a [...] il ramo di Napoli, del quale si ricordano Giuseppe (n. 1771), duca di Cassano, e suo fratello Gennaro, vittima della reazione borbonica, giustiziato nel 1799. Alla fine del sec. 18º i S. di Genova appaiono divisi nei due rami della Porta dei Vacca e ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Michelangelo Schipa
Luigi Mascilli Migliorini
Michelangelo Schipa può considerarsi il rappresentante più significativo di una scuola storica che nel Mezzogiorno ereditò la passione civile della generazione [...] essi sono spinti e di cui essi sono interpreti. È questo il caso dell’opera su Il Regno di Napoli al tempo di Carlo di Borbone (1904), la cui divisione in due parti, l’una dedicata al contesto sociale del tempo di Carlo e l’altra alla sua azione di ...
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PIRAINO, Domenico
Elena Gaetana Faraci
PIRAINO, Domenico. – Nacque a Milazzo (Messina) il 17 marzo 1801 da Francesco e da Maria Picciolo.
Il padre, ricco commerciante e armatore, lo voleva coinvolgere [...] dal momento che la cittadella, con il forte del Salvatore e il bastione Don Blasco, era rimasta in possesso delle truppe borboniche e costituiva una grave minaccia non solo per Messina, ma per tutta la Sicilia. Per tali ragioni Fabrizi si affrettò a ...
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CARIGNANI, Giuseppe, duca di Carignano e di Novoli
Francesco Barbagallo
Nato a Lecce il 13 febbr. 1759 dal duca Giovanni e Ippolita Malvezzi, durante la rivoluzione del 1799 dovette schierarsi probabilmente [...] ". Il C. si mostrava quindi sicuro della capacità del Regno murattiano di difendersi dai tentativi di riconquista borbonica, come scriveva il 16 aprile al duca di Gallo. Ben più scettico era invece il giudizio sulle possibili conseguenze del proclama ...
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borbònico agg. e s. m. (f. -a; pl. m. -ci). – Dei Borbone, dinastia reale di origine francese, che, dal sec. 12° in poi, regnò in parecchi stati europei: governo b.; come sost., fautore o seguace dei Borbone. Talora usato nel senso di retrogrado:...
borbonismo
s. m. [der. di borbonico]. – Atteggiamento nostalgico verso la dominazione e la tradizione borbonica: al palazzo Francalanza, che egli aveva fatto riaprire e riabilitava perché la chiusura non s’imputasse al b. della famiglia (De...