L’orco che approda alle pagine del Cunto de li cunti ha alle sue spalle una lunga tradizione, proveniente direttamente dalla mitologia latina, in cui Orcus indicava Ade, il sovrano che governava le terre [...] cui resta una pallida traccia persino nel Lucifero dantesco che non divora ma comunque maciulla con le bocche Giuda, Cassio e Bruto, i tre peggiori traditori. Di questa antica origine non si ricorda tanto Giovan Battista Basile, ma l’anonimo che per ...
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Alessio RicciLa lingua di LeopardiBologna, Il Mulino, 2024 Lo specialista e il lettore appassionato a quella che Contini definiva «lingua degli autori» accoglieranno con giubilo la collana “Italiano d’autore” [...] dei generi letterari frequentati: ogni pezzo dei Canti è un pezzo unico (anche quelli, e non sono pochi, apparentabili in dittici, come Bruto e Saffo o la Quiete e il Sabato), ogni pezzo delle Operette è un pezzo unico (il che vale anche per quei ...
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Romanzo dall’incerto statuto di genere, tra fantastico e fantascientifico (Donno, 2021), Abrakadabra. Storia dell’avvenire di Antonio Ghislanzoni (prima edizione completa e in volume: Milano, Brigola, [...] Peccato che, enunciata da uno scienziato conscio dell’attrito incessante «fra l’uomo intelligente e l’uomo bruto», fosse utopia non meno autocontraddittoria, non meno impietosamente irrealistica. Per Lingua italiana, Franco Minonzio ha scritto anche ...
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bruto
agg. e s. m. [dal lat. brutus «pesante, inerte, stolido», di origine osca]. – 1. agg. Privo della ragione: al ventre serventi a guisa d’animali b. (Boccaccio); o che è proprio delle bestie, materiale: la forza bruta. Di qui, con varî...
brut
‹brüt› agg., fr. [dal lat. brutus «bruto»]. – Propr., greggio; in partic., dello champagne, molto secco, che non ha subìto la seconda fermentazione.
bruto
Vincenzo Laraia **
. Il termine (cfr. il latino brutus), secondo un'accezione già affermata tra gli autori classici, è comunemente usato per indicare ciò che è privo di ragione, e come tale è passato nel lessico medievale; cfr. Isidoro...
Uno degli uccisori di Cesare (85-42 a. C.); ebbe un'elevata educazione retorica e filosofica, che affinò ad Atene; la sua formazione politica risale allo zio Catone Uticense, che lo allevò partigiano dell'oligarchia contro la quale s'erano battuti...