Retore greco di Mitilene (75 a. C. - 15 d. C.), figlio del filosofo Lesbonatte. Venne più volte a Roma come ambasciatore della sua patria; in particolare ottenne da Cesare (47) il rinnovo dell'alleanza [...] patria, sacerdote del culto di Augusto. Fu anche molto apprezzato da Tiberio. Compose discorsi retorici (Sul perfetto oratore; Encomî di Cesare e di Bruto) e storici (Su Alessandro Magno; Sul territorio dei Samî), dei quali si hanno pochi frammenti. ...
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Poeta (Firenze 1309 circa - ivi forse 1388); fu campanaro e poi banditore del comune, dal quale ebbe anche incarichi più importanti. Nel suo ricco canzoniere prevalgono i componimenti gnomici e quelli [...] sirventesi, di argomento contemporaneo; il Centiloquio, versificazione in terzine della cronaca di G. Villani; e numerosi cantari (Bruto di Bretagna, Madonna Lionessa, Gismirante, La reina d'Oriente, ecc.) in ottave rozze ma non prive di qualche ...
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FLORES, Ferdinando
Maria Elefante
Nacque a Napoli il 7 dic. 1824 da Francesco, colonnello dell'esercito napoletano, e da Vita Montalbano, in una famiglia per tradizione fedele ai Borboni. Mostrò ben [...] greco antico su solide basi grammaticali, preparazione che profuse in lavori giovanili, come la collaborazione alla traduzione di Bruto Fabbricatore dell'Etimologia di Giorgio Ghennadios (Napoli 1847) e della Sintassi di Costantino Asopio (ibid. 1849 ...
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Corrente puristica assai diffusa nella letteratura greca ellenistica e consistente nell’imitazione della lingua usata in età classica dai grandi prosatori attici. Iniziatosi già con la filologia alessandrina, [...] Lisia, che sembravano meglio rappresentare la finezza e l’eleganza attica. Tale tendenza sorse ai tempi di Cicerone, che la combatté, ed ebbe il suo massimo rappresentante latino in M. Giunio Bruto. Echi della polemica sono ancora in Quintiliano. ...
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Cicerone, Marco Tullio
Massimo Di Marco
Grande oratore, scrittore e politico dell'antica Roma
Cicerone fu un importante uomo politico romano del 1° secolo a.C., ma deve la sua fama soprattutto alla [...] la sua autorevole voce in cause di grande rilievo politico.
Dopo la morte di Cesare (44 a.C.), si schierò con Bruto e osteggiò Marco Antonio, contro il quale scrisse le 14 Filippiche, orazioni che nel titolo richiamano i famosi discorsi tenuti da ...
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PANSUTI, Saverio
Beatrice Alfonzetti
– Nacque in Calabria nel 1666 da una famiglia di umili origini.
Del poeta tragico Pansuti (o Pansuto, Panzuti), dimenticato nel corso dell’Ottocento per il ruolo [...] uomo retto molto preso dal lavoro di magistrato, ma anche coinvolto nella composizione di tragedie romane come l’Orazia, il Bruto e il Sejano. Gli altri interlocutori erano: Caloprese, Gravina e Andrea Belvedere, il pittore e scrittore di teatro che ...
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Poeta latino (Venosa 65 a. C. - Roma 8 a. C.). Nacque da padre libertinus, come egli stesso dice, e fu educato a Roma, dove ebbe come primo maestro Orbilio; compiuti i vent'anni si recò ad Atene, a completare [...] vi studiavano, e alle idee repubblicane e anticesariane tra loro diffuse. Perciò, dopo l'uccisione di Cesare, militò sotto Bruto come tribunus militum. Dopo Filippi rinunciò all'idea repubblicana, che rimase per lui solo un ricordo e un sogno della ...
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LEOPARDI, Giacomo
Achille Tartaro
Primogenito del conte Monaldo e di Adelaide dei marchesi Antici, nacque il 29 giugno 1798 a Recanati, alla periferia dello Stato pontificio. Visse gli anni della fanciullezza [...] Nello stesso anno l'Ultimo canto di Saffo, denso di elementi ossianici e preromantici, presentò il suicidio in termini diversi dal Bruto minore. Lo stato d'animo che aveva portato la poetessa, priva di bellezza e non corrisposta nell'amore per Faone ...
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Uomo politico romano (forse 82 a.C. - 30 a.C.) . Buon politico e valente comandante, fu stretto collaboratore di Cesare. Dopo la morte di questi, mirando alla successione, entrò in conflitto con il legittimo [...] il triumvirato rei publicae constituendae con A. e Lepido. A. pretese la morte di Cicerone suo acerrimo nemico. Mosse quindi contro Bruto e Cassio, e li vinse, con Ottaviano, a Filippi (42). Diviso l'impero, A. ebbe l'Oriente. Con Cleopatra, regina d ...
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(gr. Θερσίτης, lat. Thersites) Eroe etolico figlio di Agrio; coi suoi fratelli Onchesto, Protoo, Celeutore, Licopeo e Melanippo cacciò dal trono di Calidone lo zio Eneo divenuto troppo vecchio per difendersi. [...] perché si era innamorato di Pentesilea morente.
Anche nella letteratura romana è rimasto come il tipo del demagogo insolente e vigliacco.
Il personaggio omerico ricompare nel Troilo e Cressida (1602) di W. Shakespeare dov'è un cinico bruto. ...
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bruto
agg. e s. m. [dal lat. brutus «pesante, inerte, stolido», di origine osca]. – 1. agg. Privo della ragione: al ventre serventi a guisa d’animali b. (Boccaccio); o che è proprio delle bestie, materiale: la forza bruta. Di qui, con varî...
brut
‹brüt› agg., fr. [dal lat. brutus «bruto»]. – Propr., greggio; in partic., dello champagne, molto secco, che non ha subìto la seconda fermentazione.