Sesto figlio (Wiener Neustadt 1559 - Bruxelles 1621) di Massimiliano II, educato (1570) presso lo zio Filippo II di Spagna, cardinale (1577), governatore del Portogallo (1583-93), arcivescovo di Toledo [...] (1594), governatore (1596) dei Paesi Bassi cattolici. Secolarizzato con dispensa papale (1598), sposò (1599) Isabella, cui il padre Filippo II aveva ceduto i suoi diritti sui Paesi Bassi. Col titolo di ...
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Uomo politico francese (Schaerbeeck-lès-Bruxelles 1856 - Parigi 1922). Deputato dal 1885 e presidente della Camera dal 1898 al 1902 e dal 1912 al 1920, fu eletto nel 1920 presidente della Repubblica, ma [...] dovette nel settembre dimettersi per motivi di salute; senatore dal 1921. Membro dell'Accademia di Francia dal 1899, fu autore di varie opere (La question du Tonkin, 1883; Orateurs et hommes d'Etat, 1888; ...
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Uomo politico belga (Liegi 1812 - Bruxelles 1896). Leader del partito liberale, deputato nel 1847 e ministro delle Finanze nel 1848-52, lottò tenacemente contro il partito cattolico e i radical-socialisti. [...] Fu due volte presidente del Consiglio (nel 1868-70 e nel 1878-84 quando fu anche ministro degli Esteri) e, avendo la seconda volta istituito la scuola laica, fu costretto a rompere i rapporti diplomatici ...
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Nobile olandese (Nevele 1518 circa - Bruxelles 1568); membro del Consiglio di stato, vi rappresentò, con Guglielmo d'Orange e il conte di Egmont, l'opposizione nazionale alla politica assolutistica di [...] Granvelle, rappresentante di Filippo II; in seguito fu tra i massimi sostenitori del Compromesso dei nobili. Cercò di attuare un regime di libertà e di tolleranza religiosa contro le direttive reazionarie ...
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Storico belga (Verviers 1862 - Uccle, Bruxelles, 1935). Medievista, insegnò all'univ. di Gand. L'attività scientifica di P. si è svolta in campi diversi, tra cui uno dei principali è stato lo studio delle [...] origini e dello sviluppo delle costituzioni urbane. Senza ammettere le teorie del materialismo storico, P. ha dato particolare rilievo alla parte rappresentata nella storia urbana dal fattore economico. ...
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Uomo politico belga (San Quintino 1800 - Bruxelles 1885). Avvocato, dal 1824 diresse il giornale Mathieu Laensbergh (dal 1829 La Politique), che si batteva per l'indipendenza belga dal dominio olandese. [...] Nel 1830 fu uno dei principali organizzatori dei moti rivoluzionarî a Liegi e a Bruxelles, divenendo figura di primo piano del governo provvisorio. Già legato politicamente al leader repubblicano L. De Potter, votò, come deputato all'Assemblea ...
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Cronista fiammingo (Dynter, Boscoducale, 1375 circa - Bruxelles 1448). Canonico a Lovanio e a Corsendock, fu segretario dei duchi di Borgogna e Brabante. Scrisse un importante Chronicon nobilissimum ducum [...] Lotharingiae et Brabantiae ac regum Francorum (1381-1425) ...
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Uomo politico francese (Gimnée, Namur, 1763 - Bruxelles 1826). Avvocato, collaborò a Le Mercure national (1789-91), giornale che rifletteva le posizioni dei rivoluzionarî fautori di una soluzione repubblicana. [...] Cordigliere e amico di J. Danton, pubblicò Le républicanisme en France (1790). Deputato alla Convenzione, fu accusato di accaparramento di derrate coloniali e nel 1795 abbandonò la vita politica ...
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Pubblicista e diplomatico belga (Cambrai 1791 - Bruxelles 1875), fratello di Charles Latour. Fu uno dei redattori (dal 1824) del Mathieu Laensbergh (poi La Politique); prese parte alla rivoluzione belga [...] del 1830; entrato in diplomazia, fu ministro plenipotenziario a Parigi (1848-64), ove si adoperò per instaurare stretti vincoli tra la Francia e il Belgio ...
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Uomo politico belga (Soignies, Brabante, 1893 - Bruxelles 1973). Membro del partito cristiano-sociale, prof. di economia nell'univ. di Lovanio, ministro senza portafoglio (1934), fu presidente del Consiglio [...] (1935-37) con due gabinetti tripartiti (cattolici, socialisti, liberali), e si trovò ad affrontare una grave crisi monetaria e la minaccia dell'estrema destra, rappresentata dal movimento rexista. Rifugiatosi ...
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antiBruxelles
(anti-Bruxelles), agg. inv. Che contrasta il processo di unificazione europea; critico nei confronti degli organi comunitari, che hanno sede a Bruxelles. ◆ Specialmente [Tony] Blair, che per gli standard inglesi è un euroentusiasta,...