Utopia
VValerio Verra
di Valerio Verra
Utopia
sommario: 1. Introduzione: utopia e utopismo. 2. Utopia ed escatologia. 3. Utopia, ideologia, immaginazione sociale. 4. Marxismo e utopia. 5. Utopia, staticità [...] che soltanto il futuro avrebbe poi dimostrato realizzabili: sicché a buon diritto, anche rispetto alla scienza e alla tecnica, si è contrappone il vecchio mondo e la morale del ‟Selvaggio" che in un appassionato confronto con il governatore ...
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Preistoria
Paolo Graziosi e Alda Vigliardi
di Paolo Graziosi e Alda Vigliardi
Preistoria
sommario: 1. Introduzione. 2. Metodi di indagine. 3. Paleolitico inferiore. 4. Paleolitico medio. 5. Paleolitico [...] Ai grandi mammiferi del Paleolitico medio, come il cavallo, il bue selvaggio, l'orso, il mammut, si aggiungono ora il bisonte e, pacifica: i cacciatori-pescatori mesolitici adottarono di buon grado delle innovazioni che li affrancavano dalla loro ...
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Dieci, cento, mille musei delle culture locali
Vito Lattanzi
Vincenzo Padiglione
Marco D'Aureli
Cenni storici sui musei regionali demoetnoantropologici italiani
L’analisi del processo culturale che [...] Ci si aspetterebbe di trovare, su 114 musei, un buon numero di realtà dedicate a prodotti profondamente connaturati a quel una vibrante tensione etico-politica (G. Kezich, Il museo selvaggio. Note per uno studio di antropologia museale, «La Ricerca ...
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Estetica
Mikel Dufrenne
di Mikel Dufrenne
Estetica
sommario: 1. Introduzione. 2. La natura e l'arte. 3. L'arte: creazione e ricezione. 4. L'estetica soggettivistica. 5. L'estetica oggettivistica: la [...] diritti per il fatto di essere esercitato dal popolo, quando il gusto cessa di essere il buon gusto proprio dell'élite per diventare a sua volta selvaggio e assaporare altre cose che capolavori. Ma il bello resta sempre ciò che fa piacere in quanto ...
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FATTORI, Giovanni
Dario Durbè
Nacque a Livorno il 6 sett. 1825 (non il 25 di quel mese, come l'artista ebbe una volta a dichiarare, o nel 1828, come egli stesso ripeté due volte, anche se esitante). [...] 1845. In tarda età il F. non conservava del Baldini un buon ricordo: lo giudicava uomo borioso e vano; e ciò nonostante la vita, il cuore del suo cuore: la "pittura"; quel suo "selvaggio bisogno d'espressione e di canto" - per usare le parole di ...
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Moneta
Paolo Sylos Labini
L'evoluzione storica: brevi cenni
Vari tipi di moneta
Man mano che le società progrediscono, superando lo stadio selvaggio e primitivo, cresce l'esigenza di andare oltre la [...] almeno di fatto, monometallismo. In effetti s'imponeva la cosiddetta 'legge di Gresham', secondo cui la moneta cattiva caccia la buona: quando vi sono più mezzi monetari con cui si possono fare pagamenti, la gente preferisce pagare col mezzo di minor ...
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ARIOSTO, Ludovico
Natalino Sapegno
Nacque a Reggio Emilia l'8 sett. 1474 da Niccolò e da Daria Malaguzzi Valeri. Il ramo degli Ariosti, da cui discendeva il padre, s'era trasferito da Bologna a Ferrara [...] e dai cari studi, in un paese selvaggio, fra unapopolazione turbolenta. La quinta, indirizzata ordire la sua "gran tela" (XIII, 81), si comporta "come fa il buono Sonator sopra il suo instrumento arguto, Che spesso muta corda e varia suono, ...
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Enzo Ciconte
Le mafie costituiscono – e non da oggi – un fenomeno internazionale, innanzitutto nella misura in cui gruppi criminali organizzati ‘di stampo mafioso’ si sono sviluppati, in modo autonomo, [...] qualsiasi mezzo, a cominciare da un uso spregiudicato, spesso selvaggio e belluino, della violenza, che può vantare al suo anche i vecchi capi mafiosi che non avevano visto di buon occhio l’idea di partecipare a quell’avventura dovettero cedere ...
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Microbiologia
Annamaria Torriani-Gorini
Sommario: 1. Introduzione: a) premessa; b) come definire i microrganismi? 2. Sistematica dei Procarioti. 3. I metodi della microbiologia: a) microscopia; b) crescita [...] dei termofili e degli acidofili, la temperatura è un buon parametro per illustrarne la diversità d'adattamento.
a) di basi del suo DNA, è diverso da quello del tipo selvaggio. Consideriamo tre fenomeni che avvengono nei Batteri, ben noti, ma tuttora ...
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GIOLITTI, Giovanni
Emilio Gentile
Nacque a Mondovì (Cuneo) il 27 ott. 1842, da Giovenale, cancelliere del tribunale di Mondovì, e da Enrichetta Plochiù.
La famiglia paterna, appartenente alla media [...] ancora l'11 nov. 1927, "che sono stato sempre un mezzo selvaggio, e che invecchiando lo divento quasi per intero, mi ci trovo 1914-1945, Milano 1948, ad ind.; G. Ansaldo, Il ministro della buona vita. G. e i suoi tempi, Milano 1949; V. Galizzi, G ...
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selvaggio
selvàggio (ant. salvàggio) agg. e s. m. (f. -a) [dal provenz. salvatge, che è il lat. silvatĭcus: v. selvatico] (pl. f. -ge). – 1. agg. a. Di pianta, che vive e cresce nelle selve, selvatica, non coltivata: L’olmo fronzuto, e ’l...
bravo1
bravo1 agg. [dallo spagn. bravo, di etimo discusso, prob. dal lat. barbărus nel senso di «selvaggio, indomito», forse incrociato con pravus «malvagio»]. – 1. Coraggioso, ardimentoso: questi giovinetti Che mostravan aver sì b. core (Berni);...