Civiltà
Pietro Rossi
Il termine e l'idea
Il termine 'civiltà', al pari dei suoi omologhi nelle lingue neolatine e nell'inglese, deriva dal latino civilitas, una parola coniata nella seconda metà del [...] ben poco ha in comune con l'immagine del paradiso terrestre della narrazione biblica o con la condizione del 'buonselvaggio' della tradizione primitivistica, ripresa dal giovane Rousseau. Lo stato di natura è una condizione di vita in cui, quando ...
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Altri possibili titoli: viaggiare nell’epoca della riproducibilità digitale del mondo; viaggi nel qui e ora dell’altrove; viaggiatori giunti al di là delle mappe spazio-temporali, oltre le vie segnate [...] The Truman show (1998) di Peter Weir. Questo film racconta di un uomo qualunque, una sorta di ‘buon civilizzato’ (riedizione postmoderna del ‘buonselvaggio’), il quale ancora non sa di abitare nella pura finzione – umana, troppo umana – di un talk ...
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Lavoro
Massimo Bellotto e Marco Aime e Antonio Farulla
Carmela R.N. Corrao
Il termine lavoro definisce tutte quelle attività umane, individuali o collettive, intenzionali e non istintive, che si esplicano, [...] vivere in equilibrio con il proprio ambiente. Nascono così i miti del passato, che celebrano le 'età dell'oro', del 'buonselvaggio' che sapeva vivere in armonia con la natura e che la civiltà moderna ha trasformato in un inesorabile distruttore di ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Gaetano Filangieri
Saverio Ricci
Nella crisi del dispotismo illuminato Gaetano Filangieri elaborò un disegno di trasformazione radicale dello Stato d’antico regime. Il suo costituzionalismo repubblicano [...] fra chi davanti all’uguaglianza naturale faceva l’apologia della storia, e chi, come Filangieri, respingeva il ‘buonselvaggio’, ma incaricava il diritto e la politica di grandi trasformazioni.
Una «pacifica rivoluzione si prepara»
Nella Scienza ...
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CARACCIOLO, Domenico
Antonello Scibilia
Nacque il 2 ott. 1715 a Malpartida de la Serena, in Spagna, dove suo padre Tommaso, marchese di Villamarina e Capriglia, era tenente colonnello in un reggimento [...] Napoli con Pulcinella: più in là c'era la Sicilia feudale che a Parigi e a Londra faceva presentire il "buonselvaggio" Il C. era "divertente", qualità che nei salotti parigini si pretendeva da un napoletano. Oltretutto, in tal modo, un aristocratico ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giovanni Botero
Robertino Ghiringhelli
La vita di Giovanni Botero, altalenante tra certezze e dubbi, fama e oblio, ebbe un filo conduttore mai interrotto: la ricerca di un legame duraturo tra fede e [...] attraverso la morale evangelica, lo giudica il momento più basso del vivere umano e considera la teoria del ‘buonselvaggio’, di nascente successo, come una concezione poco utile nell’analisi della «varietà dei barbari», ove quelli più barbari ...
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Generi cinematografici
Roberto Campari
Non si può affrontare la questione dei generi filmici senza partire da quella ormai secolare dei generi letterari. E come afferma N. Frye in Anatomy of criticism: [...] al contrario visti (specie dopo le suggestioni culturali della fine degli anni Sessanta del Novecento) come il 'buonselvaggio' di rousseauiana memoria, gli indiani d'America rappresentano comunque un punto nodale nella storia del genere western e ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Stefano Simonetta
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
I racconti filosofici conoscono una rinascita moderna, alle soglie dell’età dei Lumi, [...] libertà e di purezza, riproposizione del mito del “buonselvaggio”. Il significato del dialogo viene messo in questione saperlo, ha allevato il gemello femmina Capriccio e dunque, il Re buono ha avuto in sorte il figlio Ragione e tutto volge al lieto ...
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BONDI, Clemente Donnino Luigi
Gennaro Barbarisi
Nacque il 27 giugno 1742 nel villaggio di Mezzano Superiore (e non Mozzano) in provincia di Parma, da Ranuccio e da Lisabetta Gennari: una modesta famiglia [...] francesi "insidiose serpi"), o quando si scaglia contro i mali del secolo, per contrapporre alla civiltà il mito del "buonselvaggio", un ritorno alla natura come rifugio unico dalla corruzione del mondo presente. Per il resto - e non esita a ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel Settecento quel che dai lontani Paesi dell’Estremo Oriente arriva in Europa [...] che rappresentano animali e vegetazioni tropicali, tanto più interessanti per l’allusione al mondo idealizzato del “buonselvaggio”. La manifattura Gobelins commissiona disegni a Parrocel (Ambasciata turca, 1731) e a Desportes (Le Nuove Indie ...
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selvaggio
selvàggio (ant. salvàggio) agg. e s. m. (f. -a) [dal provenz. salvatge, che è il lat. silvatĭcus: v. selvatico] (pl. f. -ge). – 1. agg. a. Di pianta, che vive e cresce nelle selve, selvatica, non coltivata: L’olmo fronzuto, e ’l...
bravo1
bravo1 agg. [dallo spagn. bravo, di etimo discusso, prob. dal lat. barbărus nel senso di «selvaggio, indomito», forse incrociato con pravus «malvagio»]. – 1. Coraggioso, ardimentoso: questi giovinetti Che mostravan aver sì b. core (Berni);...