Malden, Karl
Francesco Costa
Nome d'arte di Mladen Sekulovich, attore e regista cinematografico statunitense, di origine serba, nato a Gary (Indiana) il 22 marzo 1914. I lineamenti marcati, lo sguardo [...] fu un ricco possidente in Ruby Gentry (1952; Ruby, fiore selvaggio) di King Vidor, e tornò a recitare per Hathaway in (1952; Corriere diplomatico), in cui è il soldato Ernie, buon amico di un agente segreto (Tyrone Power). Affrontò il ruolo di ...
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Il cinema: ricezione, riflessione, rifiuto
Dario Edoardo Viganò
Il cinema, la modernità e la doppia pedagogia della Chiesa
L’atto solenne che sancisce il legame, complesso e mai del tutto al riparo [...] nazionale che si occupasse di revisione, per promuovere i film buoni, classificare gli altri e fornire tali giudizi ai sacerdoti e «Film», «Scrivere di cinema» e «Il ragazzo selvaggio» del Centro studi cinematografici; oppure «Edav» nuova iniziativa ...
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Hollywood
Enzo Siciliano
Inquadramento generale
di Thomas Harrison
Fu questo il nome dato nel 1886 da una certa signora Wilcox, moglie di un investitore immobiliare, a una immensa tenuta alla periferia [...] studi cinematografici.Oltre al clima mite e ai terreni a buon mercato, H. aveva un'altra importante attrattiva per Un film di James Ivory, The wild party (1975; Party selvaggio) esemplificò, a distanza, in modo esplicito le irregolarità maledette che ...
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Bianco e nero
Vieri Razzini
Percezione e convenzione
Il b. e n., che è stato per circa quattro decenni una semplice mancanza dovuta a una tecnologia imperfetta, rientra in quella "deviazione dalla concezione [...] e gli amori di Rembrandt), che Alexander Korda, sfidando l'apparente buon senso, girò in b. e n., con la fotografia di e diario illuminista che è L'enfant sauvage (1970; Il ragazzo selvaggio) torna ancora alla soluzione più naturale, il b. e n. ...
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Testimonianze - Marlon Brando
Edoardo Albinati
Marlon Brando
Il Novecento ha declinato una quantità di tipi umani molto diversi tra loro e tutti raffigurati con la massima nettezza di profilo nel cinema. [...] un procione. Sui film che gira è a dir poco dismissivo. Il selvaggio: "Non l'ho voluto vedere". Desirée (dove interpreta Napoleone): " dall'inizio."Le ore di lavoro sono poche, la paga è buona e quando hai finito sei libero come l'aria", ha scritto ...
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Azione
Jean-Loup Bourget
Cinema d'azione e film d'azione
I film d'a. costituiscono un insieme vasto e proteiforme, i confini e la definizione del quale sono più volte cambiati. Con 'cinema d'azione' [...] realtà una palese allegoria coloniale: Maciste è il 'buon etiope' che collabora con i colonizzatori italiani. ) di Arthur Penn, e di The wild bunch (1969; Il mucchio selvaggio) di Sam Peckinpah, non si può negare che altre cinematografie, a volte ...
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Cukor, George (propr. George Dewey)
Patrick McGilligan
Regista cinematografico statunitense, nato a New York il 14 luglio 1899 e morto a Los Angeles il 23 gennaio 1983. Sebbene non fosse molto noto al [...] coppia, scrissero per lui una serie di copioni sempre di buona qualità. Durante la sua lunga carriera ottenne varie nominations all' Sophia Loren (mentre in Wild is the wind, 1957, Selvaggio è il vento, aveva diretto una sanguigna Anna Magnani), ...
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The Wizard of Oz
Andrea Meneghelli
(USA 1938, 1939, Il mago di Oz, bianco e nero/colore, 101m); regia: Victor Fleming; produzione: Mervyn LeRoy per MGM; soggetto: dal romanzo The Wonderful Wizard of [...] la potrebbe riportare dagli zii. Mette tutto a posto la Strega Buona, a patto che Dorothy batta tre volte il tacco e pensi abita più qui, Martin Scorsese 1974), Wild at Heart (Cuore selvaggio, David Lynch 1990), fino al magma del romanzo Gravity's ...
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Kramer, Stanley (propr. Stanley Earl)
Francesco Bolzoni
Produttore e regista cinematografico statunitense, nato a New York il 29 settembre 1913 e morto a Woodland Hills (California) il 19 febbraio 2001. [...] fino al 1954 vanno segnalati: The wild one (1953; Il selvaggio) di Benedek, con Marlon Brando, e The Caine mutiny ( regista di K. si chiuse con prodotti che (sebbene conservino buona fattura, efficacia di ritmo e di tensione, senso dello spettacolo) ...
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Douglas, Melvyn
Anton Giulio Mancino
Nome d'arte di Melvyn Edouard Hesselberg, attore teatrale, cinematografico e televisivo statunitense, nato a Macon (Georgia) il 5 aprile 1901, da genitori russo-tedeschi, [...] successivamente: vinse, nel 1964 per Hud (1963; Hud il selvaggio) di Martin Ritt e nel 1980 per Being there (1979 rappresentando nei contesti più disparati l'essenza stessa del buon senso, dell'equilibrio caratteriale e dell'apertura intellettuale ...
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selvaggio
selvàggio (ant. salvàggio) agg. e s. m. (f. -a) [dal provenz. salvatge, che è il lat. silvatĭcus: v. selvatico] (pl. f. -ge). – 1. agg. a. Di pianta, che vive e cresce nelle selve, selvatica, non coltivata: L’olmo fronzuto, e ’l...
bravo1
bravo1 agg. [dallo spagn. bravo, di etimo discusso, prob. dal lat. barbărus nel senso di «selvaggio, indomito», forse incrociato con pravus «malvagio»]. – 1. Coraggioso, ardimentoso: questi giovinetti Che mostravan aver sì b. core (Berni);...