Scultore del principio del sec. I d. C., con ogni probabilità conliberto del seguente, e forse anch'esso d'origine greca. Restano, con la sua firma in greco, due copie mediocri di una statua di Pan di [...] tipo giovanile, che riproducono un originale attico della metà del sec. V a. C., assai divulgato in riproduzioni d'età romana.
Bibl.: W. Amelung, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VII, Lipsia 1912, p. 515; G. Lippold, Kopien und Umbildungen ...
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Scultore d'Afrodisia. La firma, con quella di Andronico e Anassimandro, è sulla base d'un gruppo di simulacri divini, trovato a Roma nel 1886 e conservato a Copenaghen: lo stile è del sec. II d. C. Il [...] tre fa credere che essi, o un ascendente, avessero avuto la cittadinanza romana da un imperatore di casa Flavia.
Bibl.: C. Robert, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III, col. 2495; G. Lippold, Kopien u. Umbildungen griech. Statuen, Monaco 1923, p. 104 ...
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Scultore neoattico dei tempi d'Augusto. Plinio (Nat. Hist., 36, 37) dice che aveva decorato il Pantheon d'Agrippa, e loda di lui le cariatidi, che assai probabilmente imitavano quelle dell'Eretteo (v. [...] acropoli), e le statue del frontone.
Di un altro D. s'è trovata in Assiria una statuetta di Eracle, in pietra calcare, ora al British Museum: la firma è databile nel sec. II d. C.
Bibl.: Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, IX, Lipsia 1913. ...
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Scultore, del demo di Kerameis. Lavorò nella 2ª metà del sec. V a. C.;. resta il suo nome nell'iscrizione del 407 a. C. (Inscr. Graec., 323, 5; 324 c. 6) recante la lista dei compensi pagati agli esecutori [...] del fregio dell'Eretteo (v. acropoli). Della figura di giovane e dei due cavalli di una biga ivi menzionati è probabile che qualche frammento rimanga.
Bibl.: W. Amelung, in Thieme-Becker, Künstler-Lex., ...
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Pittore romano del sec. I d. C. Plinio (Nat. Hist., XXXV, 120) dice che, insieme ad Attio Prisco (v.), lavorò nel tempio dell'Onore e della Virtù, restaurato da Vespasiano.
Bibl.: R. Pagenstecher, in Thieme-Becker, [...] Künstler-Lexikon, VII, Lipsia 1912 (con la bibl. precedente); E. Pfuhl, Malerei u. Zeichung der Griechen, II, Monaco 1923, p. 830 ...
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Scultore ateniese. Sappiamo da Pausania ch'era scolaro di Eucadmo e che portò a termine le statue dei frontoni del nuovo tempio d'Apollo a Delfi, iniziate da Prassia, scolaro del secondo Calamide. Lavorava, [...] come si deduce da tali notizie, poco prima del 300 a. C.
Bibl.: W. Amelung, in Thieme-Becker, Künst.-Lex., I, Lipsia 1907. ...
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Scultore del sec. I a. C. Secondo una notizia che Plinio (Nat. Hist., 36, 41) riferisce da Varrone, eseguì 14 statue che personificavano le nazioni superate in guerra da Pompeo; questi le fece collocare [...] nel portico presso il teatro che prendeva nome da lui.
Bibl.: W. Amelung, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VII, Lipsia 1912, p. 375 ...
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ITALICA, Arte. − 1. Definizione. − Per arte i. intendiamo le manifestazioni indigene di artigianato artistico nella penisola italiana e in Sicilia, dall'Età del Ferro all'età augustea, che mostrano caratteri [...] e di Abella. Il Beazley e l'Albizzati hanno potuto identificare alcuni pittori sopratutto in Osso, op. cit., figg. a pp. 132 e 141; P. Marconi-L. Serra, op. cit., l. c. Esempî di figurine di animali: I. Dall'Osso, op. cit., fig. a p. 301; M. Jatta, in ...
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PRASSITELE (Πραξιτέλης, Praxitĕles)
Carlo Albizzati
Si contano sei scultori greci di questo nome.
1. Ateniese, del demo di Eiresidai, come i suoi discendenti, padre di Cefisodoto seniore, avo dell'omonimo [...] del Partenone, ma con particolari di stile prassitelico. L'epigrafe di un altro monumento coragico, databile poco dopo il 200 a. C., che parla di figure simili collocate da P., è da riferirsi a questa scultura.
Pausania (I, 2, 3) ricorda un monumento ...
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POLIGNOTO (Πολύγνωτος, Polygnotus)
Carlo Albizzati
Da Taso, pittore, figlio d'Aglaofonte il Vecchio: insieme col fratello Aristofonte imparò dal padre l'arte, che sembra fosse ereditaria nella famiglia, [...] un distico di Melanzio, poeta tragico vissuto verso il 430 a. C., afferma che P. dipinse gratuitamente anche nei templi. A Platea più belli dei vasi attici dal 460 al 440 circa, ma non c'è un criterio per distinguere in essi la maniera d'uno qualsiasi ...
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z, Z
(żèta) s. f. o m. – Venticinquesima e ultima lettera dell’alfabeto latino, derivata dalla zeta dell’alfabeto greco, che nella forma maiuscola ha lo stesso segno Z (svoltosi da quello originario che era simile a una I con i due tratti...