Poeta lirico latino (n. Verona 84 a. C. circa - m. non prima del 54). Di agiata famiglia, andò a Roma appena indossata la toga virile e fu accolto nell'alta società e nei circoli letterarî più noti. Fu [...] animo, la lingua è viva e familiare con espressioni un po' ricercate e grecismi nei carmi maggiori; C., il maggiore dei poetae novi, fu dagli antichi chiamato poeta doctus, con evidente allusione ai soli carmi maggiori, ma la sua poesia sgorga anche ...
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Racconto di avventure in cui domina il meraviglioso, negli episodi come nei personaggi, anonimo e popolare, di fonte e tradizione orale (➔ favola). La f. ebbe sin dai tempi remoti vastissima diffusione [...] Oriente (Mille e una notte), mentre in Occidente fu in epoche diverse utilizzata a fini artistici da scrittori delle f. nel campo della letteratura per bambini si debbono a L. Capuana (C’era una volta ..., 1882), a G. Gozzano (La principessa si sposa. ...
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Scrittore e regista cinematografico (Torino 1906 - Tellaro, La Spezia, 1999); educato in un collegio di gesuiti, studiò lettere nell'università di Torino, dove frequentò il gruppo gobettiano. Esordì con [...] molteplici interessi fu pure la sua attività di regista cinematografico; la sua vena migliore fu nell'evocazione Pallavera nel 1935. Della raccolta delle Opere, a cura di C. Garboli, sono usciti due volumi, che riuniscono rispettivamente i Racconti ...
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Scrittore irlandese (Dublino 1906 - Parigi 1989). Uno degli autori più significativi del 'teatro dell'assurdo', fu tra gli scrittori esemplari del Novecento per il suo carattere rappresentativo di alcuni [...] lettore d'inglese alla Scuola normale superiore di Parigi, dove fu amico di James Joyce, per ritornare nel 1930 al che sorge viene immediatamente frustrato da una lucida consapevolezza. Non c'è itinerario psicologico in B.; tale era, tale rimane la ...
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Poeta (Roma 1791 - ivi 1863). Fondatore (1813) dell'Accademia Tiberina, per tutta la vita scrisse poesie in italiano, che, considerate sino a oggi come un'esperienza decisamente negativa dell'arte belliana, [...] del popolo di Roma in quegli anni. Ma il suo significato vero non sta qui. Storicamente, insieme con quella di C. Porta, che non fu senza influsso sul B., la sua opera è la più importante tappa italiana del realismo romantico dopo la manzoniana e ...
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Favolista latino (sec. 1° d. C.). Poco sappiamo della sua vita. Originario della Macedonia, fu a Roma liberto di Augusto; poi sotto il regno di Tiberio, dopo aver composto i primi due libri di favole, [...] a Troyes la prima edizione di F. da un manoscritto del sec. 9°; in seguito si trovarono altri manoscritti e nel sec. 19° fu edita una trentina di "favole nuove" di F. su una raccolta fatta alla fine del sec. 15° da Niccolò Perotto, che non si ...
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Scrittore italiano (Roma 1940 - ivi 2013). A determinare la sua vocazione letteraria e l'interesse per il cinema ha contribuito l'incontro con P. P. Pasolini, che fu suo insegnante di italiano nelle scuole [...] grotteschi della realtà, o a rivelarne le trame scellerate. C. ha scritto anche versi (il poema narrativo Addio Lenin, ha scritto le parole della canzone Anna Magnani, musicata poi da C. Consoli e presente nell’ultimo album di A. Celentano Dormi amore ...
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Politico e letterato (Squillace 490 circa - Vivario 580 circa); figlio d'un alto funzionario di Teodorico, fu (507) questore, nel 514 console, e nel 523 magister officiorum, ministro per la politica interna; [...] del suo popolo, continuatore della "civilitas" romana. Fu consigliere prudente di Amalasunta, Teodato, Vitige, durante le 'ideale di conciliazione tra romanità e germanesimo perseguito da C. La politica gli apparve allora come dispersione funesta dal ...
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Scrittore italiano (Milano 1867 - Breglia, Plesio, 1914). Complessa e contraddittoria figura di transizione tra Ottocento e Novecento, dalla scapigliatura lombarda si avvicinò al futurismo, da cui si staccò [...] nessun partito per una sorta di sdegno aristocratico.
Opere
Dal romanticismo della scapigliatura lombarda (fu ammiratore e studioso di C. Dossi: L'ora topica di C. D., 1911), approdò al futurismo, tramite il dannunzianesimo, al quale, pur intendendo ...
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Scrittore italiano (Roma 1917 - Montecarlo, Lucca, 1987), dimorò a lungo nel Volterrano, dove prese parte alla Resistenza; per molti anni fu professore di liceo a Grosseto. La sua narrativa appare dominata [...] . Anche negli anni che hanno visto la crisi del romanzo, C. continuò a mostrare la propria predilezione per questo genere letterario: si impegnò attivamente in senso antimilitarista (dal 1979 fu presidente del Movimento per il disarmo unilaterale): Il ...
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kung fu
⟨kuṅ fu⟩ s. cin., usato in ital. al masch. – Antica tecnica di lotta di origine cinese, di cui troviamo tracce sin dall’11° sec. a.C., durante la dinastia Zhou. Come sistema codificato di arti marziali nasce nel 527 d.C. nel monastero...