VAILATI, Giovanni
Giovanni VACCA
Storico delle scienze, filosofo e matematico, nato a Crema il 24 aprile 1863, morto a Roma il 14 maggio 1909. Laureato in matematica nel 1888 a Torino, divenne in quell'università, [...] e alla storia della logica. Negli ultimi anni della sua vita diede una forma originale al pragmatismo (v.) di C. S. Peirce e W. James, indagando il problema dell'espressione delle idee per mezzo del linguaggio e rilevando l'importanza delle ...
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Conoscenza
Carlo Sini
Il termine indica l'atto del conoscere e, in particolare, il possesso o la presenza nella mente di un sapere già acquisito; è dal latino tardo cognoscentia, derivato di cognoscere, [...] si trova così non lontano dalle conclusioni del pragmatismo di J. Dewey, la cui prima ispirazione si trova in C.S. Peirce, secondo il quale la conoscenza è un abito di risposta, un'azione interpretativa che trasforma contemporaneamente il soggetto e ...
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Indirizzo di pensiero sorto negli USA intorno al 1870 e diffusosi più tardi in Europa, dove ebbe il maggior successo nei primi decenni del Novecento.
C.S. Peirce: dal pragmatismo al pragmaticismo
Il termine [...] (pragmatism) deriva, come disse il fondatore di questa corrente C.S. Peirce, dalla ripresa della distinzione kantiana tra pratico (il razionale nella sua autonomia come principio a priori della legge morale) e pragmatico (il razionale come mezzo per ...
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verità Conformità o coerenza a principi dati o a una realtà obiettiva.
Filosofia
Definizione e criterio di verità
Nella storia della filosofia il concetto di v. è stato concepito in almeno due diverse [...] è che non è, è vero». A questa definizione farà riferimento s. Tommaso con la concezione della v. come «adaequatio rei et James, che generalizzava idee espresse originariamente da C.S. Peirce nell’ambito metodologico della verifica sperimentale di ...
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significato Il contenuto espressivo di qualsiasi mezzo di comunicazione (parole o frasi, gesti, segni grafici ecc.).
In linguistica, ciò che si vuol dire pronunciando una frase o una parola, il messaggio [...] è avuta una serie di tentativi di proporre teorie alternative rispetto a quella che assimila il s. alla denotazione di un oggetto fisico o mentale. Alle riflessioni di C.S. Peirce e di G.H. Mead si può far risalire la prima comparsa di quella teoria ...
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Diritto
Si chiama c. fortuito qualunque accadimento che renda inevitabile il verificarsi di un evento, costituendo l’unica causa efficiente di esso. Non ha valore concreto la distinzione tra c. fortuito [...] in termini di probabilità. L’assunzione di una radicale casualità è poi alla base della metafisica di C.S. Peirce, il quale pone il c. come un carattere stabile dell’universo che ne spiega la varietà e diversità. Al fondamentale uso della nozione ...
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In filosofia, l’assunzione congiunta della tesi che un enunciato ha significato se, e solo se, è possibile la sua verificazione, e della tesi che il significato di un enunciato è il metodo della sua verificazione. [...] Alla base del p. vi sono alcune idee dei pragmatisti C.S. Peirce e W. James, ma la sua formulazione esplicita è dovuta ai cui si imbatté il programma riduzionistico del neoempirismo. Autori come C.G. Hempel e W.V.O. Quine infatti segnalarono, ...
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Previsione
Italo Scardovi
di Italo Scardovi
Previsione
La previsione nella scienza
Da sempre l'uomo s'interroga sul futuro. Da sempre cerca nei dati del mondo i segni di ciò che l'aspetta. Tra intuizioni [...]
Canoni di previsione
I metodi matematico-statistici di previsione s'avvalgono ormai di un apparato tecnico imponente, che può R., Studies in human biology, Baltimore, Md., 1922.
Peirce, C.S., A theory of probable inference, Boston 1883.
Poincaré, H ...
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Se guardiamo al numero altissimo di trattati e saggi dedicati formalmente all'e. nel secolo scorso e nei primi decenni del Novecento, pubblicati appunto sotto l'etichetta ufficiale di "estetica", lo confrontiamo [...] tra le più rilevanti nel panorama degli ultimi trent'anni - di C. Brandi, che si è costruita saldamente a partire dal Carmine o grande fondatore della semiotica moderna, l'americano Ch. S. Peirce (1839-1914), dei contributi della semiotica di Ch. ...
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Semantica
Giulio Lepschy
(XXXI, p. 334; App. III, ii, p. 692; IV, iii, p. 298)
Ciò che caratterizza gli studi di s. negli ultimi decenni del 20° secolo è la convergenza di due filoni di ricerca precedentemente [...] frasi, e sa che Lucifero è Espero, è possibile affermare (c) (de re), prescindendo da ciò che Mario ritiene di stare a cura di A. Bonomi, Milano 1973, pp. 9-32); Ch.S. Peirce, Collected papers, 8 voll., Cambridge (Mass.) 1931-58 (antologia it. ...
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sìmbolo s. m. [dal lat. symbŏlus e symbŏlum, gr. σύμβολον «accostamento», «segno di riconoscimento», «simbolo», der. di συμβάλλω «mettere insieme, far coincidere» (comp. di σύν «insieme» e βάλλω «gettare»)]. – 1. Nell’uso degli antichi Greci,...
teleputer2
teleputer2 (Teleputer), s. m. inv. Apparecchio che unisce le caratteristiche di un televisore e di un computer, sommando le rispettive funzioni di telecomunicazione. ◆ Le discussioni sul decoder unico per la pay-tv e l’apparire...