Musicista (Taranto 1740 - Napoli 1816). Tra i più noti operisti della fine del 18° sec., P. si formò a Napoli, dove visse e operò per la maggior parte della sua vita, eccetto due significative eccezioni: [...] al conservatorio di S. Onofrio di Napoli con F. Durante, C. Cotumacci e G. Abos. Uscito dal conservatorio nel 1763, scrisse Lorenzi in collab. con l'abate Galiani. Dal 1776 al 1784 fu a Pietroburgo, al servizio di Caterina II; tra le opere scritte ...
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Musicista italiano (Venezia 1920 - Darmstadt 1973). Caposcuola indiscusso dell'avanguardia musicale europea del secondo dopoguerra, ne visse tutte le vicende senza perdere mai il contatto con la storia, [...] interprete e revisore del repertorio del passato, soprattutto di C. Monteverdi e A. Vivaldi. Merito riconosciuto di M. con G. F. Malipiero e H. Scherchen. A partire dal 1954 fu tra i protagonisti dei Ferienkursen di Darmstadt, dove si dava convegno l' ...
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Musicista e compositore (Bari 1728 - Passy, Parigi, 1800). È considerato uno dei maestri dell'opera buffa napoletana. Esordì con alcune musiche sacre e un'opera buffa, Le donne dispettose (1754). Nel 1760 [...] di P., La Cecchina ossia La buona figliuola (libretto di C. Goldoni), il più tipico saggio della commedia musicale del tempo. sacre; ma poi tornò festeggiato a Parigi, dove nel 1798 gli fu assegnata anche una pensione. La vasta produzione di P. (i ...
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Musicista (Firenze 1690 - ivi 1768). Studiò con lo zio Antonio e con G. C. Bernabei, G. M. Casini, F. Gasparini. Svolse un'intensa attività concertistica in Italia, poi (1714) a Londra, dove fu considerato [...] il maggior violinista d'Europa; quindi (1717-22) fu a Dresda, solista di corte, e (1723) a Praga; poi in Italia, e di nuovo (1733-38) a Londra, dove suscitò nuovo entusiasmo sia quale virtuoso sia quale autore di musiche violinistiche e teatrali; ...
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Sassofonista afroamericano (Kansas City 1920 - New York 1955). Dopo aver suonato con Jay McShann e in altre orchestre minori, dal 1942 si stabilì a New York, partecipando in varî locali alle sperimentazioni [...] be-bop e con esso il jazz moderno, di cui P. fu pioniere e fondatore. Al primo gruppo importante, con D. Gillespie consumata nel massimo dispendio delle energie creative e fisiche, fu mitizzata dagli scrittori della beat generation e narrata, oltre ...
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Sassofonista statunitense (n. New York 1930) afroamericano. Dopo un debutto nel rhythm and blues, collaborò con i maggiori jazzisti degli anni Cinquanta (A. Blakey, M. Davis, T. Monk, ecc.), e nel 1956 [...] fu nello storico quintetto di M. Roach e C. Brown. È considerato uno dei solisti più emblematici del jazz moderno, capace di rivolgersi sia al passato (C Sonny Rollins quartet (1951); Sonny Rollins plus four (con C. Brown, R. Powell, G. Morrow e M. ...
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Musicista (Lucca 1687 - Dublino 1762). Studiò con C. A. Lonati, A. Corelli e forse anche con A. Scarlatti. Violinista della Signoria di Lucca dal 1707 al 1710; dal 1714 in poi visse quasi sempre fuori [...] sonate per violoncello, 1 di musiche cembalistiche, 1 di trascrizioni in trio. Elaborò in concerti grossi le sonate corelliane dell'op. V. Fu anche insegnante e trattatista fra i maggiori del suo tempo; e molto deve a lui, come a F. M. Veracini, la ...
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Musicista (Zittau, Sassonia, 1795 - Hannover 1861). Studiò specialmente con J. V. Tomášek e poi con L. van Beethoven. Dapprima concertista di pianoforte, dal 1819 al 1822 fu maestro di cappella a Presburgo [...] e dal 1824 secondo direttore (sotto C. M. von Weber) al teatro di corte di Dresda. Passò poi maestro di cappella a Lipsia e (1830) alla corte di Hannover. Compose molta musica teatrale, corale, vocale e strumentale da camera. Con le opere Il Vampiro ...
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Musicista (Vienna 1715 - ivi 1777). Studiò con J. J. Fux e M. Palotta, divenendo nel 1739 compositore e maestro di musica alla corte di Maria Teresa, poi (1741-50) organista dell'arciduchessa Elisabetta [...] Cristina, madre dell'imperatrice. Fu anche in Italia (1745 e 1759-60), dove allestì proprie opere e si esibì come clavicembalista. Compose varie opere teatrali, in uno stile che preannuncia quello di C. W. Gluck, numerosi pastiches, tre oratorî, ...
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Pianista afroamericano (New York 1924 - ivi 1966). Partecipò al Minton's di New York alle sperimentazioni che diedero origine al be bop, affermandosi nell'orchestra di C. Williams (1942-44), quindi in [...] come leader avvenne nel 1947. Assieme a Th. Monk è considerato il fondatore dello stile pianistico del jazz moderno; la sua pur brillantissima carriera fu compromessa da depressioni e gravi malesseri che lo costrinsero a frequenti ricoveri. ...
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kung fu
⟨kuṅ fu⟩ s. cin., usato in ital. al masch. – Antica tecnica di lotta di origine cinese, di cui troviamo tracce sin dall’11° sec. a.C., durante la dinastia Zhou. Come sistema codificato di arti marziali nasce nel 527 d.C. nel monastero...