In linguistica e grammatica, un aspetto della categoria grammaticale del numero che, contrapposto al singolare (e, dove esiste, al duale, triale e quattrale), indica che le persone o le cose sono più di [...] (pratico-pratici di fronte a carico-carichi), mentre quelli in -go hanno solo un p. in -ghi (larghi). I nomi in -ca, -ga fanno tutti al p. -chi, -ghi se maschili (monarca-monarchi, collega-colleghi), -che, -ghe se femminili (banca-banche, paga-paghe ...
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Posta al centro del bacino occidentale del Mediterraneo, la Sardegna trae dalla posizione geografica e dall’accentuata diversificazione interna del territorio i fattori che caratterizzano la sua storia [...] del latino e delle uscite consonantiche nella flessione verbale (sos ca[ɖː]os «i cavalli», cantas «canti», cantat «(egli dentale sorda di cj e tj, di contro all’esito in occlusiva del logudorese (ca[θ(θ)]ola ~ cattola «ciabatta», pu[θ(θ)]u ~ put(t)u ...
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Il termine analogia designa il processo diacronico attraverso cui una parola cambia forma fonologica e morfologica per diventare più somigliante a un’altra parola già esistente nella lingua. Tale processo [...] morfologici tra morfemi (➔ morfologia). Per es., in italiano settentrionale una regola di sonorizzazione colpisce tutte le ➔ sibilanti intervocaliche: ca[z]a, co[z]a, ecc.; tuttavia, se c’è un confine morfologico, tale sonorizzazione si blocca, come ...
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Le bilabiali sono articolazioni di tipo consonantico realizzate grazie al ruolo attivo di entrambe le labbra. Il termine bilabiale indica un luogo di articolazione condiviso da foni prodotti secondo diversi [...] in posizione intervocalica (come nel caso della ➔ gorgia toscana, ad es., la [ɸ]i[ɸ]a la pipa, o in spagnolo, ad es., ca[β]o cabo «fine»).
Infine, nelle vibranti bilabiali (➔ vibranti), le labbra sono il luogo nel quale si realizza una successione di ...
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Vicino Oriente antico. Liste lessicali e tassonomie
Hermann Hunger
Alfonso Archi
Liste lessicali e tassonomie
Mesopotamia
di Hermann Hunge
Evoluzione delle liste lessicali
Le liste costituiscono un [...] da Mari, da dove, verso la fine del XXV sec., la scrittura dovette diffondersi in Siria. Da Ebla (2400-2350 ca.) si hanno una ventina di liste sumeriche monolingui (talvolta in più esemplari), che riproducono serie in buona parte già attestate dagli ...
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cretese-micenea, civiltà Denominazione corrente delle culture, per molti aspetti strettamente legate, di due antiche civiltà, in parte contemporanee, le quali fiorirono l’una nell’isola di Creta, l’altra [...] dal 2° millennio a.C. Al periodo della scrittura ‘geroglifica’ (in massima parte ideografica: 2000-1600 a.C. ca.), succede quello di una scrittura di segni sillabici (e ideogrammi), che rappresenta una semplificazione della precedente, la cosiddetta ...
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Mare interno compreso fra le coste meridionali dell’Europa, settentrionali dell’Africa e occidentali dell’Asia Anteriore. Si estende per circa 2.505.000 km2 (non considerando il Mar Nero e il Mar di Marmara), [...] La massima profondità dell’Adriatico settentrionale (270 m ca.) viene raggiunta nella cosiddetta depressione mesoadriatica o Fossa a partire dal Cretaceo superiore (80 milioni di anni fa ca.) in seguito al riavvicinamento tra le due zolle africana ed ...
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Qualsiasi cosa (segno, gesto, oggetto, animale, persona), la cui percezione susciti un’idea diversa dal suo immediato aspetto sensibile. L’originaria funzione pratica, prevalente ma non esclusiva, è sostituita [...] fede è quello della Chiesa di Roma (s. romano) trasmesso in greco da Marcello di Ancira (340 ca.) e in latino da Rufino di Aquileia (404 ca.). Si suddivide in tre sezioni, relative alle tre persone della Trinità, molto sintetiche la prima e la terza ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] precedente). Inoltre è propria dell’italiano parlato a Roma la tendenza alla pronuncia intensa di /m/ in nu[mː]ero (in altre voci, come ca[mː]era, sto[mː]aco, po[mː]odoro, il raddoppiamento è più marcato come dialettale), di /d/ in lune[dː]ì, ecc., e ...
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Il friulano ha un ruolo peculiare tra le varietà dialettali dell’Italia. Si tratta di un idioma romanzo, che ha caratteri comuni con gli altri dialetti settentrionali, ma anche fenomeni originali che gli [...] consiste nel sostituire alla coronale la palatale corrispondente: [tant] / [tanc] «tanto / tanti», [aŋ] / [aɲ] «anno / anni», [caˈval] / [caˈvaj] (con [j] < [ʎ]) «cavallo / cavalli», ecc.;
(b) nella morfologia verbale sono fenomeni degni di nota ...
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ca
cong. [lat. quam e quia], ant. – Che, perché: Lo padre mio mi fa stare pensosa, Ca di servire a Cristo mi distorna (Compiuta Donzella). La forma è tuttora in uso in qualche dialetto (per es., nel napoletano).
ca'
ca’ (o cà o ca) s. f. – Antico troncamento di casa: E reducemi a ca per questo calle (Dante); anche per indicare le casate nobili: madonna Lisetta da ca’ Quirino (Boccaccio). Rimane vivo e d’uso comune in denominazioni di palazzi storici...