(ebr. qabbālā) Complesso delle dottrine mistiche ed esoteriche ebraiche circa Dio e l’universo, che si asserivano rivelate a un numero ristretto di persone e tramandate da generazione a generazione. In [...] segreto ed elitario degli insegnamenti e dei riti; e, infine, una letteratura a carattere magico e occultistico. Gli stessi cabalisti hanno sentito la necessità di distinguere una c. ‘speculativa’ e ‘teoretica’ da una c. ‘pratica’ o ‘teurgica’.
C ...
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Zōhar Libro sacro dei cabalisti, più esattamente Sēfer ha-zōhar («Libro dello splendore»). È una delle fonti della cabala accanto alla Bibbia e al Talmūd. Nella sua parte principale è un midrāsh sul Pentateuco, [...] attribuito a Shim‛ōn ben Yōḥay (2° sec. d.C.); ma accanto a questo contiene altri scritti: Il midrāsh segreto, I segreti della Tōrāh, La grande assemblea, La piccola assemblea, Il pastor fido, Gli ordinamenti. ...
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ABARBANEL, Giuda, detto Leone Ebreo
Bruno Nardi
Nacque a Lisbona fra il 1460 e il 1465, da Isacco, studioso del pensiero religioso ebraico, delle dottrine talmudiche e dei segreti della Cabala, divenuto, [...] tratti successivamente da esso, sì che Sofia può dire a Filone: "Mi piace vederti fare Platone mosaico e del numero de' cabalisti".
Si è parlato da taluni di panteismo, a proposito del rapporto tra Dio e il mondo stabilito dall'Abarbanel. Ma Dio ...
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sĕfirōt Termine della mistica ebraica, inizialmente riferito ai 10 numeri, quindi alle 10 qualità, livelli o attributi attraverso i quali l’infinito divino si rivela progressivamente nella realtà materiale. [...] Concetto essenziale della cabala, fu sottoposto a complesse elaborazioni dottrinali ed è rappresentato in varie forme (per es., l’albero sefirotico o l’Adamo primordiale). ...
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Commentatore ebreo della Bibbia, probabilmente del sec. 14º. Il suo commento al Pentateuco (pubbl. 1523) fu tradotto in latino da Pico della Mirandola. Altri suoi commenti sono pervasi da idee mistiche. [...] M. cercò di sostenere la cabala sulla base di argomenti filosofici. ...
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Ebraista e storico delle religioni (Berlino 1897 - Gerusalemme 1982); in Israele dal 1923, prof. all'univ. ebraica di Gerusalemme (1933-65), presidente dell'Accademia israeliana delle scienze (1968-74), [...] è stato tra i massimi studiosi della cabala, dei movimenti mistici ebraici e del movimento sabbatiano (v. Shabbĕtay Ṣĕbī). Tra le opere: Alchemie und Kabbala (1927); Bibliographia kabbalistica (1927); Major trends in Jewish mysticism (1941; trad. it. ...
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ARCANGELO da Borgonuovo (Paganini dal cognome del padre; Pozzi dopo che la madre fu passata a seconde nozze)
Bruno Nardi
Filosofo e teologo francescano dell'Osservanza, come il fratellastro Luigi, che [...] 71 pagine, cioè circa un terzo del volume, è dedicata a confutare l'affermazione del Mirandolano che la magia e la cabala ci fan certi, meglio di ogni altra scienza, della divinità di Cristo), A. sentì ancora il bisogno, settantacinque anni dopo, di ...
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GALANTI, Livio
Dario Busolini
Nacque a Imola verso il 1560. Avviato alla vita religiosa, entrò nell'Ordine dei frati minori osservanti, che avevano un convento nella sua città, pronunciando però i voti [...] e il 1585.
In convento il G. dimostrò curiosità intellettuali che lo portarono a studiare i classici, la filosofia, la cabala, la matematica e l'astrologia, ma anche una vena satirica, espressa attraverso sonetti che faceva girare anonimi tra le mani ...
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Filosofo (Mirandola 1463 - Firenze 1494). Si propose di raggiungere una sintesi tra le dottrine più diverse, non solo quelle di ispirazione cristiana e pagana, ma anche quelle di derivazione ebraica e [...] Mitridate che l'avviò alla conoscenza dell'ebraico e del caldaico: da tempo ormai P. si era immerso nello studio della cabala ebraica, in cui pensava di trovare i fondamenti della più riposta sapienza racchiusa nella Bibbia. In seguito P. fuggì in ...
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EGIDIO da Viterbo
Germana Ernst
Simona Foà
EGIDIO da Viterbo. – Nacque a Viterbo tra l'estate e l'autunno del 1469 da Lorenzo Antonini e Maria Del Testa. Il nome di famiglia non era pertanto Canisio, [...] decima delle sěfirŏt. L'opera è dedicata a Clemente VII e la "presenza di Dio" è introdotta a rivelare i segreti della cabala all'imperatore Carlo V, considerato come il nuovo David, Salomone e Ciro, e a cui spetta quindi il compito di volgere le ...
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cabala
càbala (o càbbala) s. f. [dall’ebr. qabbālāh, propr. «ricezione, tradizione»]. – 1. Il complesso delle dottrine mistiche ed esoteriche ebraiche circa Dio e l’universo, che si asserivano rivelate a un numero ristretto di persone e tramandate...