CORTESE, Gregorio
Gigliola Fragnito
Nato a Modena o a Venezia tra il 1480 e il 1483 da Alberto e Sigismonda di Gherardino Molza, venne battezzato con il nome di Gian Andrea. Rimasto orfano del padre, [...] concordia religiosa. Permaneva anche, legata alla lettura ed all'esegesi dei testi della Bibbia, l'attenzione verso la cultura cabalistica ed ebraizzante che, se da un canto gli fece ospitare a S. Giorgio l'ebraista fiammingo Giovanni van Kampen ...
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DEL MEDIGO (del Medigo), Elia (Helias Cretensis, Eliyahu ben Moses Abba)
Alberto Bartòla
Figlio di Moses Abba, nacque a Candia da una delle più importanti famiglie ebree cretesi - da cui Helias Cretensis, [...] , dopo il viaggio in Francia, aveva orientato i suoi studi in maniera sempre più decisa nell'ambito della speculazione cabalistica nei confronti della quale il D., da coerente seguace di Averroè, non nutriva una buona disposizione, anche se, nella ...
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LEOPARDI, Giacomo
Achille Tartaro
Primogenito del conte Monaldo e di Adelaide dei marchesi Antici, nacque il 29 giugno 1798 a Recanati, alla periferia dello Stato pontificio. Visse gli anni della fanciullezza [...] Natura e di un Islandese, il L. suggellò l'opera in senso apocalittico accreditando fantasticamente una tradizione cabalistica conveniente allo "spaventoso" mistero dell'esistere (Cantico del gallo silvestre). Ma a chiudere il libro nell'edizione ...
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CAMILLO, Giulio, detto Delminio
Giorgio Stabile
Nacque nel Friuli circa il 1480, sul luogo di nascita i biografi propendono per Portogruaro, ma va ricordata la testimonianza, circostanziata, di G. Cesarini [...] di un solo occhio in tre. Qui l'immagine sta per la creazione dell'"huomo interiore" (dotato, secondo la dottrina cabalistica, di triplice anima) cioè della mens derivata immediatamente da Dio. Nel quinto, il simbolo di Pasifae e del toro richiama ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Pietro Pomponazzi
Vittoria Perrone Compagni
L’intera vicenda biografica e intellettuale di Pietro Pomponazzi si svolse nelle aule dell’università. L’unilateralità di questa esperienza di vita è solo [...] deve superare opponendole una ipotesi esplicativa più ragionevole ed ‘economica’, fondata sulla natura. La retorica neoplatonica e cabalistica di Marsilio Ficino e di Giovanni Pico della Mirandola dell’uomo-mago è estranea a Pomponazzi; né la ...
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CONTARINI, Gasparo
Gigliola Fragnito
Primogenito di Alvise di Federico dei Contarini del ramo della Madonna dell'Orto e di Pofissena di Tommaso Malipiero, nacque a Venezia il 16 ott. 1483 in una famiglia [...] van Kampen e con lo Zorzi e l'interesse per i loro scritti rivelano, peraltro, l'indubbia attenzione del C. per la cultura cabalistica ed ebraizzante.
L'incontro a Roma (5-18 apr. 1536) tra Paolo III e Carlo V, reduce dall'impresa di Tunisi, con il ...
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GIOVANNI BATTISTA di Iacopo, detto il Rosso Fiorentino
Roberto Ciardi
Nacque a Firenze, nel "popolo" di S. Michele Visdomini, l'8 marzo 1494.
Dall'atto del battesimo, celebrato il giorno seguente, non [...] in gloria di Città di Castello, dalle quali si rileva, come si è accennato, un approccio verso la letteratura cabalistica cristiana, secondo la tradizione che aveva preso inizio dall'Heptaplus di Pico della Mirandola, ed era stata poi raccolta nel ...
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cabalistico
cabalìstico (o cabbalìstico) agg. [der. di cabala] (pl. m. -ci). – Relativo alla cabala, nel sign. proprio ed estens.: dottrine c.; opere c.; arte c.; numeri c.; per estens., strano, misterioso, incomprensibile: segni c.; scrittura...
gematria
gematrìa s. f. [dall’ebr. gīmatrīyā, adattam. del gr. γεωμετρία «geometria»]. – Termine con cui è stata indicata una tecnica cabalistica cui facevano ricorso, a scopo crittografico, alcuni antichi scrittori e di cui si hanno esempi...