BENAMOZEGH, Elia
Renzo De Felice
Nacque a Livorno, dove trascorse tutta la sua vita, il 24 apr. 1823 da Abraham e da Clara Curiat, ebrei marocchini stabilitisi da vari anni nella città toscana. La famiglia [...] di tutti i problemi e aspetti della cultura ebraica - già all'età di sedici anni pubblicò una prefazione agli scritti cabalistici dello zio Y. Curiat (Maòr wa-shémesh- "Luce e sole", Livorno 1839) - nel 1846 entrò nel medrash di Beth Josef ...
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BASSOLA, Mosè
Angela Codazzi
Di famiglia originaria di Basilea (donde forse il cognome con le varianti: Basilea, Basla, Basola), il B., figlio di Mordechai, nacque a Pesaro nell'anno 1480. Fu rabbino [...] nel 1521; vi si trasferì poi con la famiglia in vecchiaia, fissando la residenza a Safed, centro di studi rabbinici e cabalistici. A Safed morì nel 1560.
Del viaggio in Palestina del 1521 è giunto il diario diviso in tre parti. La prima comprende ...
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CAMILLO, Giulio, detto Delminio
Giorgio Stabile
Nacque nel Friuli circa il 1480, sul luogo di nascita i biografi propendono per Portogruaro, ma va ricordata la testimonianza, circostanziata, di G. Cesarini [...] di un solo occhio in tre. Qui l'immagine sta per la creazione dell'"huomo interiore" (dotato, secondo la dottrina cabalistica, di triplice anima) cioè della mens derivata immediatamente da Dio. Nel quinto, il simbolo di Pasifae e del toro richiama ...
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ROCCA, Lodovico Emilio
Giorgio Pugliaro
ROCCA, Lodovico Emilio. – Nacque a Torino il 29 novembre 1895, da Alfredo e da Giuseppa Durandi, in una famiglia, originaria di Neive nel Cuneese, priva di tradizioni [...] di altri compositori, come Alban Berg e George Gershwin; verte sulla reincarnazione dell’anima di un giovane studioso dei riti cabalistici, morto in condizione di peccato, nel corpo della fanciulla amata: solo l’esorcismo, con la morte della ragazza ...
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CICOGNA, Strozzi
Pier Cesare Ioly Zorattini
Nacque a Vicenza nel 1568dai nobili Francésco di Dionigi e Isotta Bissari. Si addottorò in utroque iure presso l'università di Padova il 20 ag. 1590.
Del [...] . Affiorano infatti di frequente, oltre al concetti ereditati dalla tradizione classica e cristiana, motivi ermetici e cabalistici tipici del pensiero rinascimentale. La narrazione è resa più viva dal costante apporto di numerosi exempla desunti ...
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CAPPELLI, Ottavio
Marina Caffiero Trincia
Figlio di Giannantonio, pittore bresciano, nacque a Siena nell'anno 1736. Rimasto orfano a cinque anni, venne avviato da uno zio paterno agli studi sacerdotali, [...] di riforma della setta, con cui introduceva riti cattolici ed eliminava quasi tutti gli aspetti magici e cabalistici preesistenti: la sua critica al cattolicesimo, invece, si limitava a motivazioni disciplinari e antitemporalistiche. Si può supporre ...
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BOVIO, Zefiriele Tommaso
Alfonso Ingegno
Nato a Verona da nobile famiglia nel 1521, Studiò legge a Padova, a Bologna e a Ferrara. Dedicatosi al mestiere delle armi, fu in vari paesi europei tra cui [...] Gregorio XIII chiedendo di poter assumere il nuovo nome di Zefiriele, nella persuasione, derivatagli dalla sua cultura magico-cabalistica, che ciò potesse propiziargli influenze benefiche. Diviene in questi anni, come egli stesso ebbe a scrivere, il ...
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BALLETTI, Antonio Stefano
Ada Zapperi
Nacque a Parigi nel 1724 (fu tenuto a battesimo da un avvocato del Parlamento il 14 maggio), primogenito della celebre coppia di attori della Comédie italienne, [...] i suoi soggiorni parigini, afferma che negli ultimi anni questi era solito passare il suo tempo immerso in studi cabalistici alla ricerca della pietra filosofale, seguendo l'esempio del cugino F. V. Riccoboni.
Il B. aveva frattanto sposato una ...
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FARRA, Alessandro
Antonella Pagano
Nacque intorno agli anni Quaranta del sec. XVI a Castellazzo (ora Castellazzo Bormida) in provincia di Alessandria. Di famiglia nobile, il F. ebbe una tipica formazione [...] - "filosofia simbolica", l'autore sottolinea il valore mistico e allegorico delle combinazioni numeriche presenti nei misteri cabalistici, nella simbologia egiziana, nella teologia e nella filosofia pitagorica; tali combinazioni non sono altro che ...
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LUZZATTO, Mošes Ḥayyim (Ramḥal)
Lisa Saracco
Nacque nel 1707 a Padova da Jacob e da Diamante, appartenenti al ramo patavino della famiglia, i quali garantirono al figlio un'ottima educazione, introducendolo [...] un accordo con cui gli si permetteva di continuare l'attività di insegnante dietro l'impegno ad astenersi dalla diffusione di scritti cabalistici.
Nel 1731 fu fatto rabbino e prese in sposa Zipporah, la figlia del rabbino D. Finzi di Mantova. Fino al ...
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cabalistico
cabalìstico (o cabbalìstico) agg. [der. di cabala] (pl. m. -ci). – Relativo alla cabala, nel sign. proprio ed estens.: dottrine c.; opere c.; arte c.; numeri c.; per estens., strano, misterioso, incomprensibile: segni c.; scrittura...
carattere
caràttere s. m. [dal lat. character -ĕris, gr. χαρακτήρ -ῆρος, propr. «impronta»]. – 1. a. Segno tracciato, impresso o inciso, a cui si dia un significato: c. magici, cabalistici. b. Più com., la forma delle lettere d’un alfabeto...