Fondatore (Podolia 1700 circa - Medžibož, Ucraina, 1760) del movimento ebraico del ḥasidismo. Dopo anni di isolamento in studî cabalistici, raccolse migliaia di fedeli predicando una nuova dottrina mistica [...] che privilegiava la fede e il sentimento rispetto all'intellettualismo talmudico. I suoi insegnamenti furono messi per iscritto dai suoi discepoli ...
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Dottore ebreo (n. Gerona 1194 - m. in Palestina 1270 circa). Sostenne la verità assoluta dei libri tradizionali, Bibbia e Talmūd, contro le tendenze della speculazione filosofica, mantenendo tuttavia notevole [...] sue opere esegetiche emerge il commento al Pentateuco e al libro di Giobbe, nel quale sono ampî sviluppi cabalistici; scrisse inoltre commenti talmudici, opere giuridiche, filosofiche e devozionali. Rappresentò la parte ebraica in una celebre disputa ...
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Mose Nachmanide
Mosè Nachmanide
Dottore ebreo (Gerona 1194-Palestina 1270 ca.). Sostenne la verità assoluta dei libri tradizionali, Bibbia e Talmud, contro le contemporanee tendenze della speculazione [...] opere esegetiche emerge il commento al Pentateuco e al libro di Giobbe, nel quale sono presenti elementi cabalistici; scrisse inoltre commenti talmudici, opere giuridiche, filosofiche e devozionali. Rappresentò la parte ebraica in una celebre disputa ...
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Pseudonimo dell'ebreo siciliano convertito Guglielmo Raimondo Moncada (n. Girgenti intorno alla metà del sec. 15º). Figlio di un rabbino arabo-spagnolo, si convertì al cattolicesimo poco prima del 1470. [...] Federico di Montefeltro duca di Urbino: per gli uni e per l'altro eseguì la traduzione in latino di numerosi testi cabalistici. Nel 1482 insegnava teologia alla Sapienza. Costretto per un oscuro delitto a lasciare Roma, si recò a Colonia (dove nel ...
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Poeta e cabalista ebreo (Amsterdam 1625 - Mantova 1697). Allievo di Saul Levi Morteira e seguace di Spinoza, completò gli studî a Poznań (Polonia); fu rabbino a Venezia e (1673) a Mantova. Scrisse il primo [...] "); Iggĕrot hā-Remez ("Le lettere di ReMeZ"; ReMeZ sono le iniziali del suo nome Rabbī Mōsheh Zākūt), opera di contenuto cabalistico contenente fra l'altro un poema di 1000 versi (Elef alpīm "1000 alef"). Scrisse inoltre molti commenti talmudici e ...
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Filosofo (Naundorf, presso Grossenhain, 1533 - Zschopau, nell'Erzgebirge, 1588). Pastore protestante a Zschopau, condusse vita ritirata, sottoscrivendo le varie formule confessionali nonostante la sua [...] senza bisogno della mediazione teologica e sacramentale della Chiesa. Le sue dottrine, improntate a un panteismo pregno di motivi cabalistici, trovarono un certo numero di seguaci, ma la setta formatasi intorno a lui, alla quale fu molto vicino J ...
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BENAMOZEGH, Elia
Renzo De Felice
Nacque a Livorno, dove trascorse tutta la sua vita, il 24 apr. 1823 da Abraham e da Clara Curiat, ebrei marocchini stabilitisi da vari anni nella città toscana. La famiglia [...] di tutti i problemi e aspetti della cultura ebraica - già all'età di sedici anni pubblicò una prefazione agli scritti cabalistici dello zio Y. Curiat (Maòr wa-shémesh- "Luce e sole", Livorno 1839) - nel 1846 entrò nel medrash di Beth Josef ...
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Cabalista ebreo spagnolo (n. Medinaceli 1248 - m. 1325 circa), vissuto a Segovia; allievo (1272-74) di Abrāhām Abū'l-῾Afiya, ha dato nei suoi scritti una sistematica e lucida esposizione delle dottrine [...] : l'autore utilizza tra i primi il testo della Zōhar. Altri suoi scritti sono dedicati allo svolgimento di diversi temi cabalistici, come il ciclo cosmico in rapporto all'anno sabbatico, il significato mistico della visione del carro di Ezechiele e ...
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BASSOLA, Mosè
Angela Codazzi
Di famiglia originaria di Basilea (donde forse il cognome con le varianti: Basilea, Basla, Basola), il B., figlio di Mordechai, nacque a Pesaro nell'anno 1480. Fu rabbino [...] nel 1521; vi si trasferì poi con la famiglia in vecchiaia, fissando la residenza a Safed, centro di studi rabbinici e cabalistici. A Safed morì nel 1560.
Del viaggio in Palestina del 1521 è giunto il diario diviso in tre parti. La prima comprende ...
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CAMILLO, Giulio, detto Delminio
Giorgio Stabile
Nacque nel Friuli circa il 1480, sul luogo di nascita i biografi propendono per Portogruaro, ma va ricordata la testimonianza, circostanziata, di G. Cesarini [...] di un solo occhio in tre. Qui l'immagine sta per la creazione dell'"huomo interiore" (dotato, secondo la dottrina cabalistica, di triplice anima) cioè della mens derivata immediatamente da Dio. Nel quinto, il simbolo di Pasifae e del toro richiama ...
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cabalistico
cabalìstico (o cabbalìstico) agg. [der. di cabala] (pl. m. -ci). – Relativo alla cabala, nel sign. proprio ed estens.: dottrine c.; opere c.; arte c.; numeri c.; per estens., strano, misterioso, incomprensibile: segni c.; scrittura...
carattere
caràttere s. m. [dal lat. character -ĕris, gr. χαρακτήρ -ῆρος, propr. «impronta»]. – 1. a. Segno tracciato, impresso o inciso, a cui si dia un significato: c. magici, cabalistici. b. Più com., la forma delle lettere d’un alfabeto...