gustare
Andrea Mariani
L'uso del verbo è limitato al Purgatorio, al Paradiso, al Convivio. Si noti che ben cinque volte g. è costruito, anziché con il complemento diretto, con la preposizione ‛ di ', [...] ; e cfr. anche l'Ottimo).
Infine si osservi la differenza che D. pone tra ‛ godere ' e g. in Pd XVIII 2: Cacciaguida si godeva solo del suo verbo / ... e io gustava / lo mio, temprando col dolce l'acerbo: " venia commasticando e diducendo per ...
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dire (Dicere)
Riccardo Ambrosini
1. Il verbo - a prescindere da ‛ essere ', di cui il solo è ne supera tutte le attestazioni - è, insieme con ‛ vedere ', il più frequente della Commedia: vi appare circa [...]
3.3. Con l'uso ‛ conclusivo ' di d.: cfr. Pd XVII 28 Così diss'io a quella luce stessa, dopo le parole di D. a Cacciaguida; e v. If V 139 Mentre che l'uno spirto questo disse.
4. Oltre che nella funzione di elemento di connessione tra narrazione e ...
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luogo (nel Fiore, anche il plur. luogora; Loco, col plur. lochi)
Antonietta Bufano
Per quanto riguarda la Commedia, " la forma loco è esclusiva soltanto in rima (ad es. Inf. I 61...), ma all'interno [...] , secondo il Corbellini, al Casentino secondo il Torraca: cfr. la nota del Contini introduttiva al sonetto); Pd XVI 40, dove Cacciaguida indica un punto ben preciso di Firenze (il loco / dove si truova pria l'ultimo sesto / da quei che corre il ...
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Baldo d'Aguglione
Arnaldo D'addario
Giurista e uomo politico (sec. XIII-XIV); ebbe particolare rilievo nella Firenze di D. e nella stessa vita del poeta. La sua famiglia era di origine contadina e proveniva [...] città, guastando la purezza dell'antico sangue fiorentino. L'accenno al villan d'Aguglione è ripetuto non a caso da Cacciaguida (Pd XVI 52-57), nell'invettiva contro le famiglie che si erano inurbate portando in Firenze il puzzo della baratteria ...
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romanzi arturiani
Daniela Branca Delcorno
. I diversi romanzi narranti le vicende cavalleresche e amorose dei cavalieri della Tavola Rotonda presieduta da re Artù, furono probabilmente noti a D. nel [...] fu prima radice del suo amore (If V 127-137), questa scena riappare allorché Beatrice, al vananglorioso voi di D. a Cacciaguida, ridendo, parve quella che tossio / al primo fallo scritto di Ginevra (Pd XVI 14-15).
La similitudine fra Beatrice e la ...
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profondo
Bruno Bernabei
Voce esclusiva dell'uso poetico, ricorrente soltanto nelle tre cantiche della Commedia, in senso proprio e figurato.
Nella prima cantica è riferito esclusivamente alla struttura [...] XXXI 111 le tre [le donne personificazione delle virtù teologali] ... che miran più profondo, e Pd XV 39 io non lo [Cacciaguida] 'ntesi, sì parlò profondo. In entrambi i luoghi ha il valore figurato di " in modo profondo, elevato ", distinguendo la ...
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argomento
Freya Anceschi
Giorgio Stabile
. Il termine, derivato del latino argumentum, indica in generale un procedimento ragionativo svolto secondo le regole logico-dialettiche. Una vasta esemplificazione [...] dimostrative " su contenuti non immediatamente percepibili dalla mente umana; il termine ricorre anche al v. 69.
In Pd XVII 135 Cacciaguida esorta il pronipote a non avere scrupoli nel rivelare la verità, pur se amara ai potenti, perché ciò non fa d ...
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Pézard, André
Nlcolò Mineo
Italianista francese (nato a Parigi nel 1893).
Dopo gli anni della prima guerra mondiale, che lo aveva visto generoso combattente, scelse, per consiglio di H. Hauvette, d'insegnare [...] chez Jean de Meung et chez D., in Studi in onore di I. Siciliano, Firenze 1966, 985-995; Les trois langues de Cacciaguida, in " Revue Études Italiennes " n.s., XVI (1967) 217-238; Le sceau d'or: D., Abélard, Saint Augustin, in " Studi d. " XLV ...
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acerbo
Domenico Consoli
. Aggettivo usato da D. solo in poesia e, meno che in un caso, sempre in rima. In Pg XI 117, detto dell'erba, e con relazione al significato proprio di " immaturo ", " non giunto [...] Ancora sostantivato, ma con valore neutro, in Pd XVIII 3 allude all'amarezza dell'esilio, preannunciata a D. da Cacciaguida: e io gustava / lo mio [pensiero], temprando col dolce [con altre consolanti predizioni dell'avo] l'acerbo: " idest compensans ...
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ANTICO
O. Grabar
Aggettivo sostantivato invalso nel linguaggio degli studi storico-artistici per designare globalmente elementi o procedimenti formali, iconografici, tecnici e anche presupposti ideologici [...] XXIII, v. 138; XXV, v. 88), ma soprattutto percorre fitta, più o meno immediatamente ed esplicitamente, i canti di Cacciaguida, ovvero della morale e della Firenze "antica" (Par. XV-XVII). Nella Commedia, sul senso storico-cronologico o mondanamente ...
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verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), e soprattutto in alcune frasi negative...
paterno
patèrno agg. [dal lat. paternus, der. di pater «padre»]. – 1. a. Del padre, che appartiene al padre o da lui proviene: l’amore p.; i consigli, i rimproveri p.; l’autorità p.; la casa p.; beni p. (e analogam. eredità p., quella costituita...