BALDO d'Aguglione (Baldus, Ubaldus de Agulione, Aguglione, Agoione, Aglione, ecc.)
Roberto Abbondanza
La famiglia di B., venuta a Firenze dal contado, era di tradizione ghibellina e traeva origine e [...] da magistrati corrotti. A B. Dante accenna poi più esplicitamente in Par., XVI, 52-57, quando fa pronunciare al bisavolo Cacciaguida dure espressioni contro la gente "nuova" che dal contado s'è introdotta in città, guastando la purezza dell'antico ...
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levare [lieva, III singol. indic. pres., anche nel Detto; levorsi, III plur. pass. rem.; leve, in rima, II singol. cong. pres.; lievi, III singol. cong. pres.]
Antonietta Bufano
Il verbo è di larghissimo [...] ]... / mi leva sopra me, " m'innalza " al di sopra delle mie possibilità, e XVI 18, nelle parole che D. rivolge a Cacciaguida: voi mi levate sì, ch'i' son più ch'io, " quasi dicat: erigitis me supra, idest, supra vires humanas " (Benvenuto); " m ...
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paesaggio
Guido Di Pino
Alla definizione del concetto di p. nell'opera di D. concorrono, da un lato, gli elementi fantastici che costituiscono la struttura e gli scenari oltremondani della Commedia, [...] . Questo p., ripensato, oltre che nella cornice naturale, nelle testimonianze storiche, ha il suo tempo epico nei canti di Cacciaguida (Pd XV-XVII). Dentro il perimetro della cerchia antica dominata, nel suo ricordo, dalla chiesa della Badia (XV 98 ...
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Lombardia
Giorgio Baruffini
Pier Vincenzo Mengaldo
Se si eccettua un accenno al Po, fiume lombardo, in Rime XCV 3, la prima menzione della L. nell'opera dantesca si trova in VE I X 7, ove la regione [...] e soprattutto l'azione che i signori lombardi venivan conducendo contro Giovanni XXII e Roberto d'Angiò: la profezia di Cacciaguida sulle cose / incredibili a quei che fier presente (Pd XVII 92-93) operate da Cangrande, che sembra animata dalla ...
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cadere
Aldo Duro
. Il verbo è frequente in tutte le opere di D.; ricorre più volte anche nel Fiore, mai invece nel Detto.
Per la morfologia, da notare le forme: caggion(o), che compare due volte nella [...] malvagia e scempia / con la qual tu' cadrai in questa valle (dove la valle indica, per traslato, la miseria dell'esilio che Cacciaguida predice al poeta). Riferito al seme, si hanno tre esempi, tutti e tre del Convivio: IV XX 5, XXI 4, XXII 12 ...
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prescienza
Fernando Salsano
Il termine designa la conoscenza che si ha degli eventi futuri, prima che essi accadano. Occorre una sola volta, in Cv III XII 9 tanta fu l'afezione a producere la creatura [...] . d. IV a. 2), dei beati (dello stesso D. cfr. Pd XVII 16 ss. per la p. del futuro che ha Cacciaguida) e quella dei dannati (v.).
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Prescienza dei dannati. - Per disporre di un campo maggiore nella prospettiva temporale della narrazione, a vantaggio ...
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Raphèl mai amècche zabì almi
Ettore Caccia
. Parole pronunciate da Nembrot (v.) in If XXXI 67, e sulle quali molto si è ingegnata la critica dantesca.
Il Lemay, in un interessante saggio, ha ricordato [...] è proposto da alcuni, è opportuno che egli si esprima nel linguaggio semitico, così come, in ben diversa atmosfera spirituale, Cacciaguida dovrà esprimersi in latino. Se qui D. vuol condannare non solo la falsa scienza che rende sciocchi ma anche la ...
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Macrobio, Ambrosio Teodosio
Georg Rabuse
Autore neo-platonico, alto magistrato romano, visse tra il IV e il V secolo d. Cristo. Di lui, oltre un trattato grammaticale, abbiamo il Commento al Somnium [...] tematico è possibile provare il forte influsso del Somnium su quattro importanti episodi della Commedia: l'incontro con Cacciaguida; lo sguardo sulla terra dal cielo stellato; l'incontro con Anteo (nell'interpretazione medievale Anteo vuol dire ...
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MAIER, Bruno
Franco Pignatti
Nacque a Capodistria il 1 dic. 1922 da Giovanni e Onorina Ritossa. Conclusi gli studi presso il locale liceo classico, nel 1941 si iscrisse alla facoltà di lettere dell'Università [...] è testimoniato, oltre che dalle numerose lecturae dantesche (per es. Il canto XXIV dell'Inferno, Firenze 1962; I canti di Cacciaguida, Agugliano 1987), dalle ristampe delle opere dantesche di U. Cosmo che egli curò a partire dal 1962 per La Nuova ...
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aprire
Fernando Salsano
. Con il significato comune di " disserrare ", opposto di ‛ chiudere ', è attestato in Pg IX 90 e 128 dissemi ch'i' erri / ansi ad aprir ch'a tenerla serrata (si tratta della [...] ... apri la bocca / e non asconder quel ch'io non ascondo (l'imperativo di s. Pietro rinnova e rafforza quello di Cacciaguida: rimossa ogne menzogna, / tutta tua visïon fa manifesta, XVII 127-128); e in senso figurato in Cv IV XVII 3 in quella ...
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verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), e soprattutto in alcune frasi negative...
paterno
patèrno agg. [dal lat. paternus, der. di pater «padre»]. – 1. a. Del padre, che appartiene al padre o da lui proviene: l’amore p.; i consigli, i rimproveri p.; l’autorità p.; la casa p.; beni p. (e analogam. eredità p., quella costituita...