Per reduplicazione espressiva (o raddoppiamento espressivo) si intende un fenomeno morfologico e sintattico che consiste nella ripetizione (solitamente totale) di un’unità lessicale; è usata soprattutto [...] sembra essere più propriamente quello di una focalizzazione della pienezza di significato del termine ripetuto: per es., un caffècaffè («un caffè vero, non un surrogato»); un maglione di lana lana («di pura lana, non sintetico»); abito a Roma Roma ...
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Stato dell’America Meridionale. Confina a NO con il Panama, a SO con l’Ecuador, a S con il Perù, a SE con il Brasile, a E e NE con il Venezuela; ha in tutto 5240 km di frontiere terrestri e 2900 km di [...] ambientali e dotazione di risorse, la C. presenta innegabili potenzialità: il settore primario può contare su produzioni di caffè (4° produttore mondiale), cacao, canna da zucchero, olio di palma (5° produttore), cotone, frutta, cui si aggiungono le ...
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Si definiscono frasi infinitive quelle frasi (sia principali che subordinate) in cui il predicato è costituito da un verbo all’infinito. La frase infinitiva può comparire in varie costruzioni, e cioè: [...] a leggermi il giornale, – aggiunse con un sorriso timido. – Non ho altro da fare: il giornale, la radio e ogni tanto un caffè (Dacia Maraini, L’età del malessere, p. 9)
(7) E l’altro a piangere, a piangere (Grazia Deledda, Il vecchio della montagna ...
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Il Settecento fu un secolo decisivo per le sorti della lingua italiana, investita dalle grandi innovazioni culturali del periodo, che mettono in moto il processo destinato a modernizzarne le strutture, [...] al Vocabolario della Crusca, comparsa sul «Caffè» (1764), manifesto dell’insofferenza della cultura le complesse perifrasi che dilatano le immagini, come quella celebre per il caffè: «la nettarea bevanda ove abbronzato / fuma, ed arde il legume ...
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Fra le diverse tipologie del prestito (➔ prestiti), il calco (nella sua accezione linguistica il termine è usato la prima volta in Francia alla fine del XIX secolo, ma furono poi A. Meillet e Ch. Bally [...] di «veicolo» alla fine del Seicento sull’esempio del francese carrosse de diligence; caffè, sempre per influsso francese, indicherà anche la «bottega del caffè»; angolo nel senso di «calcio d’angolo» è un’estensione semantica che rispecchia ...
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L’italiano ha vissuto fin oltre la metà del Novecento in una condizione singolare, di lingua scritta e letta piuttosto che parlata, mentre le lingue vive e vere delle collettività erano i dialetti (➔ sociolinguistica; [...] da esplorare anche quelle sganciate da tale sostrato, ad es. i regionalismi caffè lungo a Roma e in altre parti d’Italia, caffè alto, ad es., a Firenze, caffè lento in Sicilia).
Può quindi risultare dubbia e incerta anche la distribuzione dei ...
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Il termine barbarismi designa spregiativamente fin dall’antichità le parole (e, più generalmente, gli elementi morfologici, sintattici e stilistici) considerate estranee allo spirito e alla forma di una [...] di G. Volpi, «Rivista delle biblioteche e degli archivi» 19, pp. 9-15.
Romagnoli, Sergio (a cura di) (1960), Il Caffè, ossia Brevi e vari discorsi distribuiti in fogli periodici, Milano, Feltrinelli, p. 158.
Zanobi da Strada (1852), I morali di San ...
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Il nome A. ricorda quello del navigatore fiorentino Amerigo Vespucci, che esplorò le coste dell’A. Meridionale; proposto dal cosmografo M. Waldseemüller, apparve per la prima volta nel 1507 in un opuscolo [...] Gli Europei importarono i cereali, la canna da zucchero, il caffè (all’inizio del 18° sec., dall’Africa). Per molto , agrumi, vite, frutti tropicali nell’area caribica e istmica, caffè e cacao). Nelle grandi pianure centrali, tra i Monti Appalachi e ...
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La pubblicità, in tutte le sue forme (su manifesti, nei giornali, in radio e televisione), è uno dei tipi testuali che più influenzano l’italiano comune, con coniazione di ➔ neologismi e prestito di parole, [...] Marzotto; ➔ nomi commerciali). Come tecnica enfatica sono usate anche le duplicazioni intensive: collant collant; un caffècaffè; un bianco bianco.
Molto ricca la serie degli alterati e dei composti (➔ alterazione; ➔ composizione), specialmente ...
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ACCENTO, ACUTO O GRAVE
Gli accenti acuto e grave sono i due accenti grafici usati nell’italiano contemporaneo.
• L’accento acuto, posto sulle vocali e e o, indica che queste devono essere pronunciate [...]
e in qualche altro caso
viceré, nontiscordardimé
– si deve usare l’accento grave quando la vocale si pronuncia aperta
è, cioè, tè, caffè, bebè, Noè, karatè
• Nel caso in cui la vocale finale sia o, l’accento è sempre grave, perché in italiano la o ...
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caffe
caffè s. m. [dal turco kahve, che è dall’arabo qahwa «vino; bevanda eccitante»]. – 1. Nome di alcune specie di piante del genere Coffea, dai cui semi, torrefatti e macinati in polvere, si ricava per infuso la nota bevanda. La specie...
caffo
agg. e s. m. [etimo incerto], tosc. – 1. Dispari: siamo in numero caffo. Più spesso s. m.: essere, lasciare in c., in numero dispari; uno dice pari e l’altro c., di due persone che dissentono nettamente l’una dall’altra; com. la locuz....