La Sicilia, buona parte della Calabria e il Salento (la parte meridionale estrema della Puglia) formano l’area linguistica definita meridionale estrema. Tale territorio trova proprio nella sua posizione, [...] settentrionale). Ne sono una prova, fra le altre, le voci siciliane (e calabresi meridionali) [aˈguɟːa] «ago», [kaˈaɲːa] «cesto, linguistici con gli amici: in questo caso, la percentuale calabrese di dialettofonia più o meno esclusiva scende al 22,9 ...
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ROHLFS, Gerhard
Carlo Tagliavini
Linguista tedesco, nato a Berlin-Lichterfelde il 14 luglio 1892. Libero docente di filologia romanza a Berlino dal 1922, fu nominato nel 1926 ordinario della stessa [...] und der Südschweiz, di K. Jaberg e J. Jud, lo portarono a specializzarsi nei dialetti italiani meridionali e specialmente calabresi e ad indagare le isole linguistiche greche della Calabria e Terra d'Otranto. Nel volume Griechen und Romanen in ...
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Regione dell’Italia, situata all’estremità meridionale della penisola, tra il Tirreno e lo Ionio. Ha una superficie di 15.222 km2, 404 Comuni e una popolazione di 1.894.110 ab. nel 2020; densità 124 ab./km². [...] di bassa collina e pianura del Marchesato, a S dalla depressione tra i Golfi di S. Eufemia e di Squillace, dove la penisola calabrese si restringe a soli 35 km di larghezza. Meno netta è la separazione tra i due altopiani meridionali, la Serra e l ...
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LINGUE, REGNO DI SICILIA
MMarcello Barbato
Ricostruire un quadro dei dialetti del Regno in età fridericiana risulta altamente problematico, non solo per i limiti della documentazione, ma anche perché [...] di -e e -i è già attestata nei testi antichi napoletani, pugliesi e lucani, ma non è certa in quelli calabresi settentrionali, dove nei casi di -e per -i "si tratta quasi sempre di uscite spiegabili come attrazioni del contesto, oscillazioni ...
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Il monottongo è un’articolazione vocalica stabile caratterizzata da un unico timbro, in opposizione alle articolazioni vocaliche che mostrano un cambiamento qualitativo nel corso della loro produzione [...] §§ 41-44).
Il monottongo può anche essere l’esito di un dittongo metafonetico (➔ metafonia). Nell’area barese (➔ siciliani, calabresi e salentini, dialetti), ad es., dai dittonghi metafonetici da ĕ e ŏ si sono avute, per monottongazione, vocali alte ...
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Le parlate dei diversi gruppi zingari in Italia sono riconducibili al romanes (o lingua romani, romani čhib), una lingua ben definibile storicamente e strutturalmente, ma comprendente varietà dialettali [...] si sono fatti tentativi di valorizzazione, ma in generale oggi sono meno in atto sperimentazioni di tale tipo.
Quanto ai rom calabresi, si può ritenere che la lingua sia estinta e comunque non più in uso da parte delle giovani generazioni, benché la ...
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La comunità greca italiana (➔ minoranze linguistiche) è distinta in due aree: quella salentina (nella provincia di Lecce) e quella calabrese (nella provincia di Reggio Calabria). Le zone geografiche in [...] A titolo d’esempio, si osservi la differenza tra, da una parte, il bovese [ˈiçɛ tɛˈɖːaðɛ mu], con forma verbale impersonale, il calabrese (nd)avìva li mi sòru e il gr. mod. ítan i adélfes-mu (tutti significano «aveva le mie sorelle») e, dall’altra, l ...
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La spirantizzazione (detta anche fricativizzazione) è un processo fonetico per cui un suono (tecnicamente, un fono; ➔ fonetica) è realizzato come fricativo o, in altri termini, spirante (➔ fricative). [...] vukːa] o più spesso [ˈβukːa], piede > [ˈpeːðə], la gamba > [aˈɣemːə] (cfr. Rohlfs 1966: § 150). Nei dialetti pugliesi, calabresi e siciliani, /p/ > [β], soprattutto nei prestiti letterari: ad es. coperta > [kuˈβɛrta]; nelle stesse aree /b ...
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Con il termine raddoppiamento espressivo (o geminazione espressiva) ci si riferisce prevalentemente all’esistenza in latino (quello classico e, ancor più, quello tardo) di forme che contengono una consonante [...] raddoppiamento in più, che compare tanto nelle forme dialettali (ad es., il napol. [ˈvɔnːə ˈkːju ˈsːɔrdə] «vogliono più soldi», il calabrese [lu ˈkːu ˈgːranːi] «il più grande»), quanto in quelle dell’italiano regionale (ad es., non lo faccio [pː]iù ...
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Il passato remoto è un tempo semplice (➔ tempi semplici; ➔ coniugazione verbale) dell’➔indicativo, che esprime un evento avvenuto nel passato senza che ci sia relazione tra il momento dell’enunciazione [...] fondi del Parco («Gazzetta di Modena» 2 ottobre 2010)
Nell’area dei dialetti siciliani, calabresi e salentini (➔ siciliani, calabresi e salentini, dialetti) il passato remoto è nettamente preferito, indipendentemente dal tipo di narrazione, dunque ...
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calabrese
calabrése agg. e s. m. e f. – 1. Della Calabria; abitante o nativo della Calabria. Dialetti c. (e complessivamente il calabro s. m.), i dialetti italiani parlati in Calabria, con peculiarità che da un lato li distinguono dai dialetti...
fatamorgana
(o 'fata Morgana') s. f. [dal nome di Morgana, una fata delle leggende arturiane]. – 1. Denominazione locale, risalente all’età medievale, di un fenomeno di miraggio che si presenta talora a chi dalle coste calabresi dello stretto...