Gualberto AlvinoScritture verticali. Pizzuto, D’Arrigo, Consolo, BufalinoPrefazione di Pietro TrifoneRoma, Carocci, 2024 Se il dibattito sulla valenza autosufficiente della lingua letteraria, sui suoi [...] , di cui si riprende con grande maestria il percorso sino a Giunte e virgole e a Spegnere le caldaie, individuando nella lingua il «tripudio espressivo in radicale antitesi al commercio della comunicazione» e concentrandosi sulla parola «affrancata ...
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caldaia
caldàia (ant. caldara) s. f. [lat. tardo caldaria, der. di cal(ĭ)dus «caldo»]. – 1. Capace recipiente di rame o altro metallo usato per farvi bollire liquidi: presa un’altra scodella, l’andò a empire alla c. (Manzoni); soffiare nel...
caldaio
caldàio (o caldaro) s. m. [lat. caldarium; v. caldaia]. – Grosso recipiente, per lo più di rame, in cui si fa bollire acqua, ranno o altro (sinon. quindi di caldaia, nel sign. 1, rispetto alla quale può avere dimensioni minori): coceva...
Originariamente questo nome indicava il recipiente aperto, del quale l'uomo si serve per cuocere i cibi e per innumerevoli altri usi domestici e industriali. Nella caldaia aperta, conosciuta, quando è di piccola capacità, sotto il nome di pentola...
Il disegno e la costruzione delle caldaie sono in una fase di evoluzione e progresso che dura da alcuni anni ed è tuttora in corso di sviluppo. Non è da prevedere la sparizione delle forme oggi prevalentemente usate, ma piuttosto, come di solito,...