Termine, coniato nel 1943 dall’americanista P. Kirchhoff, che indica la vasta area geografica in cui si svilupparono alcune tra le maggiori civiltà precolombiane del Nuovo Mondo, tra cui quelle maya e [...] geroglifica, il sistema numerico vigesimale con valore posizionale dei numeri, i libri di scorza o pelle piegati a fisarmonica, il calendario composto di un ciclo solare di 365 giorni e uno rituale di 260, la cui combinazione produce periodi di 52 ...
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SANCULOTTI (sans-culottes)
Roberto Palmarocchi
Si ritiene dai più che questo nome sia stato dato per la prima volta nel 1792, in segno di dispregio, dagli aristocratici ai rivoluzionari, i quali portavano [...] 1793 presero questo titolo, che in seguito è entrato nell'uso comune per indicare i seguaci della rivoluzione. Sans-culottides furono chiamati, prima di Termidoro, i giorni complementari del calendario repubblicano, e le feste ad essi corrispondenti. ...
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Atletica - La storia
Roberto L. Quercetani
Giorgio Reineri
Gianfranco Colasante
Da Olimpia ai nostri giorni
di Roberto L. Quercetani
L'atletica nell'antichità
La parola atletica ‒ dal greco athlos [...] vittorie di Giuseppe Dordoni nei 50 km di marcia e di Armando Filiput nei 400 m ostacoli.
Nel 1951 il calendario internazionale si arricchì di tre nuove manifestazioni: i Giochi Panamericani, tenuti a Buenos Aires; i Giochi Asiatici a New Delhi ...
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La scienza in Cina: l'epoca Song-Yuan. Sistemi di organizzazione della conoscenza
Fu Daiwie
Georges Métailié
Ina Asim
Sistemi di organizzazione della conoscenza
La fioritura di un nuovo genere di [...] (e quindi riscalda di più) di quanto non accada all'alba o al tramonto. Basandosi su questo modello e sul famoso Calendario Shoushi (Shoushi li) dell'epoca, Zhao discute delle eclissi del Sole e della Luna e delle loro orbite, e conclude, trionfante ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Manuela Gianandrea
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Le Très Riches Heures di Jean di Berry, ovvero il libro della devozione privata, [...] collocarsi l’intervento di Barthélemy d’Eyck, pittore di origine fiamminga al servizio di René d’Anjou, che dipinge i fogli del calendario con i mesi di Ottobre e Dicembre, intervenendo in parte anche nei fogli con i mesi di Marzo, Giugno e Settembre ...
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MEDINA
M. Bernardini
(arabo Madīna)
Città dell'Arabia Saudita, situata nella regione dello Ḥijāz. M., il cui nome arabo significa 'città del Profeta' (Madīnat al-Nabī) o 'città per eccellenza' (Madīna), [...] ebraica. Fu verso questa città che nel 622 Maometto compì l'Egira, quella 'emigrazione' che segna l'inizio del calendario musulmano e costituisce uno dei momenti principali della storia dell'Islam. A M. Maometto realizzò nella sua casa la prima ...
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Branca dell’archeologia che studia le epigrafi (iscrizioni incise nel bronzo o nel marmo) antiche.
E. orientale
Lo studio dell’e. è fondamentale per le antiche civiltà orientali, in alcune delle quali [...] sumerica alla babilonese e assira.
Un posto a sé ha l’ e. ebraica antica, che inizia nel 10° sec. a.C. con il Calendario di Gezer e annovera tra i suoi documenti principali l’iscrizione di Siloe e gli ostraka di Samaria e di Lachis. Un altro gruppo ...
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Rito liturgico che nel cristianesimo e in altre religioni, anche dell’antichità, ha funzione espiatoria o propiziatoria o costituisce quasi un corteggio che accompagna un simbolo sacro. Oltre a essere [...] Dio e per suscitare la pietà collettiva dei fedeli. Le p. nel cristianesimo sono stabilmente connesse con alcune date del calendario (le stazioni, la candelora, la domenica delle palme, il venerdì santo, il Corpus Domini, le rogazioni), oppure sono ...
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TAMMUZ
Giuseppe Furlani
. Forma ebraica, e passata nell'uso comune occidentale, del nome del dio babilonese e assiro Tamūz uno dei più cospicui tra gli dei minori del pantheon mesopotamico. Esso è di [...] una figura dell'eroe Gilgamesh, ma questa interpretazione non è affatto verosimile. Il mese di Tammuz era nel calendario antico di Nippur il quarto mese dell'anno, nel calendario di Lagash invece era l'ottavo, in quello di Umma il dodicesimo. Dal ...
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. Il 14 o 15 maggio si celebrava in Roma un rito, al quale partecipavano le vestali, i pontefici, il pretore e i cittadini; le vestali gettavano dal Ponte Sublicio, l'antichissimo ponte di legno, ventisette [...] cerimonie partecipava anche la Flaminica Dialis in abbigliamento di lutto. I riti degli Argei non erano indicati nel calendario ufficiale romano delle feste religiose, cioè non erano feriae publicae. Gli antichi non intendevano più il significato di ...
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calendario
calendàrio s. m. [dal lat. calendarium, der. di calendae (v. calende); in origine «libro di credito, di scadenze», perché gli interessi maturavano il primo del mese]. – 1. Sistema convenzionale di divisione del tempo: l’intervallo...
calendarista
s. m. e f. Chi ama posare per le fotografie pubblicate nei calendari, in particolare quelli di nudo artistico. ◆ le spezie piccanti erano una pattuglia di belle ragazze, le protagoniste dei calendari del 2005: […] Più il solito...